Fede e dintorni

Un martirio che ha illuminato il buio di Auschwitz

Massimiliano Maria (Raimondo) Kolbe, fu sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, fondatore della Milizia di Maria Immacolata, e martire della carità. Arrestato, fu deportato in diversi luoghi di prigionia e, giunto infine nel campo di sterminio di Auschwitz vicino a Cracovia in Polonia, si consegnò ai carnefici al posto di un compagno di prigionia, offrendo il suo ministero come olocausto di carità e modello di fedeltà a Dio e agli uomini. – Il 10 ottobre 1982, in piazza San Pietro, fu dichiarato Santo per la sua eroica testimonianza della carità. E’ il primo Santo canonizzato per il martirio subito durante il regime nazista. Ma lo seguiranno in molti. Nel campo di Dachau ben 1.034 sacerdoti e religiosi vi hanno trovato la morte nelle baracche della morte.

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Morire pur facendo del bene

Non è il primo caso e non sarà l’ultimo quello di morire ucciso da chi riceveva del bene. Ma grande e incomprensibile rimane il dolore, anche nell’uccisione di padre Olivier Maire, un uomo buono e un pastore generoso. – Padre Olivier, testimone di un’accoglienza che non aveva paura; un uomo generoso, sempre disponibile, dotato di un grande senso dell’accoglienza, dell’incontro e del dono di sé, morto vittima della sua generosità, martire della carità. Prima dell’incendio alla cattedrale, il rifugiato ruandese in Francia, Emmanuel Abayisenga, era volontario della diocesi di Luçon, apprezzato e benvoluto dalla parrocchia che lo aveva accolto proprio grazie a padre Olivier. E poi il gesto folle di uccidere il suo benefattore. Quale logica? Forse solo quella di Cristo: “Se il seme non muore, rimane solo, ma se muore, porta molto frutto”.

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L’amore risponde al senso della vita

Dio è Amore: “Dio mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi (Rom 5,8)”. Ma le parole hanno bisogno della testimonianza di vita con la quale dare concreto volto a Dio. – – Quando diciamo che l’amore dà senso alla nostra vita, la coscienza ci chiede di aprirci verso l’alto per “sentire Dio in noi” e non di ripiegarci su noi stessi per rimanere prigionieri dei nostri istinti. – I bambini possono esserci maestri in tema di amore.

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Annunciare il Vangelo con linguaggio appropriato

Oggi siamo tutti consapevoli ed anche convinti che sul web è necessario essere presenti, ma da veri cristiani. E questo deve potersi vedere oltre che dal contenuto dei post, anche nel linguaggio e nelle modalità espressive. Quale servizio possiamo rendere alla bellezza del vangelo se lo presentiamo su un piatto sporco? Quale carezza possiamo far sentire a chi vive situazioni problematiche se pretendiamo di parlare loro non usando le parole di misericordia che sono lo specifico del vangelo? – Il vangelo, proprio perché è buona notizia, ha bisogno di essere annunciato con parole cariche di misericordia. E il Vangelo sulla Famiglia oggi diventa una vera sfida.

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Leggere la bibbia anche quando non si capisce

“La piena comprensione della Bibbia non finisce mai, perché è una Parola sempre viva!”- “Nessuno può capire il senso della Bibbia, se non acquista consuetudine e familiarità con essa mediante la lettura”. – “Chi vuole essere sempre unito a Dio, deve pregare spesso e leggere spesso, perché nella preghiera siamo noi che parliamo a Dio, ma nella lettura della Bibbia è Dio che parla a noi”. E in qualche modo, soprattutto se c’è la sincerità, la sua Parola porterà frutto nella nostra vita.

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Da salvato a salvatore

L’austriaco Hermann Gmeiner (1919– 1986), noto per essere stato un filantropo ideatore e fondatore dei Villaggi dei Bambini SOS, decise di dedicare la sua vita ai piccoli abbandonati, senza famiglia, dopo che fu salvato da un gruppo di ragazzi coraggiosi mentre con altri partigiani stava per essere fucilato dai tedeschi. – Dio nella sua misericordia ci ha salvati, per farci diventare salvatori dei nostri fratelli più piccoli.

