La notte tra il 1 e 2 giugno in Italia è stata “La notte dei Santuari”, un’occasione per focalizzare il forte valore simbolico che i Santuari hanno per la Comunità cristiana e per l’umanità tutta. Chi vi ha preso parte sente di poter dire: «Abbiamo scoperto di essere attesi in luoghi che Dio stesso si è scelto, manifestandosi con speciali grazie. Abbiamo attraversato il buio per giungere alla luce, alla nascita, come rinnovamento di vita». In Calabria tre santuari: Cosenza, Santuario SS. Crocifisso; Gimigliano (CZ), Santuario Madonna di Porto; Torre di Ruggiero (CZ), Santuario Santa Maria delle Grazie. – I Missionari Redentoristi vi hanno partecipato con il Santuario di San Gerardo Maiella a Materdomini .
Autore: Salvatore Brugnano
L’Ascensione di Gesù e la nostra missione
In Cristo che oggi sale al cielo la Chiesa festeggia anche l’umanità redenta, che entra con lui nella gloria del Padre. L’Ascensione di Gesù ci proietta quindi all’interno di una nuova umanità inaugurata da Cristo per noi. Una umanità elevata dalla grazia e liberata dal peccato. Cristo ci dona la forza del suo Spirito per andare ovunque tra le genti «fino ai confini della terra», per testimoniarlo e riconoscerlo soprattutto nei più bisognosi. Bisogna annunziare Gesù e il suo Vangelo, ma soprattutto testimoniarlo. Oggi si celebra la 53ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali: «Siamo membra gli uni degli altri». Lo Spirito Santo darà ai discepoli di Cristo la sapienza di annunciare il Vangelo anche attraverso i social media.
Il bene allarga sempre il cuore
Le iniziative di bene allargano il cuore e invitano alla imitazione. – «Il poliambulatorio Opera assistenza infermi del Beato Card. G.B. Dusmet di Catania offre un servizio gratuito nei confronti delle sorelle e dei fratelli che necessitano di assistenza medica e infermieristica e che si trovano nell’impossibilità economica e sociale per accedere alle cure necessarie. Esso è una espressione attiva della cura pastorale e amorevole della Chiesa di Catania. In un contesto in cui lo Stato si trova costretto a fare i conti più sui numeri che sulle persone bisognose, questa iniziativa riscuote unanime consenso e riporta la comunità all’autentico senso della carità.
Diminuiscono le ostentazioni di ateismo
Nonostante le conclamate professioni di ateismo da diverse parti del mondo, sembra che le religioni di tutto il mondo abbiano serie probabilità di successo contro il loro storico nemico: l’ateismo. L’uomo resta aperto all’infinito e ha desiderio di eternità. Nel suo profondo colui che dice di non credere in Dio ha poi timore di Lui.
Sacerdote irlandese a Roma salvò 6.500 persone dai nazisti
Una storia incredibile quella di Mons. Hugh O’Flaherty. Tra il 1943 e il 1944, il prelato irlandese è stato un vero eroe. Il suo motto: “God has no country” (Dio non ha nazionalità). Si era guadagnato il soprannome di «primula rossa» del Vaticano.Il comandante delle SS Herber Kappler tentò inutilmente di catturarlo o ucciderlo. Ma lui dopo la guerra andava a trovarlo in carcere, aiutando la sua conversione. La sua vicenda è stata esaltata in libri e film di successo.
Da poliziotto a sacerdote per servire gli altri
Don Ernesto Piraino dopo 18 anni da poliziotto, ha scelto di diventare sacerdote. La sua nuova vita è iniziata l’11 febbraio del 2017, quando è stato ordinato sacerdote in un Duomo affollatissimo di parenti, amici ed ex colleghi della Polizia. Un avvicinamento alla fede graduale, il suo, e una chiamata, quella del Signore, che, ad un certo punto della sua vita, Ernesto non ha potuto più rimandare. La sua vita ora è per Dio e per gli altri.
