Fede e dintorni

Annunciata la Giornata dei nonni 2022

“Nella vecchiaia daranno ancora frutti (Sal 92, 15).”- Parole che intendono sottolineare come i nonni e gli anziani siano un valore e un dono sia per la società che per le comunità ecclesiali. La vecchiaia non è una malattia ma un privilegio (Papa Francesco). Parole che sanno di gioia e speranza: la vecchiaia non è «una malattia», perché «la vita è un dono, e quando è lunga è un privilegio, per sé stessi e per gli altri». Sul piano della fede gli anziani, soprattutto i nonni, «sono l’anello indispensabile per educare alla fede i piccoli e i giovani». Allora vale la pena includerli negli nostri orizzonti pastorali delle nostre comunità. L’invito a prestare ascolto alla saggezza degli anni, propria dei nonni, si rivela particolarmente significativo nel contesto del cammino sinodale che la Chiesa ha intrapreso da un po’ di tempo.

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Suore in missione sui social

Le Scalabriniane, suore missionarie di San Carlo Borromeo fondate dal beato Giovanni Battista Scalabrini, si sono messe in missione sui social per rompere i pregiudizi anti migranti Queste suore missionarie, dedite da sempre alle questioni sociali, sono sbarcate su Instagram con un account in cui, tramite video, foto, interviste, vogliono far conoscere la storia di rifugiati e vittime di tratta per far cambiare la percezione negativa verso queste persone.

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Le sorprese della preghiera

La preghiera è “croce e delizia” di quanti la praticano, a secondo dell’esperienza quotidiana che i fedeli ne fanno. Sarebbe interessante raccogliere certe esperienze che fanno i fedeli circa la preghiera e il modo in cui vengono esauditi. A volte lo confidano con un senso di pudore, senza avere la pretesa di essere creduti. E non sono pochi a farlo. – Sono essi che ci precedono nel regno di Dio, con la loro fede semplice, umile e riconoscente. – La storia di oggi, incontrata su Facebook, sembra una “favola” costruita ad arte per essere creduta.. Intanto rivela come Dio può rispondere, quando la preghiera lo raggiunge.

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San Valentino, un invito all’amore sincero

La festa degli innamorati prende il nome dal santo e martire cristiano Valentino da Terni. Si dice che nacque a Terni in una famiglia benestante, si convertì al cristianesimo e fu consacrato vescovo della sua città a 21 anni. – Si dice che usasse regalare fiori alle coppie di innamorati, che mettesse pace tra i fidanzati e li incitasse a sposarsi e ad avere figli, e che sia morto proprio il 14 febbraio. – Un vescovo martire dal volto severo, perché custode dell’amore, che è il vero tesoro dell’umanità vissuto in cuori fragili.

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Fare il bene qui e adesso

Quante volte ci sorprendiamo a dire: “viva la pace!” e facciamo la guerra, “abbasso la droga!” e ne aumentiamo il commercio, “basta col terrorismo!” e uccidiamo i giusti. – Mentre la vita ci insegna che i cambiamenti iniziano nelle piccole cose della vita quotidiana. – Il giorno in cui dobbiamo fare del bene è oggi, l’unico giorno che conta. – Santa Teresa di Calcutta diceva che il giorno più bello della sua vita era quello appena iniziato, perché aveva tutto il tempo per far del bene a qualcuno. E lei il bene lo faceva davvero.

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Beati voi, beati

L’uomo è stato creato da Dio per la vera e piena felicità nella condivisione dell’Amore che è Dio stesso e pertanto esige un appropriato stile di vita. Le Beatitudini sono appunto la proclamazione della possibilità di realizzare il Regno di Dio tra gli uomini. Perciò diventano anche impegni di vita e danno particolare rilievo alla dimensione sociale, privilegiando i poveri, che sono invitati alla speranza, mentre i ricchi sono invitati alla conversione. A chi si converte, sarà lo stesso Dio a comunicare ogni beatitudine.