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Il pane disceso dal cielo

Con la forza del pane del miracolo, il profeta Elia camminò nel deserto per giorni e notti fino all’incontro con Dio. Con la forza del pane eucaristico Papa Francesco affronta i grandi problemi del modo. Una volta nell’Aula Paolo VI in Vaticano davanti ai 1500 ragazzi del Movimento eucaristico giovanile, Papa Francesco rinnovò l’invito all’accoglienza degli immigrati, aggiungendo: “Respingerli è un atto di guerra”. Poi rivolto ai giovani chiese di “non andare in pensione a 20 anni”.

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Il matrimonio in altri tempi

Ci sono stati tempi in cui si era “più eroici”, cioè più fedeli agli impegni presi dinanzi a Dio e più attenti al rispetto dei valori fondamentali riguardanti la famiglia. Oggi il livello morale si è notevolmente abbassato, forse irrimediabilmente, e la presenza di Dio non viene presa a confronto. Ma chi è davvero cristiano sa che deve puntare in alto: “Siate santi, perché io, il vostro Dio, sono santo!” – – Il cristiano è chiamato alla santità.

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Il patrono dei sacerdoti

Dallo sperduto villaggio di Ars il sacerdote Giovanni Maria Vianney, il santo Curato d’Ars, ha movimentato la religiosità dei cattolici del suo tempo come ai nostri giorni ha fatto San Pio da Pietrelcina. – Era umilissimo, ma consapevole, in quanto prete, d’essere un dono immenso per la sua gente». – Da Papa Pio XI, nel 1929, fu proposto «celeste patrono di tutti i parroci dell’universo» e da Benedetto XVI, nell’Anno sacerdotale 2009 «celeste patrono di tutti i sacerdoti del mondo». Egli fu sacerdote amico della gente. Oggi è l’esempio per tutti i sacerdoti: di come essere davvero amici della gente che guarda con fiducia a loro.

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Ci vuole la dieta giusta

Non solo le diete alimentari: ci sono altri generi di dieta che una persona consapevole deve tenere presente. Quelli che disintossicano da vizi, da eccessi e deviazioni che avviliscono la propria dignità e causano seri dispiaceri in famiglia. Ci sono troppe persone che sono cadute in un vortice senza fine pur di accondiscendere a piaceri estremi, da cui non riescono più ad uscire. Gesù ammoniva: “Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile… ( Mc 9, 43 e seguenti).

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La lezione di una donna delle pulizie

Umiliate e misconosciute, le donne delle pulizie affrontano ogni giorno il loro lavoro, sapendo che anche in quel giorno troveranno chi disprezzerà il loro lavoro e umilierà la loro dignità. – Queste donne, preziose e invisibili, riescono a dare perfino un equilibrio ad un giornata vissuta dagli impiegati nello stress dei loro impegni. – E poi – riconosce una segretaria generale di una importante azienda – li addetti alle pulizie hanno giocato un ruolo fondamentale durante questa pandemia, tenendo sicuri i luoghi di lavoro e gli spazi pubblici, spesso a costo di un grande rischio personale”.

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Un premio per don Maurizio Patriciello

A Lerici (La Spezia) sabato 31 luglio 2021, durante l’annuale evento dedicato ad “Avvenire”, il direttore di Avvenire Marco Tarquinio e il vescovo Luigi Ernesto Palletti hanno consegnano a don Maurizio Patriciello il premio alla memoria di “Narducci”, prezioso Direttore del giornale. Il tono della “festa” è stato molto contenuto per via delle restrizioni e i timori legati al coronavirus, che ancora mantengono vivo lo stato di emergenza. Si spera di fare di più e meglio quando l’emergenza sarà passata.

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Alfonso Maria de Liguori

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano Storie belle… per vivere meglio S. Alfonso Maria de Liguori. – Nel calendario la festa di S. Alfonso è segnata al 1° agosto; ma ieri era domenica e la nostra rubrica ha preferito mantenere la liturgia della domenica con alcuni riferimenti a S. Alfonso. – Ma nel cuore […]

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Il pane della vita e il giorno di S. Alfonso

In questo tempo di estate capita di vedere folle di persone che cercano una qualche forma di benessere; un benessere che tante volte sfocia in delusioni, anche grandi. Dove cercare la felicità? La risposta è nel Vangelo di oggi: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!». – Sant’Alfonso Maria de Liguori (1696-1787), ha saputo scoprire nella persona di Gesù Cristo il pane di vita e quell’amore che ci spinge ad accogliere, ospitare e, soprattutto, praticarlo, dimostrando che noi possiamo chiedere allo Spirito di rinnovare la nostra mentalità e di rivestirci di una nuova condizione umana, quella creata a immagine di Dio e fatta di giustizia e santità vera.

