Fede e dintorni

Al via la nave ospedale “Papa Francesco” in Amazzonia

Papa Francesco ha spesso ricordato come la Chiesa sia chiamata “ad essere un ‘ospedale da campo’, accogliendo tutti, senza distinzioni o condizioni”. Ora con questa iniziativa, la Chiesa si presenta ora anche come un ‘ospedale sull’acqua’, “che porterà la Parola di Dio e offrirà accesso a una salute migliore alle popolazioni più bisognose, specialmente le popolazioni indigene e fluviali, che vivono lungo un tratto del Rio delle Amazzoni per 1.000 chilometri”. Si tratta di oltre 700 mila abitanti di località amazzoniche raggiungibili solo per via fluviale, nello stato brasiliano del Pará.

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I bambini e la morte

I bambini morti ce li immaginiamo già come angeli in cielo, in senso religioso o poetico. A tutti i bambini e non solo loro, piacerebbe vivere per sempre. Anna Frank scrisse nel suo diario: “Mi piacerebbe poter vivere dopo la morte”. Ed è quello che vuole Dio, che ha ci ha creato per l’eternità. Desideriamo e chiediamo per noi l’eternità beata. Ciò che facciamo in vita, riecheggia nell’eternità! Noi vivremo in eterno tutto quanto abbiamo donato agli altri: perciò vale la pena investire qui”.

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L’uomo che salvava i disperati

Don Ritchie, l’Angelo del “The Gap”, l’uomo australiano che in oltre 40 anni ha salvato 160 persone che volevano suicidarsi gettandosi dalla cima della scogliera detta “The Gap”. Donald si è spento nel 2012 nella sua casa vicino al The Gap a 86 anni. L’anno precedente gli era stato conferito il premio come eroe locale dell’anno e gli era stata consegnata la medaglia dell’Ordine dell’Australia, il più alto titolo onorifico del Paese.

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Il fuoco di Gesù, i discepoli oggi, Nadia Toffa

Nadia Toffa e il fuoco di Gesù – Gesù dice : «Sono venuto a portare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!» Il fuoco e lo zelo per la salvezza del’umanità, fatta di uomini e donne con le loro storie di dolore e di sofferenze. Di questo fuoco è rimasta accesa Nadia Toffa, che non si è risparmiata per lottare contro ingiustizie e oppressioni. Una “iena” che azzannava il male e nello stesso tempo una tenera colomba: semplice, gioiosa, libera da ogni compromesso ella arrivava diritto al cuore di chi l’ascoltava. – La malattia (il cancro) ha vinto il suo corpo a 40 anni, ma il suo spirito si è trasfigurato nella luce del suo Signore. Ed ora è nel mondo della luce, anche se il nostro occhio conserverà l’immagine di una semplice bara bianca. – Questa donna lascia un grande insegnamento: come bisogna affrontare la vita sia nei momenti allegri che in quelli difficili. Perciò non si deve temere di avere presente questa donna, forte, coraggiosa, tenace, dolce e di grande professionalità con la quale ha sempre svolto il suo difficile lavoro di giornalista non allineata con abnegazione ed impegno. Ed ha avuto il coraggio di correre fino all’ultimo!

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Voler bene, redenzione in atto

Santa Teresa di Calcutta,1910– 1997, religiosa albanese, fondatrice della congregazione religiosa delle Missionarie della carità. – Il suo lavoro instancabile tra le vittime della povertà di Calcutta l’ha resa una delle persone più famose al mondo. Ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 1979 e il 19 ottobre 2003 è stata proclamata beata da papa Giovanni Paolo II. E’ stata proclamata santa il 4 settembre 2016: un evento mondiale. – La via che ha seguito è stata quella di amare concretamente la persona abbandonata che incontrava. Amarla fino a farle sentire che quell’amore veniva da Cristo, che ha dato la sua vita per tutti.