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L’ascolto difficile dei giovani

Anche in questo tempo di pandemia i giovani (ma non tutti) stanno offrendo motivo di preoccupazione, perché restii ad ascoltare le emergenze che stiamo vivendo . – I ragazzi “non ascoltano”… ma quale verbo di complemento possiamo premettere: “non vogliono”, “non sanno”, “non riescono”… ad ascoltare? – In queste prime ore “di libertà”dalle stretture dettate dal coronavirus, sembra che molti ragazzi abbiano impensierito seriamente l’opinione pubblica e le autorità. Niente mascherina, niente distanza sociale, preoccupanti assembramenti, anzi ammucchiate da movida che rischiano di mandare all’aria i sacrifici finora fatti. Aiutare i ragazzi a saper affrontare con sacrificio le scelte della vita è compito che coinvolge gli adulti, a partire dalla famiglia. – La Madonna, regina della famiglia, custodisca la salute e la santità di figli e genitori.

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Toccare e accompagnare la sofferenza

La lunga pandemia ha messo a nudo molti tra di noi, e come esseri umani e come credenti. Abbiamo corso il rischio di abituarci alla sofferenza degli altri e non dargli l’attenzione dovuta. – Così la malattia è diventata una prova anche per chi è sano e assiste chi è malato, perché all’ammalato occorre donare una speranza di rinnovata umanità. – Di fronte alla malattia la fede cristiana ci dice di non perderci d’animo, di mantenere viva e alta la speranza, di guardare a Gesù Crocifisso, che ha voluto soffrire come noi e per noi per dimostrarci il suo amore e donarci una gioia profonda, capace di dare senso anche alle nostre sofferenze. – Oggi, festa della Madonna di Lourdes e Giornata dell’Ammalato, ringraziamo di cuore quanti si prendono cura degli ammalati, e preghiamo la Santa Vergine di confortare gli uni e gli altri.

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Papa Francesco a “Che tempo che fa”

Gli echi non si sono ancora spenti, anzi dureranno ancora per l’evento mediatico su RAI3 che ha visto Papa Francesco in collegamento con la trasmissione “Che tempo che fa”. Sono stati 7 milioni le connessioni alla trasmissione dove il Papa ha dialogato a tutto campo con Fabio Fazio che tra l’altro gli domanda come faccia a sopportare il peso di tante storie di sofferenza e di dolore indicibile. E il Papa: “Tutta la Chiesa mi aiuta”. – Diversi i temi trattati: le guerre, i migranti, la salvaguardia del creato, il rapporto genitori e figli, il male e la sofferenza, la preghiera, il futuro della Chiesa, il bisogno degli amici e il perdono che è un “diritto umano. Tutto affrontato con una pace interiore che ha contagiato i telespettatori.

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Santa Bakhita e le vittime della tratta

“La forza della cura: donne, economia e tratta di esseri umani” è il tema di dell’8a Giornata mondiale di Preghiera e Riflessione contro la tratta di esseri umani vissuta ieri 8 febbraio 2002. – La scelta del tema ha proseguito quella dell’anno precedente, dove si è cominciato a riflettere sul legame tra economia e tratta di esseri umani. – Questa edizione del 2022 propone di puntare sulle donne. Esse sono, infatti, le più colpite dalla violenza della tratta. Allo stesso tempo, hanno un ruolo fondamentale e importante nel processo di trasformazione dell’economia dello sfruttamento in quella della cura: la presenza e partecipazione delle donne fondamentale. Papa Francesco ha dato loro anche un consiglio: Combattete per questo vostro diritto. Non arrendetevi!”

