Beatrice Lento: “Innamorata della Scuola!”

“Felice di aver trascorso tantissimi anni nella Scuola”

Lettera aperta di Beatrice Lento, Dirigente dell’Istituto Superiore di Tropea

Beatrice Lento
A settembre mi attende l’intrigante sfida di una nuova vita che non potrei abbracciare con l’entusiasmo e la passione consueti senza prima salutare quello che fin’ora è stato il mio splendido, meraviglioso mondo. Lo farò con una riflessione e credo di non sbagliare proponendo all’attenzione di chi legge la bellezza dell’impegno convinto e sincero, vi offrirò il cuore della mia esperienza, maturata in quarantasei anni di amore per i Giovani, che può essere compendiato nel valore della relazione autentica: semplice, pulita, disinteressata. Troppo spesso ne smarriamo il significato profondo e la mortifichiamo commercializzandola, riducendola ad uno scambio. Accade ovunque in famiglia, nella scuola, in politica, nel lavoro ma così facendo sminuiamo noi stessi sporcando la nostra dignità.
Il sabato è fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato, è questo il segreto della grandezza della creatura umana capace di elevarsi rispetto al non senso di una quotidianità logorante e ripetitiva.
Cari Amici lavoratori della scuola, consentitemi di proporvi delle raccomandazioni. Accettiamo gli Studenti nella loro esclusività, compensiamo questo nostro tempo senza padri divenendo fari nella notte e ancore nella tempesta, cerchiamo sempre il cuore, la parte bella e buona che c’è in ognuno, ricordiamoci che le soluzioni vanno pensate per ogni ragazzo, che le regole vanno trasformate in emozioni e guardiamo i nostri alunni specchiandoci nei loro occhi senza scordare che anche noi lo siamo stati.
Sono felice di aver trascorso tantissimi anni nella Scuola e tanti altri ancora avrei voluto viverne, non sono stanca e non ho voglia di riposo perché mi sono sempre divertita e ho fatto sempre divertire gli Allievi affinchè fosse facile per loro innamorarsi del Sapere. E’ bello svegliarsi con la voglia di andare in quel luogo dell’anima dove ci si incontra, si parla di sé, si ascoltano gli altri e si scopre il potere emancipatore della Cultura. Una Scuola colorata e luminosa che accoglie e incanta aprendo il cuore al sapere, una Scuola trasgressiva rispetto a modelli pseudo educativi, gabbie ipocrite soffocanti lo slancio vitale.
Il nostro è il lavoro più bello del mondo perché ci esalta prospettandoci l’eternità e stimolandoci a stare sempre al passo con i Giovani. Se non ci riuscissimo, se non fossimo abbastanza attraenti, se non li sapessimo stupire, rischieremmo di deluderli e di deluderci avendo smarrito la nostra funzione.
Tutto questo mi mancherà tantissimo, mi mancherà il mio universo fantasmagorico, mi mancheranno i miei Ragazzi, mi mancherà il popolo della scuola ma niente e nessuno mi impedirà di continuare a spendermi per il bene seguendo, come ho sempre fatto, il mio cuore.
Un grazie appassionato a tutti i miei Collaboratori e alle tante Personalità Autorevoli, Agenzie Formative e Istituzioni con cui abbiamo dato vita al cerchio magico della cultura, che assieme a me hanno avuto il coraggio di abbracciare i problemi del nostro territorio e del nostro tempo spendendosi molto di più degli obblighi e dei vincoli dei Contratti, dei Regolamenti e delle Leggi.
Il mio pensiero a Don Lorenzo Milani che mi ha insegnato ad amare i miei Ragazzi più di Dio, il mio impegno verso un domani sempre nel segno del servizio alla Comunità ed a tutti, proprio a tutti, l’augurio per me più bello
in assoluto: innamoratevi della Scuola!

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Redazione
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