Comunicato stampa Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea Care Sorelle e cari Fratelli, il tempo della Quaresima chiama la Chiesa, Corpo Mistico di Cristo e sua Sposa, a ripercorrere il cammino dello Sposo nel suo itinerario verso la Pasqua che ci ha redenti. La nostra amata Diocesi di Mileto Nicotera Tropea è chiamata alla conversione e alla preghiera, […]
Fede e dintorni
Cosa possiamo dire a Dio?
Dio ci ha creati per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita, e per goderlo poi nell’altra, in Paradiso. – ” Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. L’uomo è privilegiato rispetto alle altre creature: può dichiarare a Dio tutto il suo amore!
Un Mercoledì delle Ceneri per la pace
L’ invito Papa Francesco a vivere questa giornata con la preghiera e il digiuno per ottenere da Dio la Pace. -È «con il cuore straziato per quanto accade in Ucraina». Il Papa ha rinnovato ai fedeli presenti in piazza San Pietro il 27 febbraio e a quanti lo seguivano attraverso i media l’invito a unirsi a lui il mercoledì delle Ceneri, per una Giornata di digiuno e di preghiera per la pace. – Intanto, mentre proseguono le trattative tra Russia e Ucraina, colonne di carri armati russi continuano l’invasione. E la pace sta a guardare…
Il dovere di raccontare la guerra
La guerra in Ucraina sta suscitando forti emozioni in tutti i popoli. Le dolorose immagini di missili, carri armati, scoppi di bombe e militari di varia appartenenza si accompagnano a file interminabili di civili che fuggono, o si rifugiano nei sotterranei, mentre i bambini guardano con occhi impauriti… – Bisogna guardare (e se possibile “toccare”) le ferite di questa guerra. – I sentimenti di compassione, pietà verso tanto dolore è il minimo che noi possiamo affrontare, perché la guerra (e non solo questa) è un attentato alla umanità. – Resta quindi il dovere di raccontare la guerra a chi fa la professione di infornare e a noi il dovere di documentarci, per non restare estranei all’umanità che soffre.
Educare all’umanità innanzitutto
Essere umani, la prima cosa – La fondamentale educazione: aiutare i ragazzi a diventare esseri umani. La vera educazione e la vera istruzione non dovranno mai produrre dei mostri educati, degli psicopatici qualificati o degli aguzzini istruiti.- A che cosa deve mirare soprattutto un insegnante e in genere ogni educatore? Principalmente all’umanità.
Correzione fraterna, senza prevaricare
– La guerra scoppiata in Ucraina resterà per sempre una ammonizione per la politica mondiale, invitandola, purtroppo dolorosamente, al rispetto delle condizioni del vivere nella giustizia e nel dialogo le relazioni tra i popoli. La guerra si riveste pertanto, al di là dei morti e distruzioni, del ruolo di ambasciatrice per la pace da promuovere sempre e comunque.
– Correzione fraterna. L’ammonizione del fratello che pecca è una forma sublime di carità e ci fa simili a Cristo che, per salvarci, ha donato tutto sé stesso. – Bisogna perdonare sempre al proprio fratello. Ma questo perdono va dato nella carità, attraverso la correzione fraterna che ha come primo obiettivo non l’umiliazione del peccatore ma la sua riabilitazione. Perciò ognuno deve lasciarsi guidare dalla sensibilità a salvaguardare, con ogni cura, la dignità della persona del fratello che si intende ammonire o correggere. Quindi correzione fraterna, senza prevaricare.
Chi ha ragione?
Di fronte alla angosciante situazione della guerra in Ucraina, proviamo ad immaginare quanti litigi non risolti sono intorno a noi. E quanti ci hanno avuto come protagonisti. – Forse li abbiamo dimenticati, perché alla fine non erano così importanti. – E il lato doloroso è che hanno lasciato in noi sospetti e divisioni: a volte, presi dalla voglia di avere ragione, abbiamo dimenticato di riconoscere il nostro torto. E’ triste vedere popoli cristiani che si vedono come nemici e pensano alla guerra. Gesù dice ai suoi discepoli di vincere il male col bene, anche se questo richiederà tanto sacrificio.
