“Sogni condivisi che diventano realtà”
Tematica: “Mediterraneo: suoni, sapori, colori, emozioni”
Diamo il via oggi, 19 febbraio 2018, al campus Galatea, undicesimo campus della legalità e della cittadinanza che ha come tema “Il Mediterraneo… suoni… colori… sapori… emozioni…” ma soprattutto “sogni condivisi che diventano realtà”.
Il Campus di quest’anno tra le sue novità assolute fa registrare il nome del nuovo Dirigente Scolastico prof. Nicolantonio Cutuli alla guida dell’istituto superiore e di un’iniziativa che per anni ha contraddistinto la scuola tropeana.
Galatea era una delle cinquanta ninfe del Mediterraneo ed anche la protagonista di più racconti appartenenti al mito. Uno di questi è riportato nelle Metamorfosi di Ovidio: il giovane Pigmalione creò la statua della donna dei suoi sogni, desiderandola così tanto da commuovere gli Dei che la trasformarono in una donna vera: Galatea fu il suo nome.
Il tema del Campus è il Mediterraneo… un Mediterraneo pulito nel quale navigare tutti insieme… un Mediterraneo non insanguinato: se vogliamo veramente che ciò si realizzi, dobbiamo volerlo fortemente.
Il Mediterraneo è il mare più famoso, il mare per eccellenza, delle tre religioni monoteiste, delle cento culture, del clima più piacevole, del cielo più azzurro. È il mare che ha cresciuto e ospitato più civiltà, nonché teatro principale della storia e della cultura occidentale. Le sue acque sono state percorse per secoli, dando ricchezze ai popoli grazie alle rotte commerciali, e vengono percorse tutt’oggi, con navi da crociera e navi della salvezza. Il mar Mediterraneo, il colosso, tanto maestoso da togliere il fiato, acqua che bagna le nostre rive e madre di desiderio e sogno, è da tanto tempo la speranza azzurra di migliaia di anime che, perdute, hanno tentato di trovare una via di fuga attraverso esso. Uomini che fuggono da quella che è la loro patria, luogo dove chiunque dovrebbe sentirsi al sicuro; fuggono senza sapere dove l’acqua li porterà e se riusciranno mai a rivedere la terra ferma; fuggono su navi straripanti di dolore, di sogni, di desideri. La gente li chiama “I barconi della speranza”, poiché essa è l’unica cosa che fa muovere queste navi.
L’enorme distesa di blu, il grande Mediterraneo che tanto amiamo, è divento ora rosso, macchiato dal sangue versato da tutti coloro che, per la sete di libertà, sono andati incontro all’ignoto ed hanno perso la loro vita.
Simbolo del Campus è un dipinto di Margaret Keane che rappresenta un bimbo che arriva da lontano, che guarda oltre la rete lacerata e vorrebbe essere accolto nel nostro Mondo. Spera che qualcuno, vedendolo, gli dica di saltare la staccionata.
“Mediterraneo sia”, la canzone di Eugenio Bennato, è l’inno del campus.“Che il Mediterraneo/ sia la fortezza/ canuntene porte/ addò ognuno/ pò campare/ d’a ricchezza/ ca ognuno porta!”: queste parole ci invitano a navigare tutti insieme nello stesso mare, un mare di legalità e convivenza pacifica pur nelle diversità.
Durante la settimana molti saranno gli ospiti che si alterneranno e che ci stimoleranno a riflettere sulle varie tematiche che verranno affrontate nel Campus.
L’ospite della prima giornata del Campus, al Liceo Scientifico “F.lli Pietro e Paolo Vianeo” è stato il Signor Francesco Saragò presidente del Circolo Legambiente di Ricadi che ha trattato un tema di grande importanza e di stringente attualità ovvero “Le criticità ambientali delle coste calabresi”.
Attraverso le immagini proiettate è stato messo in evidenza lo scempio delle nostre coste e del nostro mare, conseguenza dell’incuria dell’uomo e di una politica dissennata nei confronti della tutela dell’ambiente. La Calabria, sottolinea il sig. Saragò, possiede un patrimonio paesaggistico invidiabile come cinque parchi marini e tre parchi nazionali, tra cui ricordiamo il parco del Pollino, ma noi calabresi non siamo in grado di valorizzarli come dovremmo. Molto significativo e calzante l’esempio delle tartarughe “Carette” le quali dopo aver deposto le uova, lasciano il luogo, vi ritornano dopo tanti anni e niente è come prima: tutto è stato modificato dalla mano dell’uomo. Lo stesso accade a tantissimi turisti che ritornano dopo un certo periodo di tempo in Calabria e trovano il paesaggio radicalmente cambiato in negativo.
