La terapia mininvasiva del tumore al fegato
La radiofrequenza può essere fatta in Calabria
Il Dr. Giovanni Vallone è dirigente Medico presso l’ U.O. di Medicina Interna “Valentini “ dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza dove si occupa prevalentemente di ecografia, ecografia con mezzo di contrasto terapie mininvasive guidate dall’ecografia dei tumori del fegato (alcolizzazione, radiofrequenza, microonde) e malattie del fegato. Il Dr. Giovanni Vallone fa parte del comitato editoriale “Epatoncologia un approccio integrato all’ epatocarcinoma“(www.epatoncologia. it) e dell’ Internal Medicine Magna Grecia Network for the management of Hepatocellular Carcinoma.
Cosa è il tumore privitivo del fegato?
Il tumore primitivo del fegato, detto anche epatocarcinoma, è la sesta neoplasia più diffusa nel mondo con oltre mezzo milione di nuovi casi all’anno, è la principale causa di morte nei pazienti cirrotici. I soggetti che hanno un elevato rischio di contrarre questa malattia sono i portatori del virus dell’epatite B, i pazienti con cirrosi epatica da virus B e C, alcolica, con cirrosi biliare primitiva, emocromatosica (genetica), da epatite autoimmune, deficit di alfa 1 antitripsina steatoepatite non alcolica, da causa sconosciuta.
Cosa è la radiofrequenza?
La termo ablazione mediante radiofrequenza fa parte, assieme all’alcolizzazione, alla resezione chirurgica ed al trapianto di fegato, delle terapie curative del tumore primitivo del fegato. E’ una procedura minimamente invasiva che utilizza una sorgente di calore che viene veicolata nel tumore attraverso la puntura con un ago che viene introdotto, per via percutanea, nel tumore stesso sotto guida ecografica. Il tessuto tumorale viene coagulato e nella sua sede residua una cicatrice. A termine procedura eseguiamo sempre un ecografia con mezzo di contrasto per verificare se abbiamo distrutto completamente il tumore. Il paziente spesso viene ricoverato in Day Surgery, cioè, l’ intervento viene eseguito in mattinata con ritorno al proprio domicilio in serata.
E’ sicura?
Tale procedura, in mani esperte, è da considerarsi sicura in quanto non comporta alcun danno alle altre strutture dell’organismo ed è gravata da un basso tasso di complicanze. Non è dolorosa in quanto viene eseguita in anestesia generale o in sedazione profonda.
Quale è l’efficacia?
Si ottiene necrosi completa cioè distruzione completa del tumore in un elevata percentuale di casi. Nei tumori con diametro fino a 2 cm, la necrosi completa si ottiene in quasi il 100% dei casi e la sopravvivenza libera da malattia a 5 anni è sovrapponibile a quella che si ottiene con la chirurgia. Essendo una procedura mini invasiva e non comportando perdita di tessuto epatico funzionante, al contrario della Chirurgia, può essere ripetuta molte volte, in caso di recidiva. In tal modo è possibile, in molti pazienti, tenere sotto controllo la malattia tumorale per molti anni.
I soggetti a rischio devono sottoporsi a controlli?
Nei soggetti a rischio la sorveglianza deve essere effettuata con ecografia epatica da eseguirsi ogni sei mesi associata al dosaggio dei livelli sierici dell’alfa feto proteina. La sorveglianza è di estrema importanza in quanto, consentendo di porre una diagnosi precoce, migliora nettamente la sopravvivenza.