Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Buone e sante vacanze.
Nell’estate ormai inoltrata, giunge anche a noi l’invito di Gesù fatto agli apostoli reduci dalla missione: “Venite in disparte e riposatevi un po”. Infatti era tanta la gente che andava e veniva che gli apostoli non avevano neppure il tempo per mangiare. Anche oggi non si fa in tempo a gioire per il bene operato, che nuove situazioni difficili, problematiche si presentano, perché c’è sempre “gente stanca e sfinita, come pecore senza pastore”. La fatica c’è, ma anche la gioia, dice Gesù: “State contenti, perché i vostri nomi sono scritti in cielo”. – Il tempo delle ferie può diventare l’occasione per dare più spazio a Dio nella preghiera, per un incontro più sereno con la natura e per ristabilire relazioni fraterne e cordiali con il nostro prossimo.
Dal Vangelo di questa domenica (Mc 6,30-34)
♦ In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato.
♥ Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
♥ Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
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♦ Ai discepoli che tornano dopo la loro missione e si siedono attorno a Gesù per raccontargli quanto hanno compiuto, il Signore ordina: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’».
♥ Imparare a riposare in Dio è un compito essenziale per chi vuole essere discepolo di Cristo. Solitudine, deserto, luoghi appartati dalla folla, sono necessari per non rimanere invischiati dal clamore del successo o dalle grida del fallimento con il suo dileggio.
♥ Ma perché ciò sia fruttuoso deve essere compiuto con Gesù. Egli non dice “andate”, ma “venite”, cioè state con me. Solo così Gesù potrà avere cura dei suoi, prepararli alla missione, addestrarli per la tentazione, fortificarli per la testimonianza.
♦ I discepoli che stanno con Cristo sanno essere i veri pastori che hanno cura delle sue pecorelle e non come le guide che disperdono il gregge con il loro peccato.
♦ Riconoscere in Cristo l’unico pastore, permette ai discepoli di servirlo senza sopraffare il gregge con il proprio desiderio di consenso ed essere come lui pastori che guidano le pecore con amore.