“Siate santi, perché io, il Signore Dio vostro, sono santo” (Lv 19, 2). Per essere santo non occorre un corpo da modelli o da atleti: basta quello che abbiamo in dono da Dio, con tutti i limiti e difetti fisici. – Santo è chi ha il profumo di Dio e lo porta ai fratelli, soprattutto ai poveri e sofferenti. – I santi di cui siamo da sempre devoti e quelli che che la Chiesa proclama ancora oggi, ci offrono figure di uomini, donne, giovani ed anche bambini con i loro pregi ed i loro difetti, anche fisici. – Le “immagini belle” e oleografiche, accompagnano la nostra devozione verso i santi, ma il profumo di Dio che ancora portano con sé offre anche a noi l’esperienza del Dio invisibile.
Fede e dintorni
Rubava in chiesa per sfamare la famiglia
Certe storie, come quella di oggi, mettono in rilievo un insegnamento. La ricchezza non è un male; diventa male morale (peccato) quando non è condivisa con chi è nella povertà e indigenza. Così, ladro non è il miserabile che si appropria del necessario per sopravvivere; ladro è il ricco che depreda il povero del necessario. I beni terreni che Dio li ha disposto per tutti e non per alcuni e noi saremo infatti giudicati su quello che abbiamo fatto o non fatto per i poveri. «Avevo fame e mi avete dato da mangiare» (Mt 25).
Il costoso riscatto della Redenzione
Oggi c’è ancora bisogno di Redenzione: “La messe è molta, ma gli operai sono pochi” – O Gesù Redentore, manda operai nella tua messe.
Il nuovo Beato del Venezuela occasione di riconciliazione
E’ stata la gioia di tutto un popolo, un unico popolo, quella di vedere beatificato a Caracas il 30 aprile scorso il Servo di Dio José Gregorio Hernàndez Cisneros, beatificazione attesa da decenni dal popolo venezuelano: un medico straordinario definito dal Papa “medico del popolo”. – – Il nuovo beato José Gregorio Hernàndez Cisneros (1864-1919), medico del popolo, viene proposto dal Papa come modello di vita cristiana e impegno sociale e diventa “compatrono” del ciclo di studi in Scienze della Pace. – La vita del nuovo Beato fu una offerta continua assistendo i malati: il 29 giugno 1919 venne travolto da un’automobile, mentre si stava recando in una farmacia di Caracas a comprare medicinali per un’anziana paziente. Morì in ospedale poco dopo, invocando la Beata Vergine.
Il generoso perdono del vescovo ferito
«Perdono queste persone dal più profondo del cuore». Padre Christian Carlassare, il vescovo eletto della diocesi di Rumbek in Sud Sudan ferito alle gambe in un agguato in Sud Sudan mentre si trovava nella propria abitazione, risponde al telefono dal suo letto nell’ospedale di Nairobi, in Kenya.
– Alla domanda se, nel più profondo del cuore, si sentisse di condannare gli autori di un così terribile atto, egli ha risposto di no: «Perché sono giovani e certamente non l’hanno fatto per una ragione contro di me. Sospetto che qualcuno gli abbia commissionato questo gesto. Dunque, mi sento di perdonare come perdono chi li ha spinti ad agire. E lo faccio a nome di tutta la gente di Rumbek che, quando sono stato colpito, era fuori dall’ospedale cittadino e dall’aeroporto, dicendomi: “Padre non abbandonarci, padre ritorna. Non volevano lasciarmi partire per non perdere il loro vescovo».
La vite e i tralci, Gesù e noi
«Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla». – Gesù ci chiama a restare uniti a lui, come i tralci alla vite, per produrre frutti di santità e di pace – Gesù è la vera vite. Se siamo uniti a lui la nostra vita è feconda e porta frutti, se invece siamo distaccati da lui siamo come rami secchi e infruttuosi, destinati al fuoco. – Noi daremo molti frutti solo restando attaccati alla vite per tutta la vita, cioè se viviamo coscienziosamente la nostra vita come membri della Chiesa di Cristo. Ha valore duraturo solo ciò che è compiuto in seno alla comunità, con Gesù Cristo e nel suo Spirito: “Senza di me non potete far nulla”. Ed oggi, soprattutto, uniti al Vicario di Cristo, il Papa.
Maggio 2021, maratona del rosario per la fine della pandemia
Inizia il mese di maggio che Papa Francesco ha indetto come mese del rosario per ottenere dalla Madonna la fine della pandemia: una crociata di preghiera in cui saranno coinvolti tutti i santuari del mondo e in modo visibile (sul web e TV) 30 santuari. – Sarà una “maratona” di preghiera per invocare dalla Madonna la fine della pandemia. I santuari del mondo si faranno promotori presso i fedeli, le famiglie e le comunità della recita del rosario per invocare la fine della pandemia e la ripresa delle attività sociali e lavorative.. Trenta santuari rappresentativi, sparsi in tutto il mondo, guideranno la preghiera mariana, che verrà trasmessa in diretta sui canali ufficiali della Santa Sede alle ore 18 ogni giorno. – La maratona di preghiera dimostrerà la forza di un popolo che crede ciò che chiede.