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La felicità di essere al mondo

In questi giorni sul web gira la bella storia di Alexandra di Nantes che nata 27 anni fa, fu abbandonata dalla mamma sui gradini dell’ospedale, con un biglietto in cui prega di accogliere e prendersi cura di lei. E così è stato. La bambina venne adottata quando aveva tre mesi, felice della sua «sola famiglia». Ma ora, a 27 anni, vorrebbe conoscere la madre biologica «per ringraziarla per il suo atto così coraggioso». Fa notizia questa giovane donna che, pur essendo stata abbandonata alla nascita, non si sente ferita dalla vita, ma al contrario grida di vivere una vita «felice e piena di amore».

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Gli ultimi dai quali c’è da imparare

L’interessante libro di Angelo Romeo, sociologo da anni impegnato nel sociale propone una serie di incontri con le quali è utile confrontarsi per imparare l’essenziale della vita. Storie che alla fine riconciliano con la vita, perché essa viene letta dalla parte degli ultimi.- La liturgia così ci invita a pregare; “O Signore, donaci occhi per vedere le necessità e le sofferenze dei fratelli; infondi in noi la luce della tua parola per confortare gli affaticati e gli oppressi!”. – “Chi non ‎soffre col fratello sofferente, anche se diverso da lui per religione, lingua o cultura, deve interrogarsi sulla propria ‎umanità”.

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Un bel racconto per chi pensa al divorzio

Questo delicato racconto è dedicato a chi sta pensando al divorzio. Fu scritto da Dag Hammarskjöld, diplomatico svedese, segretario generale dell’ONU dal 1953 al 1961, anno in cui morì in un incidente aereo. Gli fu conferito postumo il Premio Nobel per la pace per la sua attività umanitaria. – Il racconto rivela tutta la freschezza degli autentici sentimenti di amore, che spesso affonda nel duro quotidiano della vita. Esso, però, può risorgere a nuova vita. “Non hanno più vino”, non hanno più amore… ma tutto può rinascere”.

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Anche voi tenetevi pronti

Anche voi tenetevi pronti. – Lo scenario della nostra vita cambia continuamente. Il cristiano sa che la sua storia terminerà nell’incontro personale con il suo Signore. A questo incontro, che sarà anche un rendiconto e un giudizio, deve prepararsi ogni giorno: «Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese». La vita ci è stata donata perché possiamo cercare il volto di Dio e rivelarlo a quanti incontriamo sul nostro cammino. Anche in questo periodo di ferie.

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V’è più gioia nel dare che nel ricevere

A tutti capita di notare l’esplosione della gioia dei bambini (e non solo loro) che ricevono un dono, soprattutto se atteso. Ma forse non tutti si fermano a notare la gioia (ovviamente più contenuta) di chi ha fatto il dono. Così il sorriso contento del nonno o della nonna, dello zio o della zia, del papà e della mamma che assistono all’esplosione di gioia del bambino dopo che hanno ricevuto il loro dono. – Risultano vere le parole di Gesù: “C’è più gioia nel dare che nel ricevere”.

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Catechista sulle macerie di Aleppo

Karim Joseph Aslo, 27 anni, è il catechista responsabile di un’associazione che ad Aleppo è una vera e propria istituzione catechistica di spirito ecumenico, fondata nel 1891, sorta per la volontà di un gruppo di laici che volevano che la formazione cristiana arrivasse a quanta più gente possibile. – Lo scopo è sempre e solo quello di far arrivare la Parola di Dio ai bambini e ai ragazzi, fino ai 18 anni. Si lavora in spirito ecumenico anche anche con gli ortodossi che collaborano , al servizio di parrocchie e associazioni. – Il Centro riceve donazioni da varie Chiese e vari sacerdoti e l’aiuto decisivo delle Opere d’Oriente e altre organizzazioni caritative. Ma la situazione è davvero dura, con questa guerra che sembra non finire più.

