Giuseppe Mangano, 71 anni, nel settembre scorso è diventato sacerdote a Bologna una volta rimasto vedovo. Sposato, padre di un figlio, Francesco, è stato accanto alla moglie nella lunga malattia. – «Adesso vivo una nuova paternità… Per me essere diventato prete, alla bella età di 71 anni, è stata ed è una grandissima gioia… Sono contento che molti fedeli mi dicano: “Ti sentiamo più vicino come prete, perché hai vissuto anche l’esperienza del matrimonio, come noi”.
Autore: Salvatore Brugnano
L’uomo che seppellisce i migranti
E’ un pescatore tunisino,Chamseddine Marzoug, l’uomo che seppellisce i migranti. Da dieci anni salva, raccoglie e dà dignità ai corpi rilasciati dal mare. «Un giorno ho recuperato un bimbo con una donna. Li ho sepolti vicini, come fossero madre e figlio». – Egli dice di sé: «Sono un cittadino, un volontario e un militante contro il razzismo. Con i vivi e soprattutto con i morti, che sotterro… Dobbiamo dar loro una sepoltura dignitosa».
Domenica di Pasqua, giorno di Risurrezione
Risorgere dopo la morte: è una esperienza che facciamo continuamente. Ci rialziamo dopo che siamo stati abbattuti e quando non si può ricostruire come prima, l’amore crea forme nuove. La cattedrale di Notre Dame di Parigi diventa il simbolo e l’impegno della Pasqua di quest’anno, impegno che si deve estendere alla ricostruzione di tutti i guasti che l’uomo procura alla sua dignità e alla bellezza della natura.
Sabato santo, il dolore, il silenzio, la luce
Sabato santo – Il Venerdì ha consegnato Cristo morto, posto nel sepolcro. Il giorno dopo, Sabato, è il grande giorno di festa della pasqua degli Ebrei. Nella nostra liturgia, sin dagli inizi, tutto è silenzio nell’attesa della della Resurrezione di Gesù, la nuova Pasqua. – Grande è il silenzio liturgico, ma parlano i tanti riti tradizionali legati al sabato santo e che vedono protagonista la Madonna Addolorata (o desolata) che piange il suo Figlio Gesù. Tutto ormai è proiettato verso la Risurrezione.
Venerdì santo, croce e morte per la vita
La Via Crucis nella storia… La Via Crucis nella nostra vita… Via Crucis di sempre! – Ognuno ha modo di specchiarsi dentro e vivere la giusta via! – La croce ci ricorda come si ama, e a chi dobbiamo guardare per amare senza stancarci. La morte di Cristo sulla croce rivela il mistero duna vita nuova, liberante, redentrice. Perciò il venerdì santo diventa il giorno della speranza di una vita nuova.
Giovedì santo, amare fino alla fine
Nella Messa del giovedì santo, a sera, si rivive l’istituzione dell’Eucaristia e, dopo il Vangelo, si compie il gesto della lavanda dei piedi, come aveva fatto Gesù agli apostoli. Un rito che da sempre colpisce i fedeli: è il segno di Gesù che amò i suoi discepoli sino alla fine. Ma per tutti noi diventa un vero esame di coscienza: essere una Chiesa che serve l’umanità ferita. Papa Francesco ce ne dà continuamente testimonianza.
Riaperta la Scala santa a Roma
La Scala santa di Roma, in piazza San Giovanni in Laterano, è stata riaperta dopo 15 mesi di restauro. Impressionano quei gradini scavati dalla devozione dei fedeli che da secoli la salgono in ginocchio, sentendosi uniti a Cristo che in catene, a Gerusalemme, la salì per essere giudicato e condannato. Sono 28 i gradini della Scala e sono stati liberati temporaneamente delle coperture in legno del 1723. Potranno essere saliti in ginocchio fino al 9 giugno, solennità di Pentecoste: sessanta giorni in tutto. L’imperatrice sant’Elena, madre di Costantino, fece trasportare la scala intera da Gerusalemme, palazzo di Pilato, a Roma nel 326.
Nel carcere di Velletri aspettando il Papa
Dice don Franco Diamante, cappellano nella Casa circondariale di Velletri per la visita del papa: “Sono convinto che la visita di Papa Francesco porterà gioia tra i nostri carcerati perché sarà una medicina contro l’emarginazione che vivono, sarà un travaso di fede, misericordia e carità”. – Il Pontefice si recherà nel carcere il prossimo 18 aprile, Giovedì Santo, in occasione della Messa in Coena Domini e laverà i piedi ad alcuni detenuti, come è avvenuto già altrove.
Giorni santi da vivere cristianamente
I giorni di lunedì, martedì e mercoledì santo appartengono anch’essi alla Settimana Santa. Questi tre giorni ci danno l’opportunità di preparare il nostro spirito a vivere la Passione, la Morte e la Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo con vera fede e raccoglimento, atteggiamenti da non sottovalutare.
Vivere cristianamente la Settimana Santa
Domenica delle Palme e Domenica della Passione – Oggi l’entrata messianica di Gesù in Gerusalemme: in ricordo del suo trionfo si benedicono le palme e si legge anche il racconto della sua passione e della sua morte. – Dinanzi agli sconvolgimenti e crudeltà che si abbattono principalmente sui poveri e più deboli, imploriamo con tutto il cuore: “Signore Gesù, salva il nostro mondo, sconvolto da guerre e violenze!” – La Settimana Santa ci fa rivivere gli eventi della passione, morte e risurrezione di Cristo. Ma occorre entrarvi con amore, per potere partecipare in profondità.
