Fede e dintorni

Visitare gli infermi

Visitare gli infermi è un’opera di bene sempre a portata di mano. Tra le sette opere di misericordia corporale, “visitare gli infermi” assume un rilievo particolare, dal momento che farsi prossimo a chi soffre rappresenta un modo profondo ed emblematico di avvicinarsi, secondo l’espressione di Papa Francesco, alla carne viva e dolente di Cristo Gesù. Fare la visita “insieme” diventa anche una magnifica testimonianza di solidarietà.

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Liberati ancora bambini soldato

In Nigeria altri 900 bambini soldato sono stati lasciati liberi: così fino ad oggi, il totale dei bambini liberati è salito a 1.700. – «Non possiamo rinunciare a batterci per i bambini, finché saranno coinvolti in combattimenti. Continueremo finché non rimarrà nessun bambino tra le fila di gruppi armati in Nigeria» (Mohamed Fall, rappresentante dell’Unicef in Nigeria).

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Il Buon Pastore fa vedere l’invisibile

La vocazione è la chiamata di Dio a guardare attraverso le apparenze per riconoscere che la storia, i fatti, gli incontri, le persone, e anche la marea un po’ caotica che è la vita, sono il luogo nel quale cercare e vedere il compiersi del Regno di Dio. – Guardando la nostra famiglia, la nostra comunità, entrando in un ospedale, in una classe scolastica, camminando per le vie della città vediamo la possibilità del nuovo, se guardiamo con lo sguardo del Buon Pastore che in tutti vede -nonostante la zizzania permanente- il bene fecondo capace di dare la vita. Il Buon Pastore ci fa vedere l’invisibile.

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Figlio di ’ndrangheta salvato da un sacerdote

A soli 17 anni Giosué D’Agostino finì nel carcere minorile di Reggio Calabria. Lì fece un incontro che gli cambiò la vita: l’incontro con don Italo Calabrò (1925-1990), allora vicario generale della Chiesa Reggina, che venne in visitarlo in carcere. Poi anche le assistenti sociali lo aiutarono molto. – Quando uscì di carcere col condono di pena fu affidato ai servizi sociali. Di Don Italo dice: “Anche se era un prete “importante” non si dimenticava di nessuno”. – Quando Don Italo stava per morire Giosuè andò da lui insieme ad un amico, Francesco. E Don Italo, che era in pessimo stato fisico, ma disse: «Ti affido Giosuè». Si preoccupò di lui anche sul letto di morte.

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La preghiera del Papa per Madre Teresa

La visita di Papa Francesco al Memoriale di Madre Teresa e l’incontro con i poveri sono stati gli eventi più attesi per i cattolici in Macedonia del Nord. Papa Francesco ha recitato una preghiera per la Santa dei poveri, perché “lei ha saputo fare del bene ai più bisognosi, poiché ha riconosciuto in ogni uomo e donna il volto del tuo Figlio”. Poi il Papa ha benedetto la prima pietra per il nuovo Santuario di Madre Teresa.

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Come si può risorgere in carcere

La straordinaria storia di Bruno Buttone, ex camorrista, un detenuto che ha fatto un significativo percorso di risurrezione sulla sua vita di male e di morte. L’incontro nel carcere di Pollano con Papa Francesco, venuto nel giovedì santo del 2017 a celebrare il rito della lavanda dei piedi, ha dato una accelerata. Oggi egli chiama “Papa Francesco, amico mio”, perché suo figlio Domenico, avendo saputo che avrebbe incontrato il Papa, gli chiese: “Papà, cerca di diventare suo amico”. E così è stato. Il piccolo Domenico oggi può andare fiero del suo papà.

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Sacerdote cattolico, miglior cittadino di India

P. Vineeth George, 38 anni, della congregazione dei claretiani, a Bangalore il 16 aprile 2019 ha ricevuto il premio “Miglior cittadino dell’India”. Con una brillante carriera già avviata, abbandona tutto e sceglie il sacerdozio per servire gli ultimi. Si è occupato finora della educazione di bambini tribali. “Questo premio è un riconoscimento non nei miei confronti, ma in quelli dei giovani di questo grande continente. Sono qui solo per quello che hanno raggiunto i miei allievi”.

