Si sono accese le luci del Natale a piazza San Pietro. Sono stati inaugurati ieri pomeriggio 7 dicembre il tradizionale presepe e l’albero che rimarranno illuminati per tutte le festività fino alla notte di domenica 7 gennaio 2018. Ad offrire il presepe è stata quest’anno l’Abbazia territoriale di Montevergine, in Campania, L’albero invece quest’anno è arrivato dall’arcidiocesi di Elk, in Polonia. Papa Francesco ha richiesto espressamente i canti di Sant’Alfonso; e il Coro Polifonico Alfonsiano di Pagani (SA), diretto dal redentorista P. Paolo Saturno, ha esaudito il desiderio di Papa.
Autore: Salvatore Brugnano
Trarre il bene dal male
Impariamo a giudicare noi stessi e le persone che ci stanno accanto dai frutti che portiamo. Non basta professare la propria fede, declamare i princìpi, affermare con forza le scelte evangeliche se poi siamo delle pessime persone. Saranno le opere stesse a giudicarci: quelle buone opere di giustizia e di misericordia che sapremo fare o rifiuteremo di fare. Una persona deve dare sempre ciò che ha di meglio.
Il Vangelo dentro… il carcere
(fonte: cf Avvenire, domenica 3 dicembre 2017)
Il Vangelo dentro… il carcere; ne esce “Via radio” letto e commentato da alcuni detenuti del carcere di Rebibbia a Roma. Una sfida per dimostrare che il detenuto è sempre una persona alla ricerca della sua dignità, ferita dalla colpa commessa. Essere evangelizzati dagli ultimi può essere un gran bene per tanti che si credono “troppo puliti” e per tanti che impiegano la parola a servizio del male.
Essere accusati ingiustamente
Essere accusati ingiustamente è una delle sofferenze più grandi. Chi è accusato ingiustamente si sente solo e abbandonato; ognuno può e deve potersi difendere attraverso le vie legali. Ma non deve cadere nel peccato dell’odio, perché anche Gesù, Figlio di Dio, è stato ingiustamente accusato ed ha perdonato. Il credente può unire la sua imprevista croce alle sofferenze di Gesù.
Il coraggio di chiedere perdono
Papa Francesco ai Rohingya in Bangladesh: «A nome di tutti quelli che vi hanno perseguitato, chiedo perdono… Noi tutti vi siamo vicini. È poco quello che possiamo fare, perché la vostra tragedia è molto dura e grande, ma vi diamo spazio nel cuore… Mi appello al vostro cuore grande perché sia capace di accordarci il perdono che chiediamo».
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Insieme delle miniature dei quadretti illustranti la vita e la morte del Venerabile P. Vito Michele Di Netta, opera della pittrice tropeana Rosetta Bova. – I quadri sono esposti nella Cappella di S. Anna adiacente alla chiesa del Gesù dei Missionari Redentoristi.
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Spirito Santo, manda anime generose * che sappiano annunciare con la loro vita * la gioia dell’incontro con il Padre * e con il Cristo Gesù * nostro Signore. – Amen.
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P. Vito Michele Di Netta
“Vademecum manoscritto di
Diritto Canonico”.
Pellegrino a piedi scalzi
Pellegrino di pace a piedi scalzi, Papa Francesco ha reso omaggio alla cultura del Myanmar recandosi al Kaba Aye Center di Yangon per incontrare i monaci del comitato del “sangha”, ovvero la più alta istituzione statale del clero dei discepoli del Buddha. Il Papa ha auspicato amicizia e rispetto tra buddisti e cattolici, chiamando a una comune testimonianza contro le ingiustizie e a difesa della dignità umana. A tal proposito il Pontefice ha suggerito anche i modelli di riferimento, accostando le figure di Buddha e di san Francesco d’Assisi.
Carro vuoto fa più rumore
Parole vuote fanno rumore, frutti di opere buone fanno crescere. Dice Gesù: “In questo è glorificato il Padre mio, che portiate molto frutto” (Gv 15,8). Dio si aspetta da noi le buone opere: se lo facciamo, renderemo felice il Padre celeste e porteremo frutti.
