La bisaccia del Pellegrino

Rubrica religiosa settimanale

a cura di P. Salvatore Brugnano

Gennaio 2011, seconda settimana: 9-15 gennaio

1. Vangelo della domenica 9 gennaio – Battesimo di Gesù – Anno A – «Appena battezzato, Gesù vide lo Spirito di Dio venire su di lui».
2. Aspetti della vita – Credere fin da subito.
3. Un insegnamento di S. Alfonso – Fortezza di S. Alfonso in sopportare le ingiurie.
4. Vivere la settimana con la liturgia = 10-15 gennaio.
5. Saggezza calabrese = Come i fedeli costruivano chiese.

1. Vangelo della domenica – Mt 3,13-17
Appena battezzato, Gesù vide lo Spirito di Dio venire su di lui.

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

Gesù chiede a Giovanni di battezzarlo, ma non ha bisogno alcuno di tale battesimo di penitenza perché, dall’inizio, tutto si realizzi e perché si manifesti la Santa Trinità che egli è venuto a rivelare. Giovanni invitava il popolo a prepararsi alla venuta imminente del Messia. A lui è concesso di contemplare ciò a cui aspira ogni uomo che prega e che contempla: Giovanni percepisce e insieme accoglie il mistero di Dio, quello del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Giovanni vede il Figlio, il Verbo eterno di Dio, e lo indica già come il Salvatore. Sente il Padre, che nessuno riesce a vedere, testimoniare e attestare che quello è davvero suo Figlio (Gv 5,36-37). Percepisce poi la presenza dello Spirito che si posa sulla superficie dell’acqua, madre di ogni vita (Gen. 1,2). È lo Spirito che è sceso su Maria, generando in lei la vita umana e divina (Lc 1,35). È lo Spirito che scenderà un giorno sugli apostoli perché fecondino la terra e le diano vita eterna(At 2,4. E, pur avendo avuto un altro battesimo, altrimenti efficace (Mc 10,39), anche noi siamo stati battezzati “nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28,19). E, secondo la promessa, la Santa e Divina Trinità pone in noi la sua dimora (Gv 14,23). Essa trasforma la nostra vita, affidandola a Dio e attirandoci verso di lui con la forza di attrazione della risurrezione. (cf LaChiesa.it)

Gesù accetta di scendere nella fraternità dei peccatori, ricevendo con loro lo stesso battesimo di penitenza impartito da Giovanni. Vive dunque la sua relazione singolare con il Padre, di cui è il Figlio Unigenito, facendosi solidale con tutti gli uomini, perché possiamo divenire in lui figli dello stesso Padre e fratelli tra di noi. Da questo momento ciascuno di noi può ora essere certo di essere un figlio amato da Dio, ricolmo del suo Spirito. Trova compimento la profezia di Isaia: l’eletto di cui Dio si compiace e sul quale pone il suo Spirito è Gesù. Dio è con lui, lo consacra e gli affida la buona notizia della pace, perché egli possa essere il Signore di tutti, liberandoci così da ogni altra signoria, del male e del peccato. Questa è la giustizia che Gesù afferma di voler compiere: la giustizia che ci rende giusti, perché ci introduce nella relazione stessa che nello Spirito egli vive con il Padre (cf Luca Fallica).

2. Aspetti della vita
Credere fin da subito

Nessuno di noi potrebbe dire quando abbia cominciato a credere in Dio, e perché, e in quale Dio. Quel Dio nel quale crediamo è rimasto forse il Dio dell’infanzia, un Dio che, adulti, abbiamo rimosso con la stessa pertinace abilità con cui abbiamo imparato a rimuovere l’immagine della morte? Due ombre oscure del nostro inconscio, due buchi neri ai quali giriamo attorno facendo bene attenzione a non cadervi dentro.
Nella nostra ingenuità siamo arrivati a credere che l’agguato di Dio coincide con quello della morte e, pertanto, sia rimandabile fino a quell’ultimo momento in cui decideremo una volta per tutte.Come se la fine della vita possa dare più chiarezza di quanta non ne possano dare i giorni della vita stessa.
Ma non è così. Gli agguati di Dio battono altre strade. Basterà per un attimo sospendere le nostre fanciullesche paure per accorgersi che cedere agli agguati di Dio è l’unico rimedio per neutralizzare gli agguati della morte. O, almeno, per liberarsi dalla loro paura. Così come una paura più grande vince una paura più piccola. Poiché grande è la paura di Dio.
Decidere di credere vuole dire, infatti, cambiare fin da subito il senso della nostra esistenza, mentre ancora scorrono i giorni della nostra vita. (Ferruccio Parazzoli in Avvenire del 17/03/2010)