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Antonio M. Pucci, il Curatino di Viareggio, a 200 anni dalla nascita

Sant’Atonio Maria Pucci (1819-1892), il Curatino di Viareggio, a duecento anni dalla nascita. Bellissima figura di santo descritta con passione da Nazareno Giusti, fumettista, scrittore, giornalista, agente in servizio al reparto mobile di Firenze, che a 29 anni si è tolto la vita il 5 aprile 2019. – Cittadino benemerito, sacerdote con una vocazione forte ma ostacolata, apostolo di una umanità ferita, fondatore di opere pie. Una figura gigantesca nella sua semplicità; il popolo lo chiamava (e lo chiama ancora) il Curatino di Viareggio.

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30 redentoristi uccisi, ma trasfigurati nel Signore

Il 6 agosto 1944, festa della Trasfigurazione di Gesù, a Varsavia ben 30 Redentoristi furono uccisi dai nazisti per aver dato rifugio nel loro convento ai polacchi della resistenza. La loro gloria è incisa sul marmo, ma soprattutto nella memoria grata di chi è sopravvissuto e la tramanda ai posteri. – La gloria di Dio si manifesta nel suo Figlio crocifisso e risorto. Anche nei martiri di tutti i tempi si manifesta la gloria di Dio, che trasfigurerà i loro corpi mortali.

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Pace e bellezza nel cimitero acattolico di Roma

Tutto al Cimitero acattolico di Roma parla di bellezza, tutto sembra rimandare alle amorose mani del Primo Artista, da cui abbiamo ereditato la smania del creare, attraverso la materia; quell’unico Dio che sta dietro ai tanti nomi che gli umani gli attribuiscono, che testimoniano con la loro opera anche quando credono di negarlo.  – Sì, lo crediamo: Dio trasfigurerà ogni morte.

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Le altalene della speranza

Nei giorni scorsi ha rallegrato l’opinione pubblica internazionale la vista delle altalene che oltrepassano la barriera metallica posta tra Messico-Usa. Do colore volutamente rosa, le altalene fanno netto contrasto col metallo della barriera messa a impedire l’ingresso “massiccio e illegale” dei migranti. Una creatività applicata in questo caso all’architettura, che indica come si possano superare certi confini reali. L’idea di due architetti statunitensi: “Il muro è diventato un fulcro per le relazioni tra gli Stati Uniti e il Messico: le azioni che hanno luogo da una parte hanno una conseguenza diretta dall’altra parte. Si può dividere o si può unire.

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I beni terreni possono impoverire o arricchire

La ricchezza può impoverire o arricchire – La vita ci fa conoscere tante persone che accumulano ricchezze per mettere in mostra la propria sete di potere sugli altri, suscitando invidia e divisioni. La vita ci fa conoscere anche persone che i beni ricevuti da Dio li condividono con i meno fortunati, suscitando amore e riconoscenza. Bisogna arricchirsi davanti a Dio per non restare schiavi delle cose del mondo. Perciò occorre sforzarsi di condividere i propri beni, per arricchire davanti a Dio: le opportunità ci saranno sempre.

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Il Santo che vinse l’ignoranza

Dallo sperduto villaggio di Ars il sacerdote Giovanni Maria Vianney, il santo Curato d’Ars, ha movimentato la religiosità dei cattolici del suo tempo come ai nostri giorni ha fatto San Pio da Pietrelcina. – Cosa spingeva la folla ad arrivare fino ad Ars per ascoltare le prediche di un parroco poco acculturato? La gente andava volentieri ad ascoltare le omelie del curato perché erano credibili, convincenti, passionali. Vedeva Dio in un uomo, come dicevano in molti. – Era umilissimo, ma consapevole, in quanto prete, d’essere un dono immenso per la sua gente».

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Il Perdono di Assisi per tutti e per sempre

Una notte dell’anno del Signore 1216, Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola, quando improvvisamente dilagò nella chiesina una vivissima luce e Francesco vide sopra l’altare il Cristo rivestito di luce e alla sua destra la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli. Francesco chiese al Signore: “Santissimo Padre, benché io sia misero e peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe”. E Gesù: “Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza”.