Nonostante l’età avanzata, i dispiaceri ed i malesseri fisici, l’autore di Nicotera, nonno di Claudia Trieste, Miss Italia 1997, si ripresenta ai lettori con questa nuova raccolta di articoli in cui spiccano l’altezza dei suoi valori morali e la sua mai smorzata fede di sinistra.
di Bruno Cimino e Bruna Fiorentino
foto Salvatore Libertino
E la tristezza infinita, per un uomo dai profondi valori morali, sta proprio nel constatare che da qualsivoglia parte si guardi, destra, sinistra o centro, regna il caos, il disordine, l’ambiguità ed il qualunquismo. Dove sono finiti gli ideali per i quali gente come Vincenzo Buccafusca ha combattuto e sacrificato gli anni migliori della vita? Questa, in sostanza, è la malinconica considerazione dell’autore di Nicotera che giunto ai suoi venerandi 83 anni si trova a dover constatare la caduta di moltissimi riferimenti etici e sociali, in cui lui per primo ha creduto.
Il libro di Buccafusca si presenta come una raccolta di articoli dove ribadisce il suo pensiero contro l’attuale compagine governativa guidata da Berlusconi. Il suo j’accuse è rivolto al potere reo di essersi macchiato di colpe contro la povera gente. L’autore si riferisce, cioè, a coloro i quali riescono a malapena a mettere insieme il pranzo con la cena mentre un parlamentare intasca la bellezza di 16.000 euro al mese, senza contare i benefici aggiunti.
Il suo biasimo, comunque, che accompagna praticamente tutto il libro, non si scaglia solo contro chi amministra in modo vergognoso l’Italia rubando e continuando a rubare incurante della Tangentopoli di undici anni fa, ma anche e soprattutto verso quella sinistra, di cui Bertinotti e D’Alema sembrano le migliori incarnazioni. A causa del malgoverno di questi ultimi politici il popolo si è allontanato dalla propria ideologia avvicinandosi alle false promesse della destra dirompente. Tuttavia, le forze di sinistra evidentemente non si sono più curate di questo capitombolo altrimenti si sarebbero comportate in modo integerrimo soprattutto nei confronti dei diritti dei lavoratori.
Buccafusca, così, esprime il proprio pensiero e disagio a tale proposito: “E’ da ultramascalzone non affermare che il centrosinistra, durante i cinque anni di governo, non ha fatto anche peggio del centrodestra!”. Una dichiarazione, esemplificativa di numerose altre che si evincono in tutto il libro, molto forti ed estremamente amare da parte di un comunista puro sangue ed ateo convinto. La sua triste considerazione, quindi, è l’ammissione penosa e mai accettata che i parlamentari di centrosinistra null’altro hanno compiuto se non badare al potere personale, cercando di rimpinguare il più possibile le proprie tasche senza neppure prendere in considerazione il mandato assegnatogli dalla gente comune.
Davanti al malgoverno e alle tergiversazioni dei nostri politici, Buccafusca non può altro che auspicare una presa di coscienza popolare che, comunque, al momento attuale sembra essere alquanto illusoria ed utopistica.
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