Il leader del Pd intervistato a Monza.
Per il Sud la chiave sono i servizi, perché senza non si può pensare di aiutare le imprese.
Dopo l’intervista a Monti e ad Alfano, siamo riusciti a intervistare Pier Luigi Bersani, altro protagonista della politica italiana. L’occasione, questa volta, è giunta a latere di un comizio tenuto dal leader del Pd nei pressi dell’arengario di Monza, per le elezioni comunali nella Città capoluogo di provincia della Brianza. Bersani è intervenuto in un pubblico comizio approfittando da subito, dopo il saluto dei presenti e della lista che corre per il PD al comune di Monza, per bacchettare Monti e tutta la politica italiana nazionale. Dopo aver fatto un excursus politico dal 1994 ad oggi, ricordando le cose buone fatte da parte della sinistra, ha anche parlato dei conti e della situazione lasciata al governo Berlusconi da Prodi. Di seguito riportiamo l’intervista integrale e il video realizzato dopo il comizio.
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Segretario, per il Sud cosa avete in mente? Ma, intanto di dare una mano alla riscossa civica del Sud, cercando di mettere in formazione 2000 giovani. Stiamo appoggiando i nostri amministratori, che sono minacciati da mafia e camorra. Poi avremo un appuntamento, credo che verso fine giugno presenteremo il nostro programma, riguardo legalità e lavoro. Vediamo che il governo qualcosa lì sta facendo, nel senso che le risorse europee sono state recuperate, però bisogna cercare di spenderle per bene. Per noi, spenderle per bene vuol dire soprattutto diritti di cittadinanza. Cioè, dove sta bene un cittadino sta bene pure un’impresa. Inutile dar soldi a un’impresa se non funzionano i servizi per i rifiuti, la scuola, gli anziani. Quindi pensiamo di orientare le risorse sui servizi per i cittadini come chiave per il Sud.
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