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Ignazio di Loyola da soldato cortigiano a soldato di Cristo

Oggi è la memoria di sant’Ignazio di Loyola, sacerdote, fondatore dei Gesuiti. – Iñigo López de Loyola nacque nel 1491 ad Azpeitia, nei Paesi Baschi. Essendo un figlio cadetto, era destinato alla vita sacerdotale, ma la sua aspirazione era quella di diventare cavaliere. Visse alla corte del re e nell’esercito, finché, gravemente ferito, ebbe modo di convertirsi a Dio, divenendo un coraggioso soldato di Cristo. Perciò unì a sé i primi compagni, che costituì un ordine che chiamerà “Compagnia di Gesù”; A Roma svolse un fruttuoso ministero alla formazione dei discepoli e alla maggior gloria di Dio. Il soldato di Cristo morì il 31 luglio 1556 e proclamato santo il 12 marzo 1622 da papa Gregorio XV.

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Morto lo chef dei poveri Dino Impagliazzo

In tanti sono intervenuti al funerale per salutare Dino Impagliazzo, fondatore della associazione ‘RomaAmor’, morto domenica 25 luglio a 91 anni dopo avere dedicato la sua vita a sfamare i clochard delle stazioni capitoline.. Era chiamato affettuosamente lo «chef dei poveri». Il sacro rito è stato celebrato nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, presieduto dal cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere del Papa, con monsignor Ambrogio Spreafico, vescovo di riferimento per la Comunità di Sant’Egidio e con monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita. Presenti soprattutto gli amici del Movimento dei Focolari e della Comunità di sant’Egidio; ma anche autorità, vescovi, cardinali, il rabbino capo della Comunità di Roma, Riccardo Di Segni. Papa Francesco scrivendo al figlio Marco dice: “Ha insegnato a camminare sulla via del Vangelo”. – Con i suoi volontari, che lo seguivano da anni, sfamava oltre 300 persone ogni giorno tra le stazioni ferroviarie della Capitale.

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Un pellegrino speciale al Cammino di Santiago

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano Storie belle… per vivere meglio Un pellegrino speciale al Cammino di Santiago. – Vincenzo Russo,70 anni, colpito dalla poliomielite sta affrontando da solo il noto itinerario spirituale nel nord della Spagna. – «Io, pellegrino sul Cammino di Santiago con la mia carrozzina», condividendo quotidianamente la sua straordinaria esperienza […]

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Storie di di islamici siriani convertiti

La comunità cristiana in Siria sta aumentando rapidamente, e alcuni nuovi convertiti non si sono sottratti dal condividere la loro storia: conversione che è stata autentica liberazione spirituale. – Aleteia.org, sito molto attento sulla situazione religiosa a livello internazionale ha pubblicato diversi articoli sull’argomento. Così, nonostante la situazione religiosa continui ad essere nella sofferenza, sappiamo che c’è davvero qualcosa di nuovo nell’aria.

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Anche gli atleti pregano

Tutto il mondo ormai si è abituato a guardare gli atleti fare segni religiosi nelle loro performances sportive. Osteggiati all’inizio per non offendere la diversità delle religioni, oggi sono pacificamente accolte e regolamentate. Alcuni fanno il segno della croce, altri, invece, inginocchiati, alzano le braccia e gli occhi al cielo indicando qualcuno o chiedendo aiuto. Difficile dire se siano gesti di vera fede o semplici abitudini portafortuna. – Ma le preghiere ci sono e gli atleti le dicono. Tanti, dopo un successo, ringraziano il cielo. – Rimane un esempio la preghiera di un campione di pallavolo rimasto paralizzato per un incidente in allenamento. Una terribile vicenda cui seppe reagire con la forza della fede.