Il carcere di Bergamo intitolato al defunto don Resmini già cappellano
Il carcere di Bergamo viene intitolato a don Resmini, già cappellano defunto dopo una vita intensa tra i detenuti. – L’anno scorso il Covid si portò via il cappellano del carcere di Bergamo e nei giorni scorsi la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha presieduto la cerimonia di intitolazione. Il carcere di Bergamo ora porta ufficialmente il nome di Don Fausto Resmini, lo storico e amato cappellano della struttura penitenziaria – Intitolare il carcere di Bergamo a don Fausto Resmini significa fare propri i suoi insegnamenti, farne tesoro, custodirli e mantenerli vivi». Don Fausto Resmini era noto come l’apostolo bergamasco degli emarginati.
Una missionaria laica italiana uccisa in Perú
La luce della Pasqua di Cristo avvolge le storie dei martiri di ieri e di oggi: una missionaria laica uccisa in Perú… ; l’assalto e il ferimento di Padre Christian Carlassare, vescovo eletto della diocesi di Rumbek in Sud Sudan prossimo ad essere consacrato. Martiri perché portavano i poveri nel cuore. – La missionaria laica italiana Nadia De Munari, 50 anni, è stata aggredita a colpi di machete nella sua abitazione di Nuevo Chimbote, in Perú, mentre dormiva ed è morta quattro giorni dopo in ospedale. – Di origini vicentine, lavorava come volontaria e missionaria laica nel Paese sudamericano dal 1995 con l‘Operazione Mato Grosso. Gestiva sei asili, una scuola elementare con 500 bambini sorta in una baraccopoli e una casa famiglia dove accudiva alcune ragazze disagiate.
Proclamata santa la donna cieca, “scartata” anche dai genitori
Papa Francesco, con un provvedimento chiamato “canonizzazione equipollente”, ha deciso di estendere alla Chiesa universale il culto della Beata Margherita da Città di Castello del Terz’Ordine dei Frati Predicatori; nata intorno al 1287 a Metola (PU) e morta a Città di Castello (PG) il 13 aprile 1320, iscrivendola nel catalogo dei Santi.- Cieca e disabile, “scartata” anche dai genitori, divenne un esempio di donna evangelica che maturò una profonda e fervente esperienza di vita unitiva con il Signore e la sua figura è stata ispiratrice di opere di carità. – In questo tempo di pandemia e di problemi gravi per tutta l’umanità, la canonizzazione della Beata Margherita da Città di Castello diventa segno di speranza e di gioia operosa nel bene.
Martiri oggi, fedeli a Cristo e alla povera gente
Santa Cruz del Quiché in Guatemala venerdì 23 aprile 2021 è avvenuta la beatificazione di dieci martiri cristiani: tre sacerdoti missionari del Sacro Cuore e sette laici, tra cui un ragazzo di 12 anni, uccisi in ‘odio alla fede’ nel contesto della guerra civile che devastò il Paese tra il 1980 e il 1991. – Fedeli a Cristo e alla povera gente, sssi sono conosciuti come i “dieci martiri del Quiché”. – E ora dopo i giorni del pianto in Guatemala vengono i giorni della luce e della gioia che arriva da questa beatificazione. Ma occorre fare anora tanta strada perché il Guatemala possa risorgere dai suoi mali: è la speranza che i fedeli ora nutrono per l’invocazione ai loro martiri.
Riconosciuto il martirio di 12 redentoristi spagnoli
– Papa Francesco ha riconosciuto il martirio dei Servi di Dio (Vincenzo Nicasio Renuncio Toribio e 11 Compagni) che in Spagna sono stati uccisi in odio alla Fede nel 1936.
– Nel periodo della guerra civile spagnola – tra il 1936 ed il 1939 – si contano, finora, 1903 beati e 11 santi uccisi in odio alla Fede. – La Storia ha ancora molto da raccontare.
Il Buon Pastore dona la sua vita
58a Giornata di preghiera per le Vocazioni. – La vocazione è la chiamata di Dio a guardare attraverso le apparenze per riconoscere che la storia, i fatti, gli incontri, le persone, e anche la marea un po’ caotica che è la vita, sono il luogo nel quale cercare e vedere il compiersi del Regno di Dio. – Guardando la nostra famiglia, la nostra comunità, entrando in un ospedale, in una classe scolastica, camminando per le vie della città vediamo la possibilità del nuovo, se guardiamo con lo sguardo del Buon Pastore che in tutti vede il bene fecondo capace di dare la vita.- Il messaggio di questa Giornata «La santificazione è un cammino comunitario da fare a due a due (Papa Francesco) – La vocazione non è mai soltanto mia ma è sempre anche nostra: la santità, la vita è sempre spesa insieme a qualcuno. Il Buon Pastore ci aiuterà a renderla possibile.