Come Gesù, in ginocchio ai piedi dei fratelli
Papa Francesco ha baciato i piedi ai leader del Sud Sudan al termine del ritiro spirituale organizzato in Vaticano per favorire il dialogo e risolvere una guerra civile che va avanti dal 2013 e che ha provocato nel paese africano circa 400mila morti. Un gesto pasquale, destinato a portare frutti di risurrezione dopo i giorni della sofferenza.
Gratitudine a chi ha dato tutto per noi
Certi gesti estremi di amore ci richiamano l’immenso amore di Cristo che ci ha amato fino a donare tutto se stesso: ma non sempre trova corrispondenza di amore. E al sacrificio della sua vita data per noi si aggiunge la nostra ingratitudine.
Significativo recupero di ex voto religiosi
Milano – Oltre cinquemila dipinti ex voto ritrovati dai Carabinieri e restituiti ai legittimi proprietari (santuari, chiese…). L’indagine, nata quasi per caso grazie al “fiuto” di un militare e alla sua passione per l’arte, iniziò nel 2015 e, dopo un grande lavoro di ricostruzione, è arrivata a conclusione nei giorni scorsi. Le opere ritrovate raffigurano momenti di vita famigliare, lavorativa o di devozione, commissionati da fedeli in segno di ringraziamento per una grazia ricevuta: «tracce preziose di una storia di fede, del vissuto del popolo di Dio».
Le sorprese della Provvidenza
Ci sono casi nella vita che fanno gridare al miracolo. Qualcuno dirà: “Sono semplici coincidenze”; ma a chi credeveramente, la semplice coincidenza è la risposta di Dio alla sua fede. Se Dio ha fatto una promessa, niente e nessuno potrà impedire che essa si compia; solo la nostra incredulità e il nostro dubbio sono l’unico ostacolo per impedirci di vedere la gloria di Dio.
Amare il prossimo salva la propria vita
Il freddo patito in questo inverno, insieme alla storia di oggi, ci induce a considerare i disagi di tante persone che continuano a soffrire a causa del freddo intenso e di altre emergenze. Esse sperano di trovare solidarietà e cuore aperto. Un vero cristiano non chiude gli occhi e soprattutto il cuore a chi soffre e sa che ogni opera di bene che farà ad un bisognoso lo farà allo stesso Gesù: “Ero nudo e mi avete vestito, affamato e mi avete dato da mangiare!”
Il giorno di Mamma Natuzza
La grande celebrazione, con l’inizio del Processo diocesano per la beatificazione di Natuzza Evolo, si è svolta sul sagrato della nuova Chiesa, davanti alla spianata di Villa della Gioia gremita di fedeli. Il vescovo diocesano Mons. Luigi Renzo ha portato anche la sua commossa testimonianza personale più recente. Poi la prima sessione dell’inchiesta diocesana presieduta dal vescovo Luigi Renzo con il giuramento dei membri del tribunale ecclesiastico.
Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra
Le motivazioni per uccidere “legalmente” il prossimo storicamente hanno fatto un cammino di liberazione, anche religioso. La vita è un valore che nessuna motivazione può annullare. Ma ancora ai nostri giorni sono forti le tensioni: si continua ad uccidere. Sopratutto si tenta di uccidere il bene (il perdono, la misericordia). Perché? Perché il male ha paura del bene e sa che ne esce sconfitto; perché l’odio si accanisce contro l’amore che perdona, sapendo che non riuscirà mai ad amare. E nell’amore c’è la vera vita! E perché Dio è Misericordia. Papa Francesco ha una espressione stupenda: «Dio perdona non con un decreto, ma accarezzando le nostre ferite del peccato»
Prendersi cura di ciò che è più importante
Qual’è la cosa più importante nella nostra vita? Le risposte saranno certamente varie, perché vari e diversi sono gli interessi delle singole persone e si potrebbero ricostruire graduatorie senza numero: la ricchezza, la fortuna, il successo, la carriera, la famiglia… Nel Vangelo di Matteo (6, 21) Gesù dice: “Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore”. – La gloria di Dio è l’uomo vivente – diceva S. Ireneo, che aggiungeva – E l’uomo è felice quando vede Dio!
Un timbro per i più poveri in Vaticano
La carità di Papa Francesco ai tanti poveri che egli soccorre si manifesta con una fantasia che sorprende sempre: pizze, gelati, docce, barbiere ecc… E le medicine? Sopratutto di quelle hanno bisogno i poveri e non hanno possibilità di comprarle. Ma anche a questo ha pensato Papa Francesco: i poveri che non possono comprarle, le avranno gratuitamente, grazie ad un particolare timbro che Papa Francesco ha affidato all’équipe sanitaria che opera sotto il colonnato di San Pietro. Quel timbro sulla ricetta medica è un vero lasciapassare per i poveri.
La ragazza che non sopportava suo padre
Papa Francesco nelle recente Esortazione post-sinodale “Cristo vive!” si rivolge a ai giovani: “Al mondo non è mai servita né servirà mai la rottura tra generazioni. Sono i canti di sirena di un futuro senza radici, senza radicamento. È la menzogna che vuol farvi credere che solo ciò che è nuovo è buono e bello. L’esistenza delle relazioni intergenerazionali implica che nelle comunità si possieda una memoria collettiva, poiché ogni generazione riprende gli insegnamenti dei predecessori, lasciando così un’eredità ai successori”.