Per noi umani è molto facile scoraggiarci. Dopo essere caduti più volte in un peccato o in un altro comportamento improprio, sembra che non ci sia via di uscita per noi. Ma non è l’intenzione di Dio che ci scoraggiamo. Se Egli ci ha chiamati, Egli è fedele e porterà a termine l’opera iniziata, anche se ci vorrà il “suo” tempo.
Autore: Salvatore Brugnano
Popotus, un concorso antispreco
“Avanzi, miei prodi! Storie di scorie”. – Il concorso di Avvenire/Popotus è rivolto alle classi elementari e medie inferiori: propone agli studenti di riflettere sul tema dello spreco di risorse e di elaborare un progetto di riuso o riciclo dei materiali. Così mentre si stuzzica la fantasia creativa dei bambini e ragazzi, la loro sensibilità su questo grave problema è destinata a crescere e recare benefici all’ambiente.
Quando i poveri offrono
Ricchi e poveri sotto lo stesso cielo, ma così divisi e spesso in guerra. La ricchezza è benedizione di Dio quando con essa si aiuta chi è nel bisogno. La povertà non è una maledizione di Dio per l’uomo, perché Cristo stesso volle nascere e morire povero, e può sempre insegnare un modo di vivere essenziale e senza cupidigia. E quando povertà e ricchezza si incontrano nella solidarietà e nella condivisione c’è profumo di nuova umanità.
I “pazzi di Dio” sui fronti della guerra
Il programma “Sulla Via di Damasco” è curato da Mons. Giovanni D’Ercole e Vito Sidoti. Presenta figure di cristiani impegnati a diffondere il vangelo in situazioni a volte estreme. Essi credono che l’amore è più forte della paura e della morte. E solo l’amore può aiutare l’umanità ferita a ritrovare la via di Dio. (le persone in senso antiorario: Mons. Giovanni D’Ercole, Vito Sidoti, Alessandra Zaghini, i salesiani di Medellin, P. Jacques Mourad, P. Alejando Solalinde dietro le sbarre).
La parte più importante della Messa
Il congedo della Messa è indicazione per la missione: la Messa è finita, “glorificate il Signore con la vostra vita”. La Messa è un tempo essenziale di preghiera, di presenza. O meglio, ancora: una rinnovazione dell’alleanza col Signore che ci ha redenti. Si deve poi portare agli altri quello che si è ricevuto. “Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli” (Mt 7,21). – Signore, rendici messaggeri del tuo amore!
Con il coraggio dei missionari
In Guatemala i latifondisti si impadronivano delle terre dei poveri spacciandosi per legittimi proprietari, sulla base di documenti fasulli, che i campesinos non erano in grado di leggere perché analfabeti. Padre Tullio Maruzzo cominciò a insegnar loro a leggere, a scrivere e a renderli consapevoli dello sfruttamento di cui sono vittime. Con l’aiuto della Caritas locale distribuiva ai più poveri generi di prima necessità, soprattutto garantiva loro l’assistenza legale di cui avevano bisogno per far valere i loro diritti. – La sera del 1° luglio 1981, mentre tornava da una riunione dei Cursillos de Cristiandad nella località di Los Amates, fu assassinato da alcuni guerriglieri assieme al suo catechista, Luis Obdulio Arroyo Navarro. – Ora sono Beati perché hanno mostrato il volto di una Chiesa che abbraccia tutti, soprattutto gli scartati e gli oppressi.
Il vero tesoro da salvare
I “tesori” che si cercano, oggi, sono tanti, ma nessuno di essi appagherà il cuore dell’uomo più della famiglia voluta da Dio o più di una comunità che segue Cristo e dove si vive quell’Amore che egli ha lasciato come segno distintivo. – Oggi la famiglia continua ad incontrare difficoltà, perché sembrano mutate le condizioni “culturali” dell’uomo. Ma in certe cose, l’uomo è “eterno”; come nell’amore. E la famiglia e la sede primordiale dell’amore.
La sacralità del pane e la sua lezione
La nostra società è da tempo diventata società di consumo ed anche di spreco. Il cuore inorridisce dianzi al tanto cibo “buttato” e sprecato, mentre c’è chi muore di fame. Il pane (il cibo) non si butta, né si nega. “Se un povero chiede pane, non si può far finta di non sentire”. Il pane è ormai diventato simbolo dei diritti dell’uomo.
Uscire dalla prigione del rancore
L’incontro, avvenuto a S. Agata dei Gti (BN), tra Agnese Moro, figlia dello statista Aldo Moro ucciso dalle Brigate Rosse, e Adriana Faranda, militante del gruppo terrorista, ha dimostrato come la grazia del Signore può dare la forza di uscire dalla prigione del rancore. La forte testimonianza di riconciliazione è avvenuta nella chiesa che fu la cattedrale del vescovo S. Alfonso Maria de Liguori, fondatore dei Redentoristi, nel giorno 16 ottobre 2018, il giorno di San Gerardo Maiella, umile fraticello redentorista.
