Un movimento nato dal basso,
Stessi problemi, stessi nomi che ormai circolano da 30 anni
Presentato ufficialmente domenica mattina nella biblioteca comunale il movimento “Calabresi Autonomisti Liberi Calabria” che intende gareggiare con suoi rappresentanti nella prossima competizione elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale. Sono stati Francesco Corso, coordinatore regionale e Tonino Simonelli, referente locale, ad illustrare ai cittadini e ai diversi esponenti del Pd, della Pdl, dell’Udc e del comitato PubblicaMente presenti in sala le finalità del nuovo Movimento e le priorità che intendono inserire nel programma elettorale che presenteranno da soli o aderendo a qualche altra lista di cui dovessero condividere valori e punti programmatici. “Il nostro è un movimento nato dal basso, ha dichiarato Corso, che vive a contatto con la gente e intende portare le sue istanze a livello istituzionale”. Ha quindi evidenziato come obiettivo lo sviluppo del territorio che abbia una ricaduta su tutta la collettività e sulla base di decisioni che mirano al bene comune e non ad interessi particolari.
E, per ottenere questo, ha aggiunto “occorre creare una classe dirigente nuova all’altezza di rappresentarci perché oggi manca un politico calabrese di riferimento e una voce autorevole in grado di farsi ascoltare in campo nazionale”.
Ed ancora: “Basta con l’assistenzialismo, abbiamo tutte le potenzialità per fare sviluppo. Se il Trentino, ha fatto ancora notare, avesse la combinazione mare-monti, sarebbe la prima regione italiana, mentre la Calabria, pur avendola, è l’ultima”. Simonelli ha evidenziato che i vari referenti politici e della società civile che si apprestano a scendere in campo finora hanno messo sul tappeto gli stessi problemi e gli stessi nomi che ormai circolano da 30 anni, per cui “se non ci sono facce nuove e idee nuove la città resta paralizzata a 30 anni fa”.
Si è soffermato quindi sulle proposte che il Movimento intende avanzare per lo sviluppo di Tropea. Al primo posto individuare un segretario comunale capace di affrontare la crisi economica dell’Ente anche accedendo ai finanziamenti statali e della CEE. Il ricorso a professionisti, da retribuire in base al risultato, per progettare piani di sviluppo del turismo e delle infrastrutture.
Ed ancora un nuovo Piano Regolatore ad indirizzo turistico-convegnistico per prolungare il periodo lavorativo; aprire o riconvertire il nuovo campo sportivo; rivisitare il piano della viabilità e realizzare nuove aree per parcheggi; attivare una campagna di sensibilizzazione per la raccolta differenziata; garantire il buon funzionamento dei tre depuratori esistenti; nuovo piano merceologico con la liberalizzazione- chiusura di alcune attività e servizi (“non è possibile rilasciare 30 licenze della stessa tipologia una sola zona e nelle altre nessuna”).
Per realizzare il programma, secondo Simonelli, occorrono duecose: investimenti privati per le opere pubbliche (finanza di progetto) e vendere alcuni beni comunali, tra cui palazzo S. Anna. Il ricavato servirà non solo a costruire il nuovo palazzo comunale ma anche a sistemare la viabilità e a creare nuove strutture per associazioni culturali e ludico-ricreative per bambini, del tutto inesistenti.
Mentre palazzo Giffone dovrebbe diventare un grande albergo per aumentare la capacità ricettiva sfruttando l’attrazione del porto che sarebbe direttamente collegato tramite l’ascensore in fase di costruzione.