Molti sono stati interessanti e calzanti gli interventi degli alunni, dall’erosione delle coste allo stato di degrado in cui versano le nostre spiagge, dallo sversamento di acque reflue in mare specie durante la stagione estiva ai rischi connessi all’attività di Legambiente. In particolare due domande hanno acceso i riflettori su un problema riguardante Tropea e il nostro Istituto: la raccolta differenziata.
Salvaguardare l’ambiente nella quotidianità, soprattutto nelle piccole cose: è questo l’accorato invito rivolto dal Circolo di Legambiente all’assemblea degli studenti.
Il Liceo Classico “P. Galluppi”, invece, ha avuto avuto l’onore di ospitare lo scrittore ed ex-studente del Liceo Classico, Alessandro Stella, che con sincera emozione ha porto i suoi saluti alla scuola.
Ha parlato inizialmente dei greci che, come dei ragazzini, attraverso miti e racconti fantastici trovavano spiegazioni per i fenomeni naturali e di come questa tradizione continui a riflettersi anche nel corso del tempo per incutere paura o come deterrente per tenere lontane le persone da luoghi specifici.
Dopo aver parlato di alcune storie che ci riguardano da vicino, come la leggenda di Scilla e il racconto del mitico re Italo, ha parlato del suo romanzo: “Il Pianto Del Monachello”.
Ma chi è il monachello?
Il monachello è una creatura fantastica, simile ad un folletto con un buffo cappello; la leggenda narra che chiunque riesca a togliergli il cappello otterrà una grande ricchezza.
Marcello, il protagonista del racconto, dopo averne ascoltato la storia, ne rimane letteralmente ossessionato tanto da renderne la sua ragione di vita.
Il romanzo, dalle sfumature gialle, contiene tutti gli elementi della tradizione popolare del posto: dal dialetto alle credenze folcloristiche, come il malocchio e le malelingue a questo si uniscono magia, sogni, l’importanza della famiglia e la triste condizione dovuta al conflitto mondiale; ma sicuramente l’elemento principale è il destino che Don Cola pensa possa essere cambiato semplicemente aggiungendo un altro nome per cercare di raddrizzare il fato di una persona. Ma non è questo il modo di affrontare le difficoltà: non rifugiandosi in credenze, né ricorrendo a rimedi fantastici ma affrontandole a viso aperto pensando che un problema che inizialmente sembra insuperabile alla fine regala preziose lezioni che possono anche migliorare la nostra vita.
Da qui nasce la metafora delle “spatare”, barche a vela che hanno necessariamente bisogno del vento per muoversi; all’inizio il vento le fa traballare ma poi le porta in alto mare verso il pesce, ovvero le nostre vittorie.
Ma come finirà? Chi è questo monachello? Non vi resta che leggere il libro per scoprirlo.
L’Istituto professionale per i servizi Enogastronomici e di ospitalità alberghiera, invece, stamane ha avuto il piacere di riabbracciare l’ex Dirigente Scolastica dell’I.I.S. Tropea Beatrice Lento, per anni madrina e direttrice di questa esperienza sociale, scolastica e culturale che è il Campus della Legalità.
La prof.ssa Lento si è presentata con tanta emozione, ma anche con un nuovo ruolo orientato alla promozione dei valori umani e sociali. Infatti, da pochi mesi presiede l’Associazione Culturale Onlus SOS Korai impegnata nella sfera educativa e nella lotta alla violenza di genere e alla tutela del ruolo della donna.
L’intento è quello di contrastare la subcultura maschilista e la violenza sulle donne attraverso un’educazione affettiva rispettosa della persona, della cultura della pace e della giustizia sociale.
Non a caso, il tema affrontato è stato proprio quello del ruolo della donna nel Mediterraneo.
Altro gradito ospite è stato, nella seconda parte della mattinata, il maestro liutaio Francesco Braccio, il quale oltre alla passione per la musica ha spiegato ai ragazzi anche alcuni aspetti di un’arte che oggigiorno è sempre più rara e preziosa: la realizzazione di strumenti musicali con la lavorazione del legno.
Infine, l’Istituto professionale per i servizi turistici, nella prima giornata del Campus “Galatea”, ha deciso insieme ai professori di invitare alcuni ex alunni del nostro Istituto, i quali, hanno portato le loro testimonianze circa le diverse esperienze dopo il loro percorso di studi: Dominique, Fabio, Sara, Walter,Nicoletta, Virignia e Maria Romana si sono soffermati sulle prime esperienze di lavoro avute e sui vincoli e le risorse che questo percorso di studi può offrire nella società attuale.
Il bilancio del Campus Galatea nella sua prima giornata può considerarsi già pieno di tanti spunti e contenuti educativi che arricchiscono sempre di più il bagaglio formativo dei ragazzi.