Papa Francesco ha aperto ieri a Roma il Sinodo sui giovani: I giovani, la fede e il discernimento vocazionale. Vi partecipano 34 giovani tra i 18 e i 29 anni, e i delegati fraterni in rappresentanza di altre Chiese e comunità ecclesiali presenti. I Redentoristi sono presenti con 5 Padri Sinodali, tra cui il loro Superiore Generale P. Michael Brehel.
Autore: Salvatore Brugnano
Correzioni, ferite d’amore
E’ un dovere morale correggere chi ci sta a cuore. La correzione deve essere sempre un atto di amore mirato alla salvezza dell’altro e non ridursi ad un atto vendicativo. Così la vera correzione resterà una ferita d’amore. Chi riceve la correzione dovrebbe essere grato e ricambiare con un sorriso. Ma chi si urta facilmente e non accetta una salutare correzione, dà segno di non tenerci alla propria santificazione.
Preghiere per proteggere la Chiesa dal diavolo
Papa Francesco ha deciso di invitare i fedeli di tutto il mondo a pregare il rosario ogni giorno, durante l’intero mese mariano di ottobre, e a unirsi così in comunione e in penitenza, come popolo di Dio, nel chiedere alla santa Madre di Dio e a san Michele Arcangelo di proteggere la Chiesa dal diavolo, che sempre mira a dividerci da Dio e tra di noi. Due preghiere che sono rimaste sempre vive, anche quando non sono state più indicate nella recita ufficiale.
Il nuovo beato Jean-Baptiste Fouque e i poveri
Domenica 30 settembre 2018, la cattedrale di Marsiglia ha ospitato per la prima volta la liturgia di una beatificazione, quella di Jean-Baptiste Fouque, sacerdote marsigliese che ha speso la sua vita per aiutare i poveri. Umile e tenace, era noto ai poveri, ai quali dedicò la maggior parte della sua attività, così come ai ricchi, senza i quali non avrebbe potuto completare i suoi progetti di assistenza di vasta risonanza sociale. Il beato Jean-Baptiste Fouque resta un modello per le generazioni presenti e future di attenzione verso i più fragili.
Chi scandalizza e chi non si scandalizza
C’è uno scandalo che non si può e non si deve evitare: lo scandalo di fare il bene. Eppure ci sono coloro che si scandalizzano perché il bene non è fatto secondo i criteri dettati dalle tradizioni degli uomini. Il vero scandalo è soffocare il bene. – Gesù ci invita a saper riconoscere il bene, da qualunque parte provenga. Ci mette anche in guardia dal distruggere il bene con il grave ostacolo dello scandalo. – Così, a volte, è Gesù stesso a scandalizzare, perché toglie la maschera a chi ha la presunzione di soffocare il bene servendosi perfino del nome di Dio. – La 24a Settimana Alfonsiana celebrata celebrata dai Redentoristi a Palermo 22/30 settembre 2018 ha evidenziato anche certi ritardi scandalosi della Chiesa e riconoscendo i meriti dei martiri, come Don Puglisi, un uomo che non si scandalizzò di Gesù.
Bambini davanti al divorzio
Come reagiscono i figli e cosa provano di fronte alla crisi familiare, in particolare rispetto all’evento della separazione? Non lo si può negare: i bambini spesso vivono un trauma che porta con sé paura, solitudine, sentimenti di abbandono e paura di perdere l’amore del genitore e di essere abbandonati. Purtroppo si fa più affidamento all’aiuto di uno psicologo da fare intervenire per riparare il dramma, anziché sulla possibilità il dramma stesso possa essere risparmiato al bambino. Ma questo richiede un vero e spirituale ripensamento al proprio matrimonio. Ma, visto che siamo nel tema, non è superfluo pensarci un po’.