Curare la natura ferita e l’uomo ferito
Diventa sempre più planetaria l’esperienza che la natura sta accelerando certi suoi cambiamenti. Fenomeni che prima si verificavano di rado, oggi stanno diventando emergenze quotidiane: inondazioni e distruzioni, terremoti ed eruzioni vulcaniche, incendi di sempre più vaste proporzioni. Grandi sono i disagi e i danni. Ma lentamente poi ci si rimette in cammino nel contesto di una natura ferita. E quando ritornerà il sereno e i colori della natura torneranno ad essere di nuovi splendenti, allora capiremo che stiamo in marcia verso una nuova creazione che ci attende. Intanto abbiamo una via per ri-creare la natura: l’amore per Dio e per il prossimo.
Missionari in casa
Papa Francesco: «Non si può essere cristiani senza essere missionari. Prima di tutto in casa e al lavoro… Aiutiamo i giovani a rendersi conto che essere discepoli missionari è una conseguenza dell’essere battezzati, è parte essenziale dell’essere cristiani, e che il primo luogo in cui evangelizzare è la propria casa, l’ambiente di studio o di lavoro, la famiglia e gli amici». – Semplici ed indicative le parole di Santa Teresa di Calcutta: “Dobbiamo essere molto orgogliose della nostra vocazione che ci dà l’opportunità di servire Cristo nei poveri”.
Nel giorno dei defunti la speranza della risurrezione
Dice Gesù: “Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno”. (Gv 11,25-26) – I cristiani oggi fanno preghiere e gesti sacri per intercedere presso Dio per le anime di tutti coloro che li hanno preceduto nel segno della fede e si sono addormentati nella speranza della risurrezione.
Nella gioia con tutti i Santi
SOLENNITA’ DI TUTTI I SANTI – “E quando in cielo la grande schiera arriverà, o Signor, come vorrei che ci fosse un posto anche per me!”
No Halloween, Sì Holyween
Ci auguriamo che anche per quest’anno niente streghe, zombies, scheletri e zucche intagliate. La notte fra il 31 ottobre e il primo novembre sarà per giovani e adolescenti la “Notte dei Santi”. A tal proposito si moltiplicano le iniziative promosse dalle diocesi italiane con l’obiettivo di recuperare, in particolare fra i giovani, il vero significato della festa di Ognissanti. E ci sono Santi “per tutti i gusti”. Rivestitevi del Signore Gesù Cristo. (Romani 13,14)
La vera religione segue l’amore
Piccolo Abdamaran, le nostre preghiere vanno nello stesso cielo, perché Dio è uno solo. E il mio Dio è il tuo Dio. E’ lui che ci ha creati, ci nutre, ci ama… Se osserveremo i comandamenti, tu ed io andremo nello stesso paradiso…
Chi ha ragione se sole e luna discutono?
Uno dei motivi più frequenti di litigio, anche tra amici, è la presunzione di conoscere tutta la verità dei fatti e i veri motivi di come si agisce tra noi umani. Occorre affrontare i contrasti in maniera creativa e costruttiva così che rinsaldino l’unione invece di sfibrarla, e che permettano una più profonda comprensione sia dell’altro che di noi stessi. E soprattutto stare attenti a non incapricciarsi, perché spesso, durante un litigio, si finisce per non sapere più perché o di cosa si sta discutendo.
Un popolo in cammino verso la patria beata
La Chiesa è il popolo di Dio, la grande famiglia di Dio. I suoi membri si trovano parte in cielo e formano la Chiesa trionfante; parte nel purgatorio e formano la Chiesa purgante;e parte sulla terra e formano la Chiesa militante.
La solennità di tutti i Santi ci dà certezza di essere accompagnati da una schiera innumerevole di Santi. E la commemorazione dei fedeli defunti ci fa ricordare i nostri cari, che speriamo e preghiamo arrivino presto a contemplare la gloria del Signore.
È morto l’uomo che puliva il mondo
Sidney, Australia. Il 6 ottobre 2018 è morto l’uomo che puliva il mondo: Ian Kiernan, il fondatore della campagna «Clean Up, Puliamo il mondo», aveva 78 anni. La prima pulizia la organizzò a Sidney nel 1989-90. Soprattutto dedicò la vita alla lotta contro l’inquinamento dei mari: una bella eredità lasciata ai tanti volontari sensibili al drammatico problema che finalmente oggi è affrontato con determinazione dalle leggi di diversi Paesi.
Condividere migliora la vita
Per dare un senso di felicità alla propria vita è necessario che questa felicità sia condivisa. E quando gli uomini condividono il pane condividono la loro amicizia. La condivisione sta alla base della vera felicità e del vero progresso. La vera urgenza pertanto è la condivisione, condivisione anche del bene lavoro, del tempo libero e anche della conoscenza.
Atto di dolore
“Mio Dio, mi pento con tutto il cuore dei miei peccati, perché, peccando ho meritato i tuoi castighi; e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa…”. Queste ultime parole, se sono sincere, costituiscono un atto di dolore perfetto. Ci pentiamo dei peccati, perché portano dispiacere a Dio, che ci ama tanto. Diversa è la misura del dolore se dettato dalla paura di affrontare castighi per il peccato fatto.