Attualità

Beato tra i Santi di Dalida Fusco

Di questo personaggio ne ho apprezzato il cuore caritatevole

Una poesia dedicata a sacerdote Don Francesco Mottola

Don Francesco Mottola “martire di amore”
Don Francesco Mottola “martire di amore”

Ogni regione, città, paese ha la sua storia, ogni storia racconta le vicende dei suoi personaggi più o meno importanti. Di certo ci sono persone che sanno distinguersi per i loro talenti, pittori, poeti, inventori, musicisti, scultori, medici e anche sacerdoti.
Personaggi da ricordare ce ne sono anche nella città di Tropea ,ad esempio, il filosofo Pasquale Galluppi, i fratelli Vianeo (precursori della chirurgia plastica), la figura esemplare e combattiva della Signora Lidia Toraldo e per ricordare un grande attore, della cinematografia italiana Raf Vallone… ma casualmente per me, che non sono tropeana, anche se di origine calabrese, mi son trovata in una libreria attratta da un piccolo opuscolo che portava la firma del sacerdote Don Mottola.
Di questo personaggio ne ho apprezzato il cuore caritatevole, il suo impegno verso gli ammalati, la dolcezza delle sue preghiere, l’amore per la sua gente… mi sono trovata immersa nella profondità dei suoi scritti e in quel modo gentile e romantico di parlare del suo amato mare.
E’ così che dalla mia anima, come se qualcuno mi suggerisse le parole, ho composto, di getto, questa poesia che io dedico a Tropea, a tutte le persone che l’hanno amato, apprezzato e a tutte quelle persone, che come me… credono che valga la pena di vivere, per conoscere e sperare che nel mondo ci siano tante altre persone dal cuore buono e semplice che meritano tutta la nostra riconoscenza e che con le loro opere ci mettono in contatto con il nostro grande Padre celeste, come Don Mottola, oggi… beato tra i Santi.

A Don Mottola

C’è una luce sempre accesa
che risplende come un Sole,
Sacerdote illuminato
dalla fede nel Signore.
Le tue mani benedette
sempre unite alla preghiera,
carezzavano i malati…
come un vento a primavera.
Quante lotte hai combattuto
sempre in nome dell’amore,
quante piaghe hai medicato
dolce servo del Signore.

Ricordiamo il tuo sorriso,
quello sguardo buono e santo…
quante volte quella Croce
hai bagnato col tuo pianto.
Ricordiamo la dolcezza
sempre pure nel dolore,
i tuoi canti, i tuoi pensieri
ti nascevano dal cuore
e quel mare che hai amato
sempre canta nel tuo nome
e la gente di Calabria
s’inginocchia al tuo portone.
Sei una lampada che arde
nel ricordo del passato…
ed il bene che tu hai fatto
rende il volto tuo Beato.

Dalida Fusco

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Redazione
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