Attualità Fede e dintorni

52° anniversario del pio transito del Venerabile Servo di Dio don Mottola

Il 29 giugno alle ore 19:00 nella Chiesa Concattedrale, ci sarà la solenne concelebrazione eucaristica Il 29 giugno 1969 si concludeva, a Tropea, la vita terrena di don Francesco Mottola. Le sue ultimeparole, sillabate con gli occhi fissi verso il cielo, furono “Eccomi qui, eccomi tutto!” Poneva così il sigillo a tutta una vita, in […]

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Vita di un chirurgo felice

Enzo Piccinini (1951-1999) fu un chirurgo: fece il medico per incontrare la felicità. – “Chirurgo sui generis” in quegli anni in cui si avviava alla professione, Piccinini credeva fermamente nella necessità di occuparsi dei pazienti in tutta la loro umanità: preoccupandosi dei loro affetti e aiutandoli di fronte al dolore e al timore della morte, come parte del proprio mandato: “Ho fatto tutto per essere felice, mettendo il cuore in quello che facevo” – Una vita unica, che ha portato la Chiesa a proclamarlo “servo di Dio” e ad avviare il processo di canonizzazione.

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Donare è bello oltre che un dovere

Quante cose potremmo donare? Tante, ma davvero tante. Eppure rimaniamo rattrappiti dal nostro immobilismo e dalla nostra pigrizia. E lo spreco aumenta. Donando al mio prossimo il mio superfluo, non solo non lo spreco, ma lo metto a profitto; lo dono al vero proprietario. San Basilio Magno diceva che tutto quello che avanza ai nostri bisogni appartiene ai poveri.

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Una donna anziana perse 20 euro

Perdere un biglietto di venti euro e poi scoprire che dieci persone del condominio l’hanno trovato e te lo hanno riportato; anzi di più, che il biglietto non l’avevi perso, ma solo smarrito nella tasca della giacca… Sarebbe una bella umanità. Ma intanto è importante non mettersi subito a sospettare e a giudicare gli altri quando ci succede qualcosa di poco gradito. Meglio restare aperti alle sorprese della nostra umanità, capace non solo del male, ma anche del bene.

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Nella tempesta restare accanto a Gesù

I discepoli sono impauriti per la tempesta che si scatenata sballottando la loro piccola barca. E intanto Gesù dorme. Nella paura ricorrono a Lui: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». – Gesù, con autorità, fa cessare il vento e calma il mare in tempesta. Ma richiama i discepoli, la cui paura è dovuta alla poca fede. – Come i discepoli, anche noi ci rivolgiamo con fiducia al Signore Gesù, morto e risorto per noi, perché con la sua pace doni forza e coraggio per resistere alle tempeste della vita. – Dio sarà in tutti coloro che, insieme, compiono i gesti esatti e semplici che proteggono la vita dei più deboli.

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È Dio che ci deve importare

Dice Gesù: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. (Vangelo di Matteo 22,37-38)… Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. (Vangelo di Matteo 6,33)». – Perciò commentava Santa Tersa d’Avila: «Niente ti turbi, niente ti spaventi, tutto passa: Dio non cambia; chi ha Dio, nulla gli manca: solo Dio basta». – Dalle vicende della vita impariamo che è Dio che noi dobbiamo amare, non i suoi doni! Siamo stati creati non per le cose che passano, ma per l’amore eterno.

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Il Rosario dei bambini sfollati in Myanmar

Tra le drammatiche foto degli sfollati interni del Myanmar in questo difficile momento della sua storia, colpiscono quelle dei bambini che sembrano trovare unico conforto nella pratica della preghiera. Commuove la foto del piccolo Michael Phe, undicenne cattolico, che nelle avversità ha cominciato ad invocare senza esitazione la Mamma celeste per chiedere nutrimento per il corpo affranto e pace per la sua terra. Egli prega costantemente il rosario per gli sfollati, portando sempre al collo la corona del rosario.

