V Edizione di Blue Ice Art 2003 in Lapponia

Dal sole della Calabria ai ghiacci dei paesi scandinavi

Marcello Cau è partito da un piccolo paese dell’entroterra calabrese, Maranise, per rappresentare, per la prima volta in assoluto, l’Italia al simposio itinerante di sculture sul ghiaccio che si tiene da diversi anni in Lapponia. E le sue opere hanno riscosso, come di consueto, un grande successo.

di Bruna Fiorentino
foto Archivio Trophaeum

Roma - E’ conosciuta come “arte effimera”, ossia relativa ad opere realizzate con materiali  deperibili, quali il ghiaccio, la neve o la cioccolata, eppure sono molti gli artisti che si cimentano in questa disciplina poco conosciuta. Ed è ancora più sorprendente che sia stato uno scultore proveniente dalla Calabria a rappresentare l’Italia al simposio internazionale itinerante di sculture sul ghiaccio “Blue Ice Art 2003”, svoltosi dal 10 al 17 febbraio scorsi in Lapponia, tra la Svezia e la Finlandia, sulle rive del fiume Tornio, in prossimità del Circolo Polare Artico. L’artista si chiama Marcello Cau e vive e lavora a Maranise, nel comune di Fossato Serralta, a pochi chilometri da Reggio Calabria.
La scultura nel ghiaccio è nata, come forma d’arte, in Canada, precisamente nel Quebec, dove gli abitanti erano soliti scolpire davanti alle porte delle proprie case ogni genere di figure nel ghiaccio e nella neve che duravano fino all’approssimarsi della primavera quando, per effetto del disgelo, si scioglievano. Viene praticata in numerosi paesi freddi ed anche nelle regioni del nord d’Italia dove si organizzano spesso manifestazioni di questo genere. Tanto per fare un esempio, possiamo ricordare il 13° Festival Internazionale delle sculture di neve, tenutosi a San Candido (BZ), dall’8 al 10 gennaio 2003, dove la giuria è normalmente formata dagli stessi visitatori che decidono l’opera migliore da premiare.
Cau, che ha partecipato in Lapponia insieme a numerosi scultori provenienti oltre che dalla Finlandia e dalla Svezia, anche dal Canada, dalla Germania, dall’Olanda, dalla Bielorussia, dalla Russia, dalla Svizzera, dal Giappone e dalle repubbliche Ceca e Slovacca, ha prodotto nei sei giorni della mostra itinerante cinque creazioni diverse ispirate agli antichi Celti.
I temi, assegnati dagli organizzatori, quest’anno riguardavano: l’umorismo, la favola, l’umanità, la religione e la natura. Le cinque sculture create da Cau, a seconda degli argomenti, sono state, una figura di vecchia strega, un soggetto ispirato al mito di Excalibur, una “dama del Lago”, una figura astratta a spirale e,  infine, un totem celtico.
Marcello Cau si è mostrato molto fiero di aver partecipato a “Blue Ice Art 2003”, in quanto è la prima volta in assoluto che l’Italia è stata ammessa a questa competizione che già da diversi anni si svolge in Lapponia, ma che in questa edizione si è tenuta in quattro località di due nazioni diverse, la Finlandia e la Svezia. 
L’artista calabrese non è nuovo a manifestazioni nel campo dell’arte effimera (era presente anche ad Eurochocolate) non solo in Italia, ma anche all’estero. Basti ricordare che dal 13 al 18 gennaio scorsi aveva partecipato alla 20ma edizione del “World Snow Festival”, a Grindelwald, nella Svizzera tedesca, considerata una delle capitali mondiali della scultura nel ghiaccio, dove si era aggiudicato il premio della giuria popolare.
Per chi non avesse mai avuto occasione di visitare questo genere di manifestazioni, il consiglio è quello di non esitare ad andarci: lo spettacolo è di grande attrazione perché le opere in  gara sono davvero così splendide da far rimanere di “ghiaccio”.

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

 

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