Per vivere al di fuori della legge devi essere onesto
Quante volte pensiamo (col nostro buon senso) che potremmo superare lo spazio di una legge che finisce con lo schiacciare il debole e il povero. In fin dei conti dentro di noi c’è un po’ del Robin Hood che pensa di poter mettere a posto le ingiustizie, anche infrangendo la legge. La legge va sempre rispettata, e chi vuol operare oltre la legge ricordi sempre l’ammonimento: “Per vivere al di fuori della legge devi essere onesto”. L’uomo è dotato di una coscienza morale che gli dice di non scagliare con troppa facilità la pietra per primo.
Desiderio del sacerdozio prima della morte
Il giovane seminarista polacco, Don Michele Los di 31 anni, malato terminale, è stato ordinato sacerdote grazie all’intervento di Papa Francesco! Ha potuto fare prima la professione perpetua dei voti con la quale si è legato definitivamente alla Famiglia Orionina, come Figlio della Divina Provvidenza. Poi è stato ordinato diacono e sacerdote su letto del dolore. Il vescovo che lo ha consacrato sacerdote gli ha donato la sua casula usata nella celebrazione ed ha voluto ricevere la benedizione del giovane sacerdote.
Gesù promette il dono dello Spirito
Il mese di maggio si avvia alla conclusione, Molti fedeli hanno pregato con le preghiere di S.Alfonso. – Grande fu l’amore di S. Alfonso alla Madonna: “Santissima Vergine Immacolata, Madre di misericordia, tu sei piena di carità verso tutti; non ti scordare delle mie miserie. Tu le vedi: raccomandami a Dio che non ti nega nulla. Ottienimi la grazia di poterti imitare nella santa carità, sia verso Dio che verso il prossimo. Amen.
Le attenzioni d’amore in famiglia
Mariti e mogli in una relazione d’amore paritaria, nel rispetto dei loro ruoli, ruoli che la nostra società tende sempre di più a confondere e a miscelare senza adeguato amore. Papa Francesco, da attento pastore, sa che l’abitudine può logorare la relazione più bella e suggerisce di usare le parole del cuore, semplici e magiche: “permesso”, “scusa”, “grazie”. Così il cuore rimane sempre attento alla persona amata.
Santa Rita e l’impossibile che ritorna
Di segni “impossibili” i devoti di Santa Rita ne hanno molti da raccontare. L’ultimo, proprio a Roccaporena, luogo natale di Rita. La Santa «ferma» il bus senza freni che stava scendendo addosso ai pellegrini che facevamo la processione i suo onore. Il bus finisce in un giardino. Rimasti tutti illesi la cinquantina di pellegrini. Il vescovo ha ordinato una Messa di ringraziamento alla Santa.
L’amore familiare vocazione e via di santità
L’amore familiare vocazione e via di santità – Matrimonio e famiglia sono un’occasione per vivere in maniera concreta il comandamento dell’amore, manifestano il valore delle relazioni nella condivisione di gioie e fatiche nella vita quotidiana, e aiutano ognuno di noi a incontrare Dio. – Tutti in famiglia sono chiamati alla santità e possono diventare i santi… della porta accanto.
Il miracolo del bene anche a Roma
Don Filippo Tucci prova a raccontare il “miracolo” della chiesa dei poveri, a San Rocco all’Augusteo. «Qui tutto è complicato. Le bollette, i pasti, i lavori di manutenzione… Ma la Provvidenza ci ha sempre dato una mano. Penso a quanto sia bello donare e direi a tutti: “sperimentate la gioia che si prova a dare”». Siamo sempre alla ricerca di aiuto. C’è fiducia nella Provvidenza. C’è stata per 40 anni e ci sarà anche quando non ci sarò più».
Sposa e madre, santa nella quotidianità
La nuova Beata del maggio 2019, María Concepción Cabrera, nota come Conchita, fu una donna in gamba, dalla vita assolutamente ordinaria. Sposa e madre, poi vedova, fondatrice e scrittrice. – Anche se laica sentì forte la sua vocazione:«La tua missione è salvare anime»… Si unì stretta a Cristo: «Gesù Salvatore degli uomini, salvali tutti!»
