Tanti i sacerdoti e i religiosi indiani che hanno perso la vita assistendo i contagiati. Come il Buon Pastore che ha dato la vita per le sue pecorelle. – La comunità cattolica indiana ha pagato un prezzo altissimo per il suo impegno instancabile accanto ai malati di covid, alle persone contagiate e a quelle emarginate e vulnerabili. – Il numero dei sacerdoti morti ha già superato quota 200 mentre quello delle religiose è andato oltre le 210 unità e la lista si allunga con cadenza quasi quotidiana. – Accanto a loro, hanno perso la vita tre vescovi e migliaia di catechisti e laici, donne e giovani che hanno scelto volontariamente di donare se stessi con puro spirito di carità cristiana, restando accanto a chi soffre o ai malati terminali. I Missionari Redentoristi hanno avuto le loro perdite, soprattutto in giovani missionari impegnati in villaggi isolati.
Fede e dintorni
Diventa beata la suora uccisa con rito satanico 21 anni fa
Domenica prossima 6 giugno, lo stesso giorno della sua morte, sarà proclamata beata Suor Laura Mainetti, uccisa con un rito satanico il 6 giugno del 2000. L’assassinio di suor Mainetti suscitò all’epoca grande clamore. – La religiosa, allora 61enne, fu attirata in una trappola da tre ragazze minorenni, che la finirono con 19 coltellate. – La suora in ginocchio diceva loro parole di perdono. – Con la intercessione della nuova beata e con una nuova identità, le tre ragazze si sono reinserite nella società. – Dio trae il bene anche dal male.
Una fidanzata sarà dichiarata beata
Sarà la prima fidanzata beata: Sandra Sabattini sarà dichiarata beata il 24 ottobre: faceva parte della comunità “Papa Giovanni XXIII”, fondata da don Oreste Benzi che la seguì spiritualmente ed ora arriva prima di lui agli onori dell’altare. – Fu investita da un’auto e morì a soli 23 anni e per sua intercessione una persona ebbe la guarigione inspiegabile da un tumore. – Che dire: da morta ha continuato a fare il bene che aveva iniziato in vita nel servizio per i più fragili e per i tossicodipendenti, e nel cercare i poveri di casa in casa.
Cantiamo al Sacro Cuore di Gesù
«Dolce cuor del mio Gesù, fa ch’io t’ami sempre più». – Molti fedeli ripetono in questo mese la nota e popolare invocazione al Sacro Cuore di Gesù. La sua origine è antica e fa compagnia a tanti altri canti che inneggiano a questa devozione. Durante il Settecento questo culto era già praticato in varie regioni e lo dimostra l’esistenza di preghiere, canti e tradizioni in due aree diversissime tra loro: la Napoli di sant’Alfonso Maria de Liguori ed il Tirolo austriaco. Le dolci note e le devote parole di questi canti hanno riscaldato il cuore e la fede di tanti fedeli. Ed hanno suscitato anche vocazioni, come la vocazione sacerdotale di un sacerdote conosciuto a Pellegrina di Bagnara Calabra: don Angelo Attinà (1924-2008).
Sacerdote di 51 anni muore di coronavirus
Sono tanti i sacerdoti morti di coronavirus in questo tempo di pandemia: molti che si sono ammalati come la gran parte delle vittime del virus; altri che sono rimasti contagiati e poi sono morti nell’esercizio del loro ministero sacerdotale. – Don Alfonso Tabolacci, sacerdote di 51 anni, gioioso nel suo ministero, è morto di covid, contagiato dopo aver portato la Comunione a una malata. – «Tutto posso in Colui che mi dà la forza»: don Alfonso custodiva sempre nel suo cuore questa Parola di San Paolo. – «Non ho paura della morte…, guardo con fiducia al Signore che mi ha saziato dei suoi doni: posso dire di aver ricevuto il centuplo in questa vita».
Una Mamma che fa cose belle
Ave Maria! – Comunicare le belle e buone notizie che portano pace, fraternità, unità, superando le varie diversità che tendono continuamente a dividerci, comprese quelle di religione diventa un dovere per i mezzi della comunicazione. – Terminiamo questo mese di questo mese di maggio, che ci ha coinvolti tutti in una lunga maratona di preghiera insieme a tutti i santuari del mondo per ottenere l’intercessione della Madonna per la fine della tremenda pandemia del coronavirus. – Oltre alle tante vittime causate dal virus Covid-19, la pandemia ha cambiato la vita di tutta l’umanità. – Maria è l’onnipotente “per grazia” e se otteniamo la sua intercessione, Dio ci darà un nuovo orizzonte di speranza e di pace. Occorre continuare a pregare la Madonna.