Anno celebrativo della Beatificazione del Beato Francesco Mottola
Domenica 6 marzo 2022 Ti aspettiamo alle ore 16:00 Presso la Casa Madre in Via Abate Sergio
I tre angeli di Ponte Chiasso
Un giardino, una rete metallica e tre angeli, via di salvezza. Sollevando nottetempo la rete metallica che segnava il confine con la Svizzera permisero a ebrei, perseguitati politici e partigiani di mettersi in salvo e scampare alle deportazioni nei campi di concentramento. Gli angeli sono una giovane madre di famiglia di origini siciliane, Giuseppina Panzica e due militari della Guardia di Finanza, il finanziere Tolis (morto nel campo di Mauthausen il 28 dicembre 1944) e il Maresciallo Boetti, che collaborarono con le organizzazioni anti-fasciste perché i perseguitati fossero fatti espatriare clandestinamente.
Salvezza nel braccio della morte
“Dio vuole salvare tutti?”… O c’è un limite alla sua volontà di salvezza? – Davvero tutti hanno diritto a salvarsi, anche se hanno commesso crimini orrendi? – A queste domande risponde il racconto di oggi, fatto da Dale Recinella, cappellano laico di un carcere della Florida (USA), nel braccio della morte. Da avvocato finanziario di Wall Street passò all’apostolato nelle carceri estreme: ha accompagnato alla morte oltre 18 condannati, e ora gira il mondo per raccontare la sua storia che è diventata anche un libro.
La sofferenza che genera fede
La sofferenza e la morte dei genitori per tumore ha lasciato una eredità spirituale altissima. – E’ la testimonianza di Sara Capobianchi che ha perso entrambi i genitori (Fausto e Fiorella) a causa di tumori. Nella sofferenza la sua famiglia ha ritrovato Dio, da cui non si sono sentiti mai abbandonati. “L’eredità più bella e preziosa che mamma e papà mi hanno lasciato è la fede”. Prima che mio padre morisse di tumore gli ho chiesto: “Papà, tu credi alla vita eterna?”; “Sì, io ci credo”. La morte non ha l’ultima parola, perché Cristo l’ha sconfitta donandoci la vita eterna. Accettando di unirsi alla sofferenza di Cristo, questi genitori hanno lasciato una viva testimonianza di Fede e di Amore ai loro figli.
La conversione di un massone
Un massone si converte in punto di morte, dopo aver avuto la visione di Gesù. La devozione al Sacro Cuore di Gesù è al centro della conversione di questo massone, a cui ha partecipato con fede attiva e generosa la cognata. Infatti per la sua fede insistente, Gesù stesso ha preso l’iniziativa, come quando è raccontato nel vangelo “Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati» (Mc 2,1). – La testimonianza del salesiano don Tomaselli mostra che la svolta fu l’ardente devozione al Sacro Cuore della cognata, che ha ottenuto la guarigione.
L’auto si avviò, pur senza motore
Nei film si vedono cose impossibili, costruite col trucco… eppure si è inclini a crederle. Nel grande film della Creazione tutto è già fissato e solo UNO può cambiare il corso ordinato degli eventi. E’ bello pensare che Dio ogni tanto può cambiare qualcosa per noi!
Siate misericordiosi
Siate misericordiosi! Gesù, nel Vangelo, ci propone la rinuncia alla vendetta e alla violenza. Ai suoi discepoli consegna il principio della non resistenza al male e il comandamento dell’amore dei propri nemici. – Non si trionfa sul male con il male; non si trionfa sulla violenza con la violenza. Il male e la violenza sono vinti quando li si lascia dissolvere nell’amore. Gesù stesso ha conosciuto la cattiveria; ha conosciuto bene che cosa voleva dire essere detestato, spogliato, percosso e ucciso. Egli ha amato coloro che lo odiavano, ha benedetto coloro che lo maledicevano ed ha pregato per loro: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”.