Il condannato salvato sul patibolo
Cristo è l’unico Salvatore e il solo mediatore fra Dio e gli uomini. Ma tutti noi “siamo collaboratori di Dio” (1Cor 3,9). Ovviamente la collaborazione dei credenti esclude ogni uguaglianza con Lui e si esprime nell’annuncio del Vangelo e nella fervorosa preghiera per i fratelli. Maria è la singolare cooperatrice della Redenzione.
Il miracolo della Colletta Alimentare per i poveri
Il miracolo della Colletta Alimentare per i poveri. Significativo che la Colletta di quest’anno sia caduta pochi giorni dopo la Giornata Mondiale del Povero, fortemente voluta da Papa Francesco. Un gesto profetico e importante che ci ricorda come la prima delle opere di misericordia sia “dar da mangiare agli affamati”.
Patate e rancore
Perché perdonare? perché il perdono rende liberi. Perdonare l’altro è perdonare noi stessi, perché il perdono ci rende liberi dal passato doloroso e ci permette di creare una vita migliore. “Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato” (Lc 6,37). Se non perdoniamo ci condanniamo a vivere con rancore e amarezza; mentre se perdoniamo godremo della nostra libertà spirituale come figli amati dal Padre celeste, che è ricco di misericordia verso tutti.
Solennità di Cristo Re
La solennità di Cristo Re, celebrata in questa ultima domenica del Tempo Ordinario, chiude il ciclo liturgico A. Domenica prossima con l’Avvento ripartirà il ciclo B. Il centro di tutto l’anno liturgico rimane Cristo, celebrato nel mistero del Natale, della Pasqua e poi della Chiesa, che inizia il suo cammino a Pentecoste. La Madonna e i Santi fanno corona a Cristo, unico Mediatore e Salvatore, e mostrano in maniera visibile che il mistero di Cristo si compie anche in noi tutti.
Un ambulatorio da campo in piazza San Pietro
Tra le iniziative della Prima Giornata Mondiale dei Poveri (19 novembre 20179 ha suscitato ampi consensi il Presidio sanitario solidale in piazza Pio XII, accanto a Piazza San Pietro, rimasto aperto e attivo per tutta la settimana antecedente e per tutta la Giornata del 19 novembre 2017.
Pregare, quante volte?
Un cristiano non smette mai di pregare, neanche nei momenti difficili, perché la fede si conserva mantenendo costante il rapporto con Dio. Essa diventa “fonte di misericordia” e forza della fede e si consolida con il costante rivolgersi a Dio con l’amore di figli. Dice Gesù: “Quando pregate, dite così… Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo, così in terra”.
La Chiesa fa la carità con la carità
La bella esperienza di dimostrare che la Chiesa fa la carità con la carità. Don Pietro Sigurani, rettore della Basilica di Sant’Eustachio in Roma, ha ottenuto che ben 12 ristoranti di questa zona esclusiva, nel cuore della Capitale, nella Prima Giornata dei Poveri abbiano aperto le loro porte a 120 bisognosi che hanno pranzato in contemporanea con gli altri 1.500 accolti dal Papa in Aula Paolo VI e i 2.500 suddivisi in mense, seminari e collegi cattolici di Roma. La carità alla fine la vince sempre.
Martirio e barbarie
La barbarie è stata di casa anche presso i popoli europei: basta leggere i sanguinosi eccidi avvenuti non solo nelle grandi guerre, ma anche nelle rivoluzioni e guerre civili. Storie di odio e barbarie, ma anche di gloriosi martìri a cui sono andati incontro tanti religiosi e semplici fedeli. L’11 novembre 2017 a Madrid beatificati sessanta martiri della guerra civile uccisi perché cristiani.
Dal recinto sporco
Il vecchio mondo è come uno sporco recinto. Sarebbe bello che finisse lo sporco del peccato e della malignità. Tutti dobbiamo cercare di essere puliti per fare bene quello che dobbiamo fare. Perciò sarebbe bello se, al termine di ogni settimana, ci lavassimo di tutta la sporcizia e cominciassimo la nuova settimana, puliti e rinnovati, portando solo il latte delle virtù e il frutto delizioso del bene fatto.
Oggi Prima Giornata Mondiale dei Poveri
«Benedette le mani che si aprono ad accogliere i poveri e a soccorrerli: sono mani che portano la speranza. Benedette le mani che si aprono senza chiedere nulla in cambio, sono mani che fanno scendere sui fratelli la benedizione di Dio» (Papa Francesco, per la Prima Giornata Mondiale dei Poveri)