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Dio salva ciò sembra perduto

L’eremita disse al guerriero: “Se tu ti prendi cura del tuo mantello, Dio non sarà misericordioso verso di te, che sei fatto a sua immagine?”. – La Misericordia di Dio ripara tutto, anzi rigenera tutto e fa diventare nuove tutte le cose e soprattutto le persone. – Confida Papa Francesco: «…Vorrei che prendessimo tutti sul serio impegno di rispettare e custodire il creato, di essere attenti a ogni persona, di contrastare la cultura dello spreco e dello scarto, per promuovere una cultura della solidarietà e dell’incontro». Così si potrà toccare il miracolo dell’amore di Dio, della sua misericordia e della sua grazia.

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Una Chiesa di peccatori risorti

Il tempo pasquale è propizio per sperimentare la forza della risurrezione nella nostra vita, come persone e come chiesa. Il Cristo risorto è presente nella sua Chiesa e la invita continuamente a risorgere. Specialmente nell’Eucaristia tutti possiamo incontrare il Risorto e prendere da Lui la forza di risorgere dai nostri peccati. – In particolare, sulla “guarigione” dagli abusi sessuali sui minori è urgente e necessaria la convergenze di riflessioni, preghiere e ferme decisioni da parte di tutto il popolo cristiano con un livello di attenzione che non deve sopportare più intollerabili flessioni e debolezze.

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Premiato il cappellano principale dei pompieri di Parigi

Padre Jean-Marc Fournier, cappellano principale dei pompieri di Parigi, sacerdote-pompiere è tra gli eroi dell’incendio della cattedrale di Notre-Dame. Egli accompagna le missioni dei pompieri per aiutare eventuali feriti e salvare ciò che si può e si deve. nell’incendio di Notre-Dame la sua attenzione e il suo intervento immediatamente li ha rivolti immediatamente salvare la Santa Corona (con le spine della corona di Gesù), una reliquia del tutto unica e straordinaria, e il Santissimo Sacramento, col quale ha dato la benedizione all’incendio perché risparmiasse ulteriori danni.

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Francescano il miglior professore del mondo

Storie di sacerdoti di oggi. Il francescano Peter Tabichi, del Kenya, è stato eletto miglior professore del mondo ricevendo il Global Teacher Prize 2019.  Il premio viene offerto dalla Fondazione Varkey, un’entità che si dedica al miglioramento dell’istruzione per giovani indigenti. La cerimonia di premiazione si è svolta a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. Oltre al trofeo, il religioso francescano, che ha partecipato con altri 10.000 concorrenti di 179 Paesi, ha ricevuto un milione di euro, denaro da usare per attività educative.

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Un buon pastore tra i suoi fedeli più poveri

L’ultima visita pastorale di Mons. Román ha fatto pensare alcuni alla sua morte: la foto che lo ritraeva sdraiato a riposare per il lungo cammino ha fatto pensare ad un malore durante il lungo cammino fatto la settimana scorsa alle comunità di Blei e Telire. Egli ha fatto il viaggio insieme a un gruppo di collaboratori per portare cibo agli indiani, a celebrare la messa e a battezzare alcuni bambini. Una missione iniziata lunedì 20 aprile e terminata venerdì 26 aprile. Il suo diario di questi giorni ha commosso fedeli di ogni parte del mondo, ormai assediati da pubblicazioni su preti e vescovi corrotti e pedofili. “Dio vi benedica per tutto il supporto che ci avete dato. Pregate per noi e non smettete di sentirvi parte di questo lavoro di evangelizzazione”, ha detto il vescovo, salutando i suoi fedeli sparsi tra le montagne belle e selvagge del Costa Rica.

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Il mese della Madonna

Dappertutto, nel mondo cattolico, il mese di maggio viene vissuto con una intensa devozione alla Madonna, per antica tradizione. Semplici fedeli, sapienti teologi e santi di ogni estrazione sociale hanno manifestato il loro amore alla Madonna in questo mese speciale, non solo per i fiori e la luce solare, ma anche per l’afflato spirituale che l’accompagna. Ad Jesum per Mariam = Si va a Gesù attraverso Maria!