3. Un insegnamento di S. Alfonso
Fortezza di S. Alfonso in sopportare le ingiurie
Don Felice Verzella, segretario di S. Alfonso, vescovo a S. Agata, testimonia: “Io mi trovai presente e vidi con propri occhi sopportare con invitta pazienza le ingiurie fatte al Servo di Dio da un Sacerdote Fratello di un Religioso Sacerdote, che aveva fatto rimuovere dalla Terra di Arienzo per un attaccamento scandaloso, che non aveva voluto togliere, onde pretendeva dopo tanti e tant’ impegni farlo ritornare in detta Terra, quali parole dette da costui con gran furore mi fecero intimorire, che pareva come allora detto Prete avesse voluto uccidere il Servo di Dio, e siccome al Servo di Dio tali ingiurie non fecero alcuna sensazione, così ad un certo Sacerdote Galantuomo ricco della Città di Airola Diocesi di Sant’Agata chiamato Don Giovanni Mango mosse la bile di maniera, che alzatosi in piedi, e rivolto con sdegno al detto Prete li disse: “Sì Abbate, se Monsignor Liguori vuole soffrire quelle ingiurie, va bene; ma come Vescovo di Sant’Agata io ti butto per questo Balcone”. Il Servo di Dio niente disse, e tutto sopportò con invitta pazienza. (dai Processi)

4. Vivere la settimana con la liturgia = 10-15 gennaio – Prima settimana del Tempo Ordinario – Liturgia delle Ore: I settimana

10 gennaio (lunedì)
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Adoriamo il Signore insieme ai suoi angeli. – Anche a noi oggi il Signore rivolge l’invito a seguirlo e la nostra risposta, come quella dei primi discepoli, deve essere immediata, perché il tempo è compiuto.
– Letture bibliche alla Messa di oggi = Ebrei 1,1-6; Salmo 96,1-2b-6.7c.9; Marco 1,14-20.
– Santi di oggi =  San Milziade; San Domiziano; San Gregorio di Nissa.

11 gennaio (martedì)
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi =   Hai posto il tuo Figlio sopra ogni cosa. – Gesù ci mostra di essere il Figlio di Dio, il Cristo, insegnando con autorità e attraverso i suoi gesti che confermano la sua parola.
– Letture bibliche alla Messa di oggi = Ebrei 2,5-12; Salmo 8,2a.5-9; Marco 1,21b-28.
– Santi di oggi = Sant’Igino; San Leucio; B. Bernardino Scammacca.

12 gennaio (mercoledì)
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza. – Dopo una giornata che potremmo definire piena di impegni, Gesù sottrae tempo al sonno ristoratore per recarsi in un luogo deserto a pregare.
– Letture bibliche alla Messa di oggi = Ebrei 2,14-18; Salmo 104,1-9; Marco 1,29-39.
– Santi di oggi = Sant’Arcadio; San Cesaria; Sant’Antonio M. Pucci.

13 gennaio (giovedì)
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore. – L’autore della lettera agli Ebrei ci invita a non indurire il nostro cuore, e porre attenzione che esso non sia perverso, sviato, senza fede, lontano dal Dio vivente.
– Letture bibliche alla Messa di oggi = Ebrei 3,7-14; Salmo 94,6-11; Marco 1,40-45.
– Santi di oggi = Sant’Ilario; San Goffredo; Sant’Ivetta.

14 gennaio (venerdì)
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Proclameremo le tue opere, Signore. – La fede vissuta e approfondita di giorno in giorno ci conduce a riposare in Dio e a essere in comunione con lui e con i nostri fratelli.
– Letture bibliche alla Messa di oggi = Ebrei 4,1-5.11; Salmo 77,3-4bc.6-8; Marco 2,1-12.
– Santi di oggi = San Glicerio; San Felice da Nola; San Nino; San Dazio.

15 gennaio (sabato)
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Le tue parole, Signore, sono spirito e vita. – Seguire Gesù significa riconoscersi peccatori, sicuri che la sua Parola è viva ed efficace e può risanarci dalla nostra miseria.
– Letture bibliche alla Messa di oggi = Ebrei 4,12-16; Salmo 18,8-10; Marco 2,13-17.
– Santi di oggi = Santa Secondina; San Probo; San Romedio; San Mauro.

5. Saggezza calabrese
Come i fedeli costruivano chiese.

A Tropea i membri della confraternita del Purgatorio costruirono un bel tempio al largo Porta Nova e poi vi trasferirono il loro sodalizio, lasciando per sempre la loro sede primitiva degli «Scalzi», attuale chiesa del Rosario. Si narra ancor ora da persone vecchie del luogo che i loro padri raccontavano come verso l’imbrunire, al suono di un campanello, si riunivano i pii fedeli e andavano alla marina a prendere sabbia oppure presso la riva dei torrenti Burmaria e Grazia a raccogliere pietre, che dovevano servire alla costruzione dell’erigenda chiesa, l’inaugurazione della quale avvenne verso il 1854, come si rileva dalla scritta posta in fondo ad un quadro eseguito su mattonelle dipinte a smalto, che rappresentano l’immagine di S. Michele Arcangelo, sito ora sulla porta secondaria della Chiesa.
(da Giuseppe Chiapparo, Etnografia di Tropea, Scritti demologici e storici, a cura di Giuseppe Carone.)

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