Il 25 aprile si celebra il 65° anniversario della Liberazione dall’oppressione tedesca. Quest’anno l’assessore alla cultura del Comune di Parghelia, Anna Sambiase ha volturo festeggiare la ricorrenza ricordando la figura valorosa di un concittadino che ha contribuito all’unificazione del Paese: il colonnello Antonino Pietropaolo nato appunto a Parghelia nel 1843. Egli, credendo negli ideali garibaldini, si unì, appena diciassettenne, alle truppe di Giuseppe Garibaldi in Sicilia; combattè al Faro, a Maida ed a Soveria Mannelli ed ottenne sul campo il grado di Sottotenente d’Artiglieria; successivamente entrò a Napoli con Garibaldi e partecipò alla battaglia del Volturno, dove venne ferito. Fu presente, assieme all’Eroe dei due Mondi, al celeberrimo incontro di Teano, partecipò, poi, per tre anni, alla repressione del brigantaggio.
Oggi è la 68^ Giornata Mondiale per i lebbrosi. Lanciata da Raoul Follereau nel 1954, è stata poi allargata a tutte le malattie tropicali dimenticate. Oggi i malati di lebbra sono molto meno, ma la lebbra esiste ancora e con essa altre malattie tropicali dimenticate. Quest’anno, a causa del C0vid-19, potrebbe diventare un po’ la Giornata di tutti noi, per la pandemia in corso, dove tutti ci sentiamo emarginati da varie forme di lebbra. Il rimedio: impegnarsi per gli altri per ritrovare se stessi; diventare apostoli della carità per il pieno recupero della dignità umana e dei diritti di chi viene emarginato.
Nella Santa Famiglia di Nazareth si sviluppa il piano di Dio per salvare l’umanità: in essa ci fu apertura piena e docile alla Volontà divina, rispetto totale tra le persone, amore senza confini tra loro. Perciò la Santa Famiglia di Nazareth resta il prototipo e il principio dell’umanità nuova. S. Alfonso commentava: “In quella santa famiglia non vi erano né servi, né serve. Un solo servo vi era in questa casa, ed era il Figlio di Dio, che volle farsi figlio dell’uomo, cioè di Maria, per farsi umile servo, e qual servo ubbidire ad un uomo e ad una donna: “Ed era sottomesso a loro”.