Domenica della Santissima Trinità 2021
Unità e Trinità di Dio è il mistero centrale della fede e della vita cristiana. Nell’unico Dio noi adoriamo tre persone, ma non come una addizione (1+1+1 =3), ma come una comunione d’amore (1x1x 1 = 1). – Perciò, una famiglia, che vive unita nell’amore, diventa l’icona più visibile del grande Mistero della Santissima Trinità. – «Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo». – Un Dio innamorato degli uomini: il Padre coinvolto profondamente nella storia dei suoi figli, il Figlio che nel sacrificio della sulla croce ci rende la dignità di figli e lo Spirito Santo che ci guida verso l’eternità!
Gli ultimi al servizio degli ultimissimi
«A Casa Caciolle (Firenze) ospitiamo i detenuti a fine pena e li seguiamo in un percorso di reinserimento. Li aiutiamo a dare un senso alla loro vita. Qui, con loro io faccio comunità, una comunità cristiana, viviamo come se fossimo un’unica famiglia, dove ciascuno si sente coinvolto dalle esigenze degli altri e cerca di dare una mano in qualsiasi modo», dice don Vincenzo Russo, cappellano del carcere Sollicciano e presidente dell’Opera. In questa Casa quattro detenuti preparano pasti per i senzatetto: gli ultimi al servizio degli ultimissimi.
I gesti parlano più delle parole
Nella udienza generale di mercoledì 26 maggio papa Francesco ha baciato il “marchio” di una deportata ad Auschwitz. Il Papa ha abbracciato e benedetto Lidia Maksymowicz imprigionata nel lager nazista di Aushwitz quando non aveva ancora tre anni. E la donna non ha resistito a restituire il gesto affettuoso ed ha abbracciato con riconoscenza per l’onore ricevuto. – Per Lidia Maksymowicz, donna di fede non c’è mai stata questione di perdono: «Non ho odiato i miei persecutori quando ero una bambina, non li odio adesso che ho più di 80 anni.. La missione che ho scelto e che porterò avanti fino a quando vivrò è ricordare, parlare di quanto mi è successo. Raccontarlo soprattutto ai giovani, perché non permettano che accada mai più una cosa del genere».
Lanciata la piattaforma “Laudato si'”
Papa Francesco con un videomessaggio ha lanciato la piattaforma “Laudato si'”, un percorso pluriennale (7 anni) di iniziative per portare a realizzazione i contenuti della Enciclica promulgata nel 2015. Papa Francesco sottolinea che “tutti possiamo collaborare, ognuno con la propria cultura ed esperienza, ciascuno con le proprie iniziative”. Ed indica la via di una “ecologia umana integrale”. Rinnovo allora il mio appello: prendiamoci cura della nostra madre Terra, vinciamo la tentazione dell’egoismo”.
Una tragedia che cerca risposte
Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano Storie belle… per vivere meglio Una tragedia che cerca risposte. – L’opinione pubblica italiana e mondiale è scioccata dalla tragedia della caduta della funivia Stresa-Mottarone, un incidente causato dal cedimento di una fune e il sistema dei freni di sicurezza che non ha funzionato. – 14 le vittime […]
Un anno dedicato a S. Ignazio di Loyola
E’ partito lo scorso 20 maggio l’anno ignaziano: il 500° anniversario della ferita di sant’Ignazio a Pamplona invita tutti a unirsi nel cammino di conversione con il pellegrino Ignazio di Loyola, affinché tutti possiamo essere rinnovati e vedere nuove tutte le cose in Cristo. – La decisione di seguire Cristo e approfondire la comprensione di questa via pellegrina per “trarne frutto sarà per tutti noi un’occasione privilegiata per ascoltare soprattutto il grido dei poveri e degli esclusi, di coloro la cui dignità è calpestata.
Primi passi di solidarietà globale
La solidarietà globale si muove per assicurare un vaccino per tutti: questa è stata l’impressione suscitata dal Global Health Summit tenuto a Roma. con l’approvazione della “Dichiarazione di Roma”, con 16 principi per affrontare le pandemie, nell’ottica di una sanità più equa. Inizio fiducioso (ma ancora troppo timido) di un cambiamento globale – Su questo tema Papa Francesco, col suo chiaro e franco insegnamento, è di continuo un punto di riferimento: è giunto il momento di cambiamenti decisi, bisogna cambiare. E resta ancora valido il suo monito dell’anno scorso: «Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla», magari accontentandosi che tutto torni come prima, lasciando i poveri ancora fuori della solidarietà internazionale.