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L’altro Sanremo, quello della Musica cristiana

L’altro Sanremo, quello della Musica cristiana. Per tre giorni a Sanremo (da giovedì 3 a sabato 5 febbraio 2022) si è svolto il Primo Festival della Musica cristiana, vinto dal brasiliano Fra Vinicius. – La concomitanza con il 72.mo Festival della Canzone italiana, ospitato al Teatro Ariston della città ligure, che ha avuto ascolti da record ogni sera, ha completato l’offerta musicale del centro che storicamente ospita la manifestazione canora. Sanremo da anni fa rima con musica, e da quest’anno fa rima anche con musica cristiana.- Le tre giornate, facendo conoscere al pubblico i concorrenti, le loro storie, le loro passioni e il loro cammino di fede, a volte pieno e intenso, altre volte difficile, ma sempre risoltosi nella preghiera di ringraziamento al Signore, una preghiera del cuore espressa in musica. Come il vincitore Fra Vinicius che ha presentato il brano “Vale la pena”, per raccontare la storia della sua vocazione.

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Quando la gentilezza fa miracoli

Tutti sentiamo il bisogno di gentilezza; di atti gratuiti, di sguardi più attenti, di parole dal suono e significato sorridente e inclusivo. – Il nostro, infettato da una pandemia che sembra non aver fine, è diventato un tempo difficile attraversato sempre più spesso da asprezze e distanze, da rappresentazioni degli altri connotate dalla diffidenza e dalla chiusura. – Un gesto di gentilezza fa sempre bene! – Gesù invita: «Convertitevi e credete nel Vangelo». – La Chiesa invita: «Confessa i tuoi peccati almeno una volta all’anno». Una buona confessione fa sempre bene.

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Pescatori di vite, custodire ogni vita

Disse Gesù: “Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini”. Egli non fa violenza sui suoi discepoli ma, chiamandoli a sé, ne “converte” i desideri e i propositi. – Non saremo chiamati a fare altre cose, ma a farle per un altro scopo. – Così Pietro continuerà ad essere pescatore, ma da allora in poi sarà pescatore di uomini. – I giovani di oggi lascino che il Signore sconvolga i loro piani per farne suoi apostoli per servire la Vita – Oggi ricorre la 44a Giornata per la vita “Custodire ogni vita”. – E l’11 febbraio sarà la XXX Giornata mondiale del malato: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso» (Lc 6,36). Porsi accanto a chi soffre in un cammino di carità.

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Aiutare con la carità e la legalità

Portare il vangelo nelle strade. – A Roma, da 8 anni, un sacerdote, don Antonio Coluccia (46 anni) , che era stato operaio di un calzaturificio, si reca tutti i giorni a San Basilio, un quartiere della periferia della capitale soggetto al controllo della criminalità organizzata. – Accompagnato dalla scorta che gli è stata assegnata, il sacerdote, insieme ai collaboratori, si reca nella borgata romana per stare vicino, attraverso una processione di preghiera per le strade, a tutti i cittadini onesti che la abitano. – Don Antonio Coluccia lotta da anni per restituire dignità agli uomini della sua parrocchia e non solo, affrontando gli ostacoli incontrati lungo il percorso. E’ stato nominato poliziotto ad honorem perché sta portando molti ragazzi di San Basilio lontano dalla strada del male.

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Le mani sporche di vangelo

Grazie a chi ha le mani sporche di vangelo. Monsignor Battaglia, arcivescovo di Napoli, nella lettera intitolata “Voi, come fiumi carsici” ringrazia i parroci, i giovani presbiteri, i religiosi, le religiose, i laici, e tutti coloro che percorrono ogni giorno «a testa alta e senza paura il sentiero della giustizia, della denuncia, della solidarietà, senza grandi proclami, ma con azioni piccole e quotidiane che, goccia dopo goccia, scavano nuovi spazi e possibilità di rinascita tra i detriti lasciati qua e là dalle mafie». – L’Arcivescovo paragona tutte queste persone ai fiumi carsici: tutto avviene sotto la superficie, ma i benefici poi si notano a vista. I frutti verranno e saranno abbondanti.

