Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Calabria: migranti con piena integrazione.
La bella storia di una famiglia di migranti in Calabria a Siderno Superiore (RC).
– Arrivati sui barconi nel 2008, Siaka, 37 anni della Costa d’Avorio e Helen, 33 anni della Nigeria, sono stati battezzati insieme con la figlia più piccola Maria dal vescovo di Locri-Gerace Oliva. La figlia maggiore, Fortuna, aveva già ricevuto il Battesimo.
– «Si sono perfettamente integrati – spiega il parroco don Giuseppe Alfano – il paese li ha adottati». Ed essi, felici ammettono con semplicità: «Ora ci sentiamo a casa». Anche il vescovo è felice: «Il vero volto della comunità è l’accoglienza… La Locride sia ancora più accogliente: apriamo i nostri cuori e le nostre case, non abbiamo niente da perdere ma solo da guadagnare».
Infatti, la diocesi è pronta e dà l’esempio. E ha messo a disposizione altre quattro case in diversi paesi.
Nella chiesa di San Nicola di Bari, a Siderno Superiore, in provincia di Reggio Calabria, giorno 1 novembre 2019, al termine di una celebrazione parte un lungo applauso. La piccola Maria nel suo candido vestitino, si stupisce, ma poi si unisce battendo le manine.
♥ È la conclusione dei riti del Battesimo di Siaka, Helen e Maria, famiglia di immigrati accolti e integrati nella comunità parrocchiale e cittadina. «Oggi è un momento di festa per una comunità parrocchiale che accoglie una famiglia che viene da lontano – dice il vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva –. E accogliere è crescere. Io vi ringrazio perché il vero volto della famiglia, della comunità è l’accoglienza».
♥ La chiesa è piena, segno davvero di una comunità aperta e disponibile. Tutti vogliono essere accanto a Siaka, Helen, Maria e la sorella più grande Fortuna, 12 anni.
Dal dolore…
♦ Siaka, Helen, Fortuna: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello», è un passo della Prima Lettura. E sembra davvero la vita di questa famiglia.
Partono dalla Libia e arrivano a Lampedusa nel 2008, su barconi separati. È la strategia dei trafficanti, dividere per fare più soldi.
♦ Helen ha in braccio Fortuna, appena un anno, che allora non aveva questo nome. Il mare è grosso, la piccola piange.
Lo scafista urla di farla stare zitta, minaccia di buttarla in mare. Così la mamma per tutto il viaggio le tiene il naso tappato per obbligarla a respirare con la bocca e non piangere più. E la bimba si salva. «È stata fortunata», dicono alla madre. Così il suo nome diventa Fortuna.
♦ Ritrovano Siaka, la famiglia è nuovamente unita ma le tribolazioni proseguono. Finiscono in Calabria, Piana di Gioia Tauro. Per loro c’è solo una baracca nelle campagne di Rizziconi. Anche quando l’anno scorso nasce Maria.
♥ Poi un piccolo miracolo. Il vescovo Oliva decide di accogliere alcune famiglie di immigrati. Quella di Siaka e Helen, lui 37 anni della Costa d’Avorio, lei 33 della Nigeria, viene segnalata da Bartolo Mercuri, “papà Africa”, presidente dell’associazione “Il Cenacolo” di Maropati che da più di 20 anni è vicino concretamente ai più poveri, immigrati e italiani. E dal Tirreno finiscono sullo Jonio, a Siderno superiore, piccolo paese sulle falde dell’Aspromonte. Ospiti della diocesi in una casa della parrocchia.
Alla gioia…
♥ «Si sono perfettamente integrati – spiega il parroco don Giuseppe Alfano – il paese li ha adottati.
Siaka il lunedì mattina va nella Piana di Gioia Tauro a lavorare e torna venerdì sera. È molto bravo, un gran lavoratore. Fa tanti lavoretti anche qui. Lo chiamano perché è bravo».
Fortuna tutte le mattina va a scuola a Siderno Marina, accompagnata da qualche mamma.
♥ Davvero una comunità accogliente. Un esempio, come sottolinea ancora il vescovo. «Questa è una bella immagine, la Chiesa ha le porte aperte, non fa distinzione di razza, di provenienza, di colore. Vorrei che questo fosse d’esempio per tutta la diocesi». E non è solo aiuto materiale. «La comunità accoglie e evangelizza, trasmette la fede, non solo pensa ai bisogni materiali ma dona i propri valori».
Il battesimo.
♥ Ecco dunque il percorso che porta oggi al Battesimo e alla Cresima di Siaka, Helen e Maria (Fortuna lo ha già fatto anni fa), accompagnati dai padrini Salvatore e Daniela, una coppia impegnata con la Caritas.
♥ Una bella celebrazione, familiare, commuovente. La coppia in ginocchio davanti al vescovo, mentre Maria è in braccio alla madrina. Il fonte battesimale, la veste bianca, le promesse e le rinunce con voce ferma. E il caloroso applauso, accompagnato dal battito delle manine di Maria.
♥ Il vescovo fa un ultimo appello. «Fate in modo che si sentano a casa loro, come noi ci sentiamo a casa nostra. Possiamo fare di più perché la Locride sia ancora più accogliente, apriamo i nostri cuori e le nostre case, non abbiamo niente da perdere ma solo da guadagnare».
La diocesi è pronta e dà l’esempio. E ha messo a disposizione altre quattro case in diversi paesi.
♥ E mentre l’ultimo canto sale tra le volte della chiesa, tutta la comunità si mette in fila per salutare la famiglia e sono baci e abbracci, lunghi, intensi, di chi davvero si vuole bene.
♥♥ «Grazie, grazie. Siamo davvero a casa – dicono Siaka e Helen, lei con le lacrime agli occhi –. Qui stiamo proprio bene. Ci hanno accolti con tanto amore». E stasera una grande festa. E in primavera il matrimonio.
(fonte: Avvenire. it Antonio Maria Mira, sabato 2 novembre 2019).