Come il Giusto e i giusti rispondono al male
Una leggenda ebraica afferma che Dio non ha distrutto il mondo per le sue nefandezze grazie a trentasei uomini giusti, umili e sconosciuti che, con la loro presenza, hanno controbilanciato il male e fermato la sua mano giustiziera. I cristiani credono che “Il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà la loro iniquità”. La croce di Cristo continuerà a salvare il mondo. Intanto i giusti crescono: sono molti e vivono anche in mezzo a noi. – Queste figure di contemporanei sono presentate in un libro di Gabriele Nissim “Il bene possibile. Essere giusti nel proprio tempo” (Torino, Utet, 2018, pagine 178, euro 15). – Frequentare la scuola del Giusto per seguire l’esempio dei giusti.
Vedere il mare… come desiderio di cielo
Le immagini di un vecchio malato portato in ambulanza che ha chiesto umilmente di poter rivedere il mare, forse per l’ultima volta, possono esprimere bene il desiderio umano carico dell’ infinito del cielo, la nostra patria. Sì, perché noi, siamo stati creati per il cielo, per la felicità eterna, per Dio.
Il bambino in un campo di grano
Da sempre facciamo esperienza che l’unione fa la forza e che da soli riusciamo a fare ben poco. Eppure la tentazione perenne del fai-da-te sembra tenere lontano molti dal fare qualcosa di buono, con la scusa-alibi, come dice un detto popolare, “meglio soli, che male accompagnati”. Cercare l’unione di forze deve diventare stile di vita quotidiano e non manifestarsi solo in tempi di disastri. E in questo, se osserviamo il comportamento degli animali (formiche, api, animali in branco), riceveremo interessanti lezioni.
Una nuova Beata martire rumena
Il 22 settembre 2018 a Nisiporesti, Romania, il cardinale Becciu ha presieduto il rito di beatificazione della giovane martire Veronica Antal, considerata la Maria Goretti della Romania, che viene additata come modello nella testimonianza eroica del Vangelo. Ella ha consacrato la vita a Gesù e a lui è stata fedele fino al martirio, avvenuto in un contesto tragico di grandi sofferenze e di persecuzione per i cristiani di questa terra. La beata Veronica aiuti i suoi connazionali a essere oggi protagonisti di bontà e di pace, di solidarietà e di accoglienza, specialmente verso le persone più fragili e disagiate.
Per tutto c’è la mamma
L’educazione in famiglia avviene sempre, che ne siamo consapevoli o meno. «I figli fanno sempre il loro mestiere, e lo fanno bene: i figli ci guardano. Ci guardano sempre; e vedono quale concezione, quale sentimento abbiamo della vita. Perciò l’attenzione a come si vive, diventa di per se stessa attenzione a come si educa. – “Come si fa a educare?”. Vivendo in positivo la vita.
La politica, il servizio, la croce
Servire la propria comunità, civile o religiosa richiede lo spirito di Gesù che porta la croce della umanità. Come ai discepoli di allora, così anche a noi Gesù insegna a pensare e ad agire secondo la logica del servizio e della croce. E mentre noi ci attardiamo a discutere su chi fra noi deve essere il più grande, Gesù ci esorta a conformare i nostri comportamenti secondo i modelli del “servo” e del “bambino”: due atteggiamenti genuinamente evangelici. Perciò, da cristiani: chi vuole comandare, deve essere pronto a servire la comunità.
Un naso cattolico
In tempo di confusione, quando le voci diventano molte e tutte tirano dalla propria parte, il vero cattolico sta sempre unito al suo Pastore e a chi lo rappresenta, il Papa. – Raccomanda la lettera agli Ebrei: “Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio; considerando attentamente l’esito del loro tenore di vita, imitatene la fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre! Non lasciatevi sviare da dottrine diverse e peregrine, perché è bene che il cuore venga rinsaldato dalla grazia, non da cibi che non hanno mai recato giovamento a coloro che ne usarono (Ebr 13, 7-9). Il santo redentorista Clemente Maria Hofbauer (1751-1820) fu un esempio di fedeltà alla Chiesa e al Papa.