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San Biagio e i mali della gola

San Biagio e i mali della gola. – Un Santo “familiare”, perché continuamente invocato dalle mamme per i loro figli, perché siano preservati dal mal di gola: quasi un’assicurazione sulla salute dei bambini – Infatti Avendo guarito miracolosamente un bimbo cui si era conficcata una lisca in gola, viene invocato come protettore per i mali di gola. A questo risale il rito della “benedizione della gola”, compiuto con due candele incrociate. – Le reliquie di San Biagio sono custodite nella Basilica di Maratea (PZ), città di cui è santo protettore.

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XXVI Giornata della Vita consacrata

Oggi, 2 febbraio, è la festa della Presentazione del Signore al tempio ed è la giornata dei consacrati. – Sono migliaia i consacrati e le consacrate in tutto il mondo che accolgono il dono della vocazione con gioia e disponibilità nei molteplici carismi, che nella loro vita cercano il volto di Dio, impegnandosi a costruire la pace e la fraternità, nonostante le difficoltà. – Il mondo sembra non capire la loro scelta, però resta stupito e guarda con rispetto tutti quelli che seguono con coerenza la loro vocazione, consacrandosi all’amore per Dio e per il prossimo, non da solitari navigatori ma insieme, perché “chiamati a diventare una Chiesa sinodale”. “Il Signore ci ha chiamati per una missione di gioia!”. Quella gioia che scaturisce dall’esperienza intima di Dio che riempie il nostro cuore e rende davvero felici» (Papa Francesco).

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Una tendopoli da smantellare

La tendopoli di San Ferdinando (RC) verso lo smantellamento. Essa accoglie i migranti impegnati nei lavori agricoli nella Piana di Gioia Tauro: una emergenza diventata “urgenza quotidiana per l’abbandono delle istituzioni e per lo sfruttamento dei migranti dal punto di vista sociale-burocratico (documenti e permessi) ed economico (paga troppo bassa). «Chi vi arriva trova l’inferno». La Chiesa invoca la solidarietà e si impegna perché venga restituita la dignità ai braccianti. – Nel 2020, tempo di pandemia, Papa Francesco, ha inviato attraverso l’Elemosineria Apostolica, un importante aiuto e il cardinale Konrad Krajewski portò alla tendopoli i doni del Santo Padre: i viveri, un contributo generoso in denaro, molti rosari destinati ai volontari e l’enciclica “Fratelli tutti”. Opera sociale, opera di solidarietà, opera di carità.

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Don Bosco, il grande educatore

Don Bosco, un Santo sempre allegro, una personalità straripante, con una genialità educativa che ha cambiato la vita dei giovani e di chiunque lo incontrasse. Un Padre, un Maestro, un sacerdote, un apostolo mosso dal continuo desiderio di bene per l’uomo, sin da piccolo. – Nei suoi ragazzi sapeva suscitare il desiderio di santità: Domenico Savio (1842 – 1857) allievo di Don Bosco , a 15 anni fu maturo per il cielo: “La morte, ma non peccati!”.

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Con Gesù, profeta rifiutato

Gesù Cristo è più che profeta: lui è la Parola stessa di Dio, la Buona Notizia per tutti. Ma molti non vogliono ascoltare e Gesù, come i profeti, trova rifiuto. Perché gli uomini rifiutano il profeta che parla in nome di Dio? Perché avvertono in lui un personaggio “scomodo”. A Nazaret rifiutano Gesù, perché chiedeva un cambiamento radicale di vita, di abitudini, di mentalità.- Il mondo ha bisogno di profeti del vangelo e di Gesù. Oggi più di ieri. – Non solo: anche noi siamo invitati ad essere profeti, cioè a testimoniare il vangelo con la vita e la parola, in tutte le situazioni di ogni giorno: famiglia, lavoro, scuola, letture, conversazioni, impegno di carità, attenzione all’uomo. – Oggi ricorre la 69a Giornata mondiale dei malati di lebbra.