Davanti a un sacerdote ucciso
Padre Richard Masivi Kasereka è stato ucciso il 2 febbraio 2022 da uomini armati nel Nord Kivu nella Repubblica Democratica del Congo. Era stato ordinato sacerdote 3 anni prima; nel collage di foto lo vediamo con la sorella suora nel giorno della sua ordinazione sacerdotale. Padre Richard, sacerdote caracciolino, è stato ucciso il 2 febbraio, giorno della Vita Consacrata. – Ha detto Papa Francesco: “La morte di padre Richard non scoraggi i suoi familiari, la sua famiglia religiosa e l’intera comunità cristiana di quella Nazione ad essere annunciatori e testimoni di bontà e di fraternità”. – Per i confratelli di padre Richard e per i suoi connazionali le parole del Papa sono state un grande conforto. Vi va avanti, sapendo che la morte non ha mai l’ultima parola,
Annunciata la Giornata dei nonni 2022
“Nella vecchiaia daranno ancora frutti (Sal 92, 15).”- Parole che intendono sottolineare come i nonni e gli anziani siano un valore e un dono sia per la società che per le comunità ecclesiali. La vecchiaia non è una malattia ma un privilegio (Papa Francesco). Parole che sanno di gioia e speranza: la vecchiaia non è «una malattia», perché «la vita è un dono, e quando è lunga è un privilegio, per sé stessi e per gli altri». Sul piano della fede gli anziani, soprattutto i nonni, «sono l’anello indispensabile per educare alla fede i piccoli e i giovani». Allora vale la pena includerli negli nostri orizzonti pastorali delle nostre comunità. L’invito a prestare ascolto alla saggezza degli anni, propria dei nonni, si rivela particolarmente significativo nel contesto del cammino sinodale che la Chiesa ha intrapreso da un po’ di tempo.
Suore in missione sui social
Le Scalabriniane, suore missionarie di San Carlo Borromeo fondate dal beato Giovanni Battista Scalabrini, si sono messe in missione sui social per rompere i pregiudizi anti migranti Queste suore missionarie, dedite da sempre alle questioni sociali, sono sbarcate su Instagram con un account in cui, tramite video, foto, interviste, vogliono far conoscere la storia di rifugiati e vittime di tratta per far cambiare la percezione negativa verso queste persone.
Le sorprese della preghiera
La preghiera è “croce e delizia” di quanti la praticano, a secondo dell’esperienza quotidiana che i fedeli ne fanno. Sarebbe interessante raccogliere certe esperienze che fanno i fedeli circa la preghiera e il modo in cui vengono esauditi. A volte lo confidano con un senso di pudore, senza avere la pretesa di essere creduti. E non sono pochi a farlo. – Sono essi che ci precedono nel regno di Dio, con la loro fede semplice, umile e riconoscente. – La storia di oggi, incontrata su Facebook, sembra una “favola” costruita ad arte per essere creduta.. Intanto rivela come Dio può rispondere, quando la preghiera lo raggiunge.
San Valentino, un invito all’amore sincero
La festa degli innamorati prende il nome dal santo e martire cristiano Valentino da Terni. Si dice che nacque a Terni in una famiglia benestante, si convertì al cristianesimo e fu consacrato vescovo della sua città a 21 anni. – Si dice che usasse regalare fiori alle coppie di innamorati, che mettesse pace tra i fidanzati e li incitasse a sposarsi e ad avere figli, e che sia morto proprio il 14 febbraio. – Un vescovo martire dal volto severo, perché custode dell’amore, che è il vero tesoro dell’umanità vissuto in cuori fragili.
Fare il bene qui e adesso
Quante volte ci sorprendiamo a dire: “viva la pace!” e facciamo la guerra, “abbasso la droga!” e ne aumentiamo il commercio, “basta col terrorismo!” e uccidiamo i giusti. – Mentre la vita ci insegna che i cambiamenti iniziano nelle piccole cose della vita quotidiana. – Il giorno in cui dobbiamo fare del bene è oggi, l’unico giorno che conta. – Santa Teresa di Calcutta diceva che il giorno più bello della sua vita era quello appena iniziato, perché aveva tutto il tempo per far del bene a qualcuno. E lei il bene lo faceva davvero.