Pentecoste 2021, Pentecoste perenne
Pentecoste 2021, Pentecoste perenne. La prima Pentecoste cristiana è avvenuta nel Cenacolo, a Gerusalemme: lo Spirito Santo è sceso in maniera sensibile sulla Madonna e sugli Apostoli. Oggi lo Spirito Santo continua a scendere su coloro che lo invocano, soprattutto se riuniti in assemblea, come le numerose Veglie di preghiera che si celebrano in eventi particolari. Lo Spirito Santo illumina, dà forza e crea unità. – Davvero lo Spirito del Signore ha riempito l’universo, egli che tutto unisce, conosce ogni linguaggio: “Donaci, Signore, la forza dello Spirito!”.
Due gemelli di 24 anni muoiono di Covid-19
Insieme nella vita, insieme anche nella morte: i fratelli gemelli malayali Joefred Varghese Gregory e Ralfred George Gregory, che lavoravano come ingegneri a Hyderabad, sono stati colpiti dall’infezione il 24 aprile e sono morti a causa del COVID-19 a Meerut. Il fatto di essere gemelli è stato influente sulla morte-insieme. Il papà ne è convinto: “Finora qualunque cosa sia accaduta a uno, è successa anche all’altro”. E quando ha sentito che uno dei suoi stava morendo, ha detto a sua moglie che l’altro lo avrebbe seguito e non sarebbe sopravvissuto. – Non so perché Dio ci ha dato questa punizione”, ha detto papà Gregory con voce soffocata e lacrime agli occhi. Ma noi sappiamo che l’amore ha i suoi misteri e non si ferma dinanzi alla morte.
La storia di Mariangela Crea
“La vita di mia figlia è degna di essere vissuta”: sono le parole accorate del calabrese Giuseppe Crea, papà di Mariangela – Ultima di quattro figli, oggi ha 27 anni. Dal 1998 si trova in stato vegetativo, “ma non per questo – sottolinea il papà, medico in pensione – ha smesso di essere una persona”. – Il racconto è esempio della tenerezza di un padre, la stessa di cui scrive Papa Francesco nella Lettera Apostolica Patris corde. -Una tenerezza che onora la vita e la dignità della persona.
Il coraggio di dare un passaggio
Oggi ci vuole un bel coraggio dare un passaggio a chi non si conosce, e la compassione di poter aiutare qualcuno in difficoltà, cede alla tentazione del sospetto o almeno di una “giusta prudenza”. Meglio non dare passaggi. – La strada da sempre è teatro di gesti cattivi e buoni: le cronache riportano di persone che morte per soccorrere chi era in difficoltà. – Così, il desiderio di fare il bene quando si è sulla strada è spesso soffocato dalla paura di incappare in situazioni spiacevoli. Quante volte occorre osare con coraggio per far vincere il bene!…
Avere a cuore la persona è ciò che conta
Cosa conta di più nella nostra vita? Le risposte saranno certamente varie, perché vari e diversi sono gli interessi delle singole persone e si potrebbero ricostruire graduatorie senza numero: la ricchezza, la fortuna, il successo, la carriera, la famiglia… Nel Vangelo di Matteo (6, 21) Gesù dice: “Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore”. – Diceva S. Ireneo: “La gloria di Dio è l’uomo vivente… E l’uomo è felice quando vede Dio”!
Giovane cattolico vietnamita dichiarato martire per la nazione
Vietnam – Un giovane cattolico, Peter Khoa Nguyen Van Nha, ha donato la vita per salvare dall’annegamento tre studentesse. Viene apprezzato e riconosciuto come martire dalla nazione vietnamita. Il presidente del Vietnam, Nguyen Xuan Phuc gli ha assegnato il riconoscimento postumo di “cittadino vietnamita martire”. – Era conosciuto come giovane dal carattere e dal comportamento esemplare per l’università e la comunità. Era un laico impegnato ed entusiasta nella chiesa. – La sua storia e il suo sacrificio costituiscono un esempio di come i fedeli vietnamiti sono impegnati, fino in fondo, per il bene del prossimo, della società, della nazione.
Quando la violenza spezza i sogni
«Ciao Mirko!», hanno scritto i compagni sul sito della scuola, l’Istituto professionale Ianas di Tortolì dove il giovane frequentava l’ultimo anno e si stava preparando alla Maturità. Ora la scuola sta pensando di conferirgli il diploma postumo, mentre gli amici hanno promosso una raccolta fondi per finanziare la realizzazione di un murale a lui dedicato… Le tenebre della violenza e dell’odio sono illuminate dalla nobiltà di un ragazzo buono, amato da tutta la sua comunità.