Tropea al Santo Patrono della gente di mare
Gente di mare, gente di Dio! – La gioia di questo Patronato viene vissuta dai devoti del Santo nel ricordo della tenerezza con cui lo stesso Gesù predilesse i suoi discepoli, uomini delle barche e delle reti, vivendo in mezzo a loro ed eleggendoli alla dignità di «pescatori di uomini» (Mt. 4, 19). Anche a Tropea la gente di mare, devota del Santo, offre ogni anno l’omaggio della sua fervida devozione al caro Protettore. Il mare eleva dolcemente alla contemplazione delle cose eterne e invita anche ad accogliere, adorare, amare e servire Dio e i propri fratelli.
Vi do un comandamento nuovo
Gesù ci ha lasciato un comandamento nuovo: «Amatevi gli uni gli altri… Come io ho amato voi». Questo amore fa «nuove tutte le cose» e rivela il vero volto di Dio. L’amore rivela la forza della resurrezione. Perciò bisogna scambiarselo con le parole, con i gesti, con la gioia. Perciò bisogna portare questo amore anche a quei popoli che vivono emarginati e derubati dei loro diritti. Nessuno deve più sentirsi straniero nel mondo.
Cicatrici, ferite e solidarietà
Nell’udienza di mercoledì 15 maggio 2019 Papa Francesco ha incontrati i migranti arrivati con un corridoio umanitario e accarezzato, dando grade sollievo, le cicatrici dell’anima di chi ha tremendamente sofferto, come Fatima Ahmed, una giovane di 22 anni arrivata in Italia il 29 aprile attraverso il corridoio umanitario e dal giorno dopo accolta nel Centro Mondo Migliore alle porte di Roma. L’abbraccio con Papa Francesco è stato per lei «una svolta di speranza, una carica di fiducia nel domani proprio quando tutto sembrava perduto».
Bambini in papamobile con il Papa
Prima dell’udienza generale del 15 maggio, papa Francesco ha fatto salire sulla papamobile 8 bambini arrivati dalla Libia con il corridoio umanitario del 29 aprile scorso e su un barcone alcuni mesi fa. Questi bambini, di diverse nazionalità – tra cui Siria, Nigeria e Congo – sono attualmente ospitati con le loro famiglie nel Centro “Mondo Migliore” di Rocca di Papa e seguiti dalla Cooperativa “Auxilium”.
Jean Vanier, il profeta dell’incontro
Il 7 maggio 2019 è morto a 90 anni Jean Vanier, sconosciuto a molti, ma noto a molti altri: franco-canadese, filosofo, filantropo, scrittore e fondatore cattolico, un gigante dell’umanità a 360 gradi. Uomo di pace e intelligenza, fondatore della comunità L’Arche (Arca); l’uomo dell’incontro a prescindere dalle differenze genetiche, razziali, culturali, religiose e politiche e soprattutto della disabilità. Senza ombra di dubbio, uno dei più grandi testimoni contemporanei della carità e della pace. Ha vissuto sulla sua pelle il rifiuto di molti e le benedizioni dei più emarginati. La sofferenza e il dolore hanno segnato la sua vita, ma non gli hanno tolto la fede e la gioia.
La fede mariana a Medjugorje
Milioni di pellegrini in questi anni hanno vissuto una significativa esperienza di fede recandosi a Medjugorje: lo attestano le lunghe file ai confessionali e le adorazioni eucaristiche serali nella grande chiesa parrocchiale senza un metro quadrato libero da fedeli inginocchiati. «Credo…a Medjugorje ci sia la grazia. Non si può negare. C’è gente che si converte», aveva detto il Papa, che però ha messo in guardia dal protagonismo dei veggenti e dal moltiplicarsi di messaggi e segreti. – I pellegrinaggi finora sono stati considerati e organizzati in maniera privata. D’ora i poi le diocesi potranno organizzare e guidare quei pellegrinaggi espressione della pietà mariana del popolo di Dio.