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Martiri della dittatura

Il Vangelo è stato il filo rosso che ha cucito insieme le vite diMons. Enrique Angelelli, vescovo, dei Padri Carlos de Dios Murias e Gabriel Longueville, sacerdoti religiosi, e Wenceslao Pedernera, laico e padre di famiglia. Anche le loro morti, avvenute per mano della dittatura militare – che oppresse il Paese dal 1976 al 1983 – in odio alla fede. sono unite tra loro dal Vangelo che hanno testimoniato.  – Martiri, ha stabilito il decreto di papa Francesco promulgato lo scorso 8 giugno 2019.

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Fiducia in Dio, ma come?

“Abbi fiducia in Dio!” Facile a dirsi, difficile a metterlo in pratica. Viviamo in un mondo in cui la fiducia rimane spesso una bella parola. La fiducia in Dio è il punto dal quale ogni giorno dobbiamo cominciare: “Confida nel Signore con tutto il cuore e non affidarti alla tua intelligenza” (Proverbi 3,5). – La maggior parte di noi ha affrontato nella vita delusioni che ci hanno indotto a contare solo su noi stessi. Ma per vivere la vita che Dio ci propone, dobbiamo imparare a riposare nella saggezza di Dio. In tutte le situazioni della vita dobbiamo restare tranquilli, fare la nostra parte e fidarci di Lui.

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Affidarsi alla Divina Misericordia

Oggi è la Domenica della Divina Misericordia, istituita da san Giovanni Paolo II (1920-2005), che si è ispirato alla spiritualità di Suor Maria Faustina Kovalska (1905-1938). I tanti fatti luttuosi di morte violenta e di persecuzione contro i cristiani, come quelli in Sri Lanka, ci fanno gridare: “Misericordia, Signore! Donaci la tua pace e il tuo amore. – “La misericordia di Dio sarà sempre più grande di ogni peccato” (Papa Francesco).

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Il mio servizio di frate ferroviere

Torino, stazione di Porta Nuova, c’è un Padre francescano, Pier Giuseppe Pesce, che da alcuni anni svolge un particolare apostolato, quello ferroviario: «Il mio servizio di frate ferroviere… Il Vangelo tra i binari». Questo suo apostolato nasce anche dal fatto che da molti anni padre Pesce è il vice-postulatore della causa di beatificazione di Paolo Pio Perazzo, “il ferroviere santo” e terziario francescano, che fu anche sindacalista, con una storia simile a molti santi sociali torinesi. “Credo che il suo esempio di uomo di fede e carità mi aiuti nel cercare di evangelizzare il “popolo dei binari” e di essere come lui amico di tutti, in particolare dei poveri”.

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Il troppo zelo può guastare?

Ogni giorno del nostro cammino di vita facciamo esperienze diverse e incontri diversi, che ci possono arricchire o mettere in guardia. Santoni, guaritori, profeti, integralisti e radicalizzati improvvisati non mancano alla varia tipologia di personaggi che affiancano il nostro cammino spirituale. – E’ Cristo il nostro Maestro: “Voi mi chiamate Maestro e Signore; e dite bene, perché lo sono” (Gv 13,13). – Soprattutto stare attenti di vuole farci terra bruciata col nostro passato, che invece ha bisogno di redenzione e non di fuoco inceneritore. – Signore, liberaci dagli zelanti interventisti, pronti a sradicare il nostro passato e le nostre tradizioni.

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Chico Mendes e la strategia dell’abbraccio

La storia di Chico Mendes cominciò all’alba della sua attività in difesa dei seringueiros, i “raccoglitori di gomma” di caucciù. Gente che viveva nella foresta da oltre cent’anni, una vita di sussistenza serena garantita dalla raccolta di lattice, di noci brasiliane e altre attività pienamente sostenibili. Egli seppe unire contadini, indios, sindacalisti, preti e politici attorno a un’idea rivoluzionaria di foresta: un luogo senza padroni, in cui alberi e uomini possano vivere e crescere insieme, gli uni custodi degli altri. Salvare la foresta dell’Amazzonia è salvare il futuro di tutta la terra. – La Chiesa, già da tempo in cammino, sollecitata da Papa Francesco, quest’anno celebrerà un particolare Sinodo sull’Amazzonia dal 6 al 27 ottobre 2019.