Attenzione continua alla nostra lingua
Attenzione alla lingua! – Se uno non pecca nel parlare, si dimostra uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo. La lingua è un membro piccolo, ma può vantarsi di grandi cose: di male e anche di bene. Come un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta, anche la lingua può accendere il male! Essa è inserita nelle nostre membra, contagia tutto il corpo e incendia tutta la nostra vita. Ma può anche dire parole di stima, di incoraggiamento. di ringraziamento. Tutti ne abbiamo bisogno. E Dio sarà lodato per questo.
Nelle buone azioni la nostra vera dignità
Le buone azioni hanno un grande valore e purtroppo uno scarso riconoscimento e l’apparenza sembra aver più valore, al punto che molti si scoraggiano di fare il bene. – Ma la vita saprà rendere ragione al bene: non scoraggiamoci di fare il bene! – Teniamo a mente l’insegnamento di Gesù: “Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli… Quando tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” (Matteo 6,1-3).
Un premio alla madre dei dimenticati
Suor Ruth Lewis, suora pakistana,”la madre dei dimenticati” era morta di coronavirus nel mese di luglio e qualche giorno fa il governo del Pakistan le ha assegnato un Premio speciale alla memoria: a lei che per oltre cinquant’anni si è dedicata ai bambini con disabilità, al punto da essere chiamata “la madre dei dimenticati” – Motivo di soddisfazione e orgoglio questo premio postumo, la Sitara-e-imtiaz (“Stella di eccellenza”), in riconoscimento dei suoi servizi alla società e al Paese. – Suor Ruth è stata «autentica testimone dell’amore di Dio verso ogni persona ed ogni creatura, avendo un particolare sguardo evangelico di amore verso i bambini con disabilità, ben visibile in ogni istante della sua vita».
Da misericordiato a misericordioso. Ex terrorista si racconta
Tra le tante storie di misericordia ricevuta e poi donata agli altri colpisce questa dell’ex terrorista Mario Guerra di “Autonomia operaia”, appartenuto al gruppo armato di Valerio Morucci, anche se con compiti di logistica. – Si deve leggere la sua storia che egli si è sentito in dovere di far conoscere dopo aver ascoltato Papa Francesco sul passaggio “Misericordioso perché misericordiato”. – Egli riconosce con gratitudine di essere stato più volte misericordiato; ed ora non può fare a meno di essere anche un misericordioso verso i più bisognosi della nostra società. Questo ha operato la grazia di Dio attraverso l’azione di un santo sacerdote: don Luigi Di Liegro. – Con grande umiltà e gratitudine oggi Mario riconosce: «Mi guardo indietro e mi guardo oggi e una sola cosa capisco: essere misericordiato e misericordioso è solo Grazia. E a me è toccata».
XXV anniversario di Sacerdozio di don Francesco Sicari
I video in HD delle celebrazioni San Costantino Calabro e Tropea hanno festeggiato il giubileo sacerdotale di Don Francesco Due comunità in festa per il dono del sacerdozio di don Francesco Sicari. Si sono svolte martedì 13 e mercoledì 14 aprile, i festeggiamenti per ricordare il 25° anniversario dell’ordinazione sacerdotale di don Francesco Sicari. La […]
I sei martiri di Casamari
All’abbazia di Casamari (FR) sabato 17 aprile 2021 sono stati beatificati i sei martiri cistercensi vittime della furia rivoluzionaria anti-cristiana scoppiata nel 1799 anche a Napoli. – Il 13 maggio 1799 un distaccamento delle milizie francesi assalirono l’abbazia. – Diversi monaci fuggirono nei boschi, ma sei di essi rimasero nel monastero e testimoniarono con il sangue la loro fedeltà all’Eucarestia. Per questo furono uccisi a colpi di baionetta o di sciabola nell’atto di difendere le pissidi e di impedire la profanazione delle particole consacrate. – Ha presieduto la celebrazione il Prefetto della Congregazione dei Santi card. Marcello Semeraro, in rappresentanza di Papa Francesco.
Quel bimbo solo nel deserto
Una storia amara e lieta, con la cattiveria e la bontà che caratterizzano i nostri giorni. Il piccolo Wilton, tenuto in ostaggio dai narcos, viene rilasciato per primo dopo il pagamento del riscatto. Liberato nel deserto! Lo ha trovato in lacrime la polizia. Il suo video ha commosso il mondo. Sono stati raccolti i 5mila dollari mancanti per il rilascio della mamma Meylin, che così ha potuto riabbracciare il piccolo Wilton. Ora sono al sicuro, almeno fino a quando le autorità USA lo consentiranno. intanto il fiume dei respinti alla frontiera continua a scorrere, gettando uomini, donne e bimbi nelle braccia dei narcos.