Il martire sta sempre con i deboli
La intensa visita di Papa Francesco ai luoghi del martire Beato don Pino Puglisi ha messo in risalto la speciale testimonianza di don Puglisi “stare sempre con i deboli”. Il Papa l’ha evidenziata con parole forti, che hanno ricordate quelle di Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi in Agrigento 25 anni fa. Martire significa testimone e don Pino Puglisi ha testimoniato in pienezza l’amore e la paterna attenzione sopratutto verso i giovani, che sono ancora deboli e purtroppo oggetti di desiderio della malavita e del regime di consumo sfrenato della nostra civiltà.
Un ragazzo, la foresta, la vocazione
E’ bello venire a conoscenza di particolari di storie che hanno inciso sulla vita di qualcuno, particolarmente sulla propria vocazione. In questi giorni siamo in apprensione per la sorte del missionario Padre Pierluigi Maccalli, originario della diocesi di Crema, rapito da estremisti mentre si trovava nella parrocchia di Bomoanga, diocesi di Niamey in Niger. – Tra le tante storie vocazionali, eccone una una sviluppatasi in una foresta del Brasile: dalla foresta al sacerdozio! Papa Francesco ha invitato a pregare ed a impegnarsi seriamente per l’Amazzonia nel recente Sinodo voluto da lui sull’Amazzonia.
19 Martiri di Algeria beatificati il prossimo 8 dicembre
Dopo la scelta di cercare una riconciliazione improntata al silenzio, ora la Beatificazione dei 19 martiri cristiani di Algeria apre uno squarcio di luce sulle tante sofferenze vissute dal popolo algerino. E si spera con questo di favorire un processo di riconciliazione e di perdono. – Il messaggio che lasciano questi 19 martiri con il sacrificio della loro vita è chiaro: che una coesistenza fraterna e rispettosa tra le religioni è possibile.
Una baracca in cielo
Pensiamo mai al Paradiso? Lo desideriamo? Come ce lo immaginiamo? Il pensiero del Paradiso ha reso buone e perseveranti tante persone, sostenendole nelle difficoltà della vita terrena. Inoltre: “Nessuno di noi entrerà in Paradiso se là non potrà trovare qualcuno a cui possa dire: anch’io ho dato il mio aiuto per farti arrivare in cielo!” (Fulton Sheen, 1895-1979).
Una storia di perdono
Perdonare non è facile, ma è la più grande virtù porta benefici a questo nostro mondo. Se vi fosse il perdono nella società, nella famiglia, nella comunità, la terra non sarebbe più come una gabbia di belve feroci ma una piccola oasi di pace, di Paradiso. Il perdono ci rende simili a Dio che ci ama fino al punto di perdonare sempre, perdonare tutto. Il perdono è una “benefica sofferenza”, che fa bene ad entrambe le parti: a colui che perdona e a colui che è perdonato.
Il Messia sofferente specchio per la Chiesa
La salvezza, nella logica del vangelo, richiede la sofferenza, che solo un amore senza limiti come quello di Cristo può sostenere. – Ci attira il Cristo che soffre? Allora non esitiamo a seguirlo. Accogliamo l’invito a perdere la nostra vita aderendo in pienezza alla logica della croce, come il Beato Don Pino Puglisi che tra un mese sarà canonizzato. Il sorriso e la croce accettata e portata con amore è la testimonianza vincente di Don Pino Puglisi per noi oggi.
Accoglienza con cene in famiglia con i migranti
Seconda edizione di “Aggiungi un posto a tavola”, il progetto nato per favorire l’integrazione dei migranti da un’idea della cooperativa Odissea insieme all’Osservatorio per la pace di Capannori, alla Caritas e al Cooperazione missionaria della diocesi di Lucca. – Se il primo anno erano state 12 le famiglie ad aprire le loro case, questa estate il numero è arrivato a 26 famiglie. Un’occasione per i residenti di scoprire chi sono veramente i richiedenti asilo, quali sono le loro storie, come sono arrivati e come si trovano in Italia. Le famiglie hanno potuto fare loro domande e conoscerli faccia a faccia senza alcun pregiudizio, soltanto ascoltandoli in un clima conviviale.