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Il pane di Sant’Antonio

I fedeli di S. Antonio, nelle loro comunità, domenica 13 giugno hanno celebrato la sua festa e le devozioni legate al suo culto con le varie benedizioni, compresa quella del pane: il pane di Sant’Antonio o pane dei poveri. – Ma le restrizioni per il coronavirus (ancora in in atto, ma ormai transitorie) non hanno permesso la celebrazione dappertutto. – La benedizione del pane di Sant’Antonio nel corso dei secoli ha sensibilizzato concretamente i fedeli alla carità e alla solidarietà più vasta, diventando una delle istituzioni sociali non governative più grandi al mondo nell’aiutare poveri e immigrati.

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Anziana cristiana salvata da famiglia musulmana

Una famiglia musulmana ha salvato un’anziana cristiana dall’ISIS: Camille Haddad di 98 anni – Questa storia è un esempio su come accoglienza, fraternità, vicinanza e amicizia sono ben al di sopra di guerre, divisioni ideologiche e conflitti religiosi. – “Daesh poteva cacciarci”, ha ricordato Camille, “ma Elias Abu Ahmed ci ha accolte e ospitate nella sua casa. Ed ora Camille è diventata la nonna di tutta la famiglia con 14 figli. – Questa storia è un esempio della fraternità possibile tra cristiani e musulmani; e la vicinanza e fraternità vincono qualsiasi ideologia, odio o differenza religiosa.

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Morto il prete degli zingari

Milano. Addio a don Mario Riboldi, nomade per il Vangelo, prete degli zingari. È morto l’8 giugno di sera. – Sacerdote del clero di Milano, è morto a 92 anni dopo una vita tutta dedicata a rom e sinti. Una vita condivisa in tutto e fino in fondo con gli zingari. Aveva tradotto il Vangelo di Marco in cinque lingue zingare. E lo stesso aveva fatto con testi liturgici, preghiere, canti. – Nel suo lungo e fedele ministero sacerdotale ha agito sempre con lo zelo del buon pastore.

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Figlio sacerdote, mamma suora

Non sono pochi i casi che vedono figli sacerdoti e genitori (mamma o papà) consacrati nella vita religiosa. Diversi istituti (anche i Redentoristi) possono raccontare esperienze capitate a loro. – Così la foto di un sacerdote brasiliano dell’Istituto del Verbo Incarnato, p. Jonas Magno de Oliveira, con sua madre, una suora contemplativa dello stesso carisma, è diventata virale sui social media. – Il sacerdote ha condiviso la storia di questa chiamata alla vita consacrata nella sua famiglia. Ora vivono in Italia.

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La logica del seme

Molti tra di noi sono prigionieri delle logiche del potere e dell’efficienza, mentre oggi Gesù ci sorprende con la logica del seme, capace di far germogliare le crescere il regno di Dio sulla terra. – Una volta seminato nel cuore dell’uomo, il regno di Dio cresce da sé. È una meraviglia di Dio tanto grande e tanto bella quanto grande e bella è la crescita delle piante, e tanto misteriosa quanto misteriosa è la trasformazione di un bambino che cresce e diventa uomo. – Perciò noi siamo chiamati ad essere fiduciosi nella vitalità umile e nascosta del seme, che è il regno di Dio, il solo capace di far germogliare la giustizia sulla terra.

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Il canto dei bambini colpisce sempre

C’è un incanto al quale non è facile sottrarsi: il canto dei bambini. Quando li sentiamo cantare è difficile rimanere impassibili: ti coinvolgono nella loro gioia, nella loro devozione, nel loro entusiasmo. I messaggi proposti sono semplici e immediati, soprattutto, religiosi. – Il mistero di fede, che i bambini cantarono la sera di Natale diventò attraente e irresistibile per Paul Claudel, e ne provocò la conversione, come ammette lo stesso interessato – Il 25 dicembre 1886, egli entrò ateo nella Cattedrale di Notre-Dame a Parigi e ne uscì cantando il Magnificat con la gioia esuberante di un bambino che ha appena ritrovato il babbo e la mamma.

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Affettuosa catechista per sempre

Gandolfa Ilarda, affettuosamente chiamata Ghendy, morta a 45 anni, era come una eterna ragazza  dedicata da sempre ai bimbi e ai giovanissimi della parrocchia di Santa Teresa a Palermo. “Eletta” sorella e mamma da tanti, aveva “adottato” tutti, piccoli e grandi, religiosi e laici. Animatrice dell’Azione cattolica, responsabile della catechesi, generosa e dotata di una ironia e di un’autoironia irresistibili, di una leggerezza nel trasmettere la bellezza della vita e dell’essenza della fede, che sono innanzitutto esperienza di fraternità, accoglienza senza limiti e condivisione. – Il sorriso di Ghendy e la luce che rimane impigliata nelle parole delle testimonianze raccontano la speranza di una vita nuova possibile in Dio, con infinita dolcezza.

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Eucaristia, pane dei peccatori

Hanno colpito molto l’attenzione di moltissimi fedeli le parole di Papa Francesco nella solennità del Corpus Domini celebrata di recente: l’Eucaristia è pane dei peccatori non (solo) premio dei santi. – All’Angelus in Piazza San Pietro, Papa Francesco il 6 giugno scorso ha ricordato la Solennità del Corpo e Sangue di Cristo ed ha sottolineato che l’Eucaristia guarisce perché la misericordia di Gesù non ha paura delle nostre miserie – Nella Eucaristia il nostro umano si incontra con il divino: fragilità e forza, amore e tradimento, peccato e misericordia. – Abituati a sentire che l’eucaristia è il pane degli Angeli (Panis Angelicus), i fedeli hanno potuto realizzare che Gesù vuole incontrare la nostra fragilità e guarirla. Lo dice già la bella invocazione liturgica: “Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa, ma di’ soltanto una parola ed io sarò salvato!”

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Seid, ragazzo etiope, ci lascia un duro richiamo

Seid, ragazzo etiope, ci lascia un duro richiamo un duro richiamo. Ci ha lasciati. Si è tolto la vita, Seid Visin. Aveva solo vent’anni. Etiope di nascita, poi adottato da una coppia di Nocera Inferiore (SA) che lo ha colmato di amore, si è ritrovato, crescendo, a subire lo sguardo di chi lo ha disprezzato e discriminato per il colore della pelle. Le parole di Seid sono come uno schiaffo che brucia, maledettamente. Ma a volte ci sono schiaffi utili, speriamo. Questa lettera possa aprire gli occhi a quanti, fra di noi, vivono nell’odio e nell’indifferenza.

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La forza della fede

La forza della fede. – Ogni persona porta in sé qualcosa di unico: la capacità di resistere alle difficoltà, di sorridere anche nelle sventure, di consolare gli altri, quando invece si ha bisogno di essere consolati. – Alla radice di tutto questo il cristiano sa che gli basta avere la fede, anche una fede piccola ma vera e sincera per fare cose impensabili! Sono i miracoli della fede vera. – La fede è un dono che si riceve, ma anche una virtù che spinge ad operare il bene. Due poli che sono perennemente in dialogo: più si opera il bene e più si cresce nella fede. – La vita di molti “credenti” rischia di restare sterile, perché la loro “fede” non passa ad operare.

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Corpus Domini, il cielo sulla terra

Anche quest’anno 2021 la solennità del Corpus Domini viene celebrata con i limiti imposti dalle circostanze del coronavirus. Ma il mistero eucaristico resta sempre vivo: ieri come oggi. – L’Eucaristia è il Signore Gesù che resta con noi, presente con il suo Corpo e il suo Sangue nel pane e nel vino consacrati. In questo dono prezioso, la Chiesa trova la forza per compiere la sua missione fino ai confini della terra, nell’attesa del suo ritorno alla fine dei tempi. – Gesù, Parola fatta carne, si offre a noi come pane vivo. Egli è l’unico cibo capace di dare la vita eterna.