Che storia quella di una promessa della pallacanestro italiana, che dai campi di basket è passata alla clausura! E Oriana Milazzo ora è suor Chiara Luce delle Sorelle povere di Santa Chiara. Questa storia dimostra che mentre si assiste ad un calo di presenze nei seminari e nei noviziati, ecco spuntare vocazioni suscitate dalla chiamata del Signore. – «Chiedo per amore di Dio di essere ammessa alla professione dei voti temporanei in questa fraternità di sorelle povere di Santa Chiara per seguire la via della povertà e dell’umiltà del Signore Gesù Cristo ed essere con questa comunità un cuore solo e un’anima sola».
Autore: Salvatore Brugnano
7 gennaio, celebrato il Natale ortodosso
Mentre la maggioranza dei cristiani in tutto il mondo ha celebrato il Natale al 25 dicembre e con l’Epifania, 6 gennaio, hanno concluso le feste natalizie , una parte di cristiani ortodossi, lo hanno celebrato ieri 7, gennaio. – Perché questa disparità di date? E’ questione di calendario differente: calendario gregoriano per i cattolici e calendario giuliano per gli ortodossi; non una volontà scismatica, anche se cambiano le tradizioni e il modo di festeggiarlo. – L’uso del calendario giuliano (dal nome di Giulio Cesare che lo promulgò nel 46 a.C.) fu sostituito nel 1582 da papa Gregorio XIII con il calendario chiamato, appunto, gregoriano, più preciso dal punto di vista astronomico.
Mio padre fa il fabbro
A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca? I giovani devono imparare ad apprezzare il lavoro dei genitori, anche il semplice lavoro domestico. Così potranno gustare la gioia per i loro sacrifici. Diceva un giovane: “Ho lavato le mani di mio padre ed anche pulito e ordinato la sua bottega: ora so cosa significa riconoscere e apprezzare. Senza i miei genitori, non sarei quello che sono oggi. Nell’aiutare mio padre, mi sono reso conto quanto difficile e duro è fare qualcosa di mio. Sono giunto ad apprezzare l’importanza e il valore di aiutare la famiglia”.
Epifania, Dio si manifesta a chi lo cerca
“Siamo venuti dall’oriente per adorare il Re”. – Una stella ha guidato i Magi fino a Betlemme perché là scoprissero “il re dei Giudei che è nato” e lo adorassero. – O Dio, conduci benigno anche noi, che già ti abbiamo conosciuto per la fede, a contemplare la grandezza della tua gloria. – La Giornata Missionaria dei Ragazzi, che si celebra oggi, ci ricorda che tutti siamo migranti su questa terra, tutti siamo chiamati a camminare su un’altra strada, quella della condivisione, della comunione, in cui, riconoscendo Gesù in ogni persona, amico o forestiero, gli apriremo il nostro scrigno per offrire i tesori del nostro cuore.
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio
In principio era il Verbo… Da quando il Verbo si è fatto uomo, c’è qualcosa di Dio è in ogni uomo. E c’è santità e luce nella vita di ciascuno di noi. La tenerezza che era Dio è venuta nella nostra carne. E tutti la possiamo dimostrare, questa tenerezza. La ritroveremo perfino nelle pozzanghere della terra e allora ci sarà il riflesso del cielo. Siamo tutti figli di Dio, tutti chiamati ad essere santi e immacolati al suo cospetto. Una bella dignità e una bella missione.
Un Papa per amico
Papa Francesco è sentoto da tutti come un amico. Amico, maestro, anche confidente. Ma poi anche sostegno, rifugio, conforto. Nelle parole e nei gesti di Papa Francesco si può trovare tutto quello che serve ad un amico, a patto però che non se ne voglia impossessare. La pellegrina in Piazza San Pietro che lo ha strattonato e trattenuto ostinatamente non aveva il rispetto dell’amicizia, ma del possesso. E le scuse er la sua una reazione. fatte da Papa Francesco davanti a tutti i media del mondo, ribadiscono che egli vuole essere amico di tutti, e il possesso di nessuno. Il Papa lo ha testimoniato partecipando alle esequie della sua amica, Maria Grazia Mara, esperta di Padri della Chiesa… E a sera, divincolandosi dalla “presa” della pellegrina di Piazza San Pietro,
Nato da donna, per una umanità nuova
Nato da donna – Nella solennità di inizio d’anno dedicata al Maria Madre di Dio, Papa Francesco, riferendosi al fatto che ‘Gesù è nato da donna’, ha detto con fermezza: “Se vogliamo umanità dobbiamo ripartire dalla donna. – Ogni violenza inferta alla donna è una profanazione di Dio, nato da donna. Dal corpo di una donna è arrivata la salvezza per l’umanità: da come trattiamo il corpo della donna comprendiamo il nostro livello di umanità”.
Storie di mamme e di figli
Mamme e figli: un feeling oggi perduto? Le cronache dei nostri giorni non è che abbondino molto di storie belle a riguardo… – Dobbiamo sempre riscoprire figure di uomini e donne che hanno seminato gioia e misericordia. E in famiglia queste figure non mancano: molto interessanti le testimonianze di Dom Helder Camara e di Aldo Marcozzi.
Giornata Mondiale della Pace 2020
1 gennaio 2020 – Il nuovo Anno si apre con la Giornata Mondiale della Pace: “La pace come cammino di speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica”. Questo è il titolo del messaggio di Papa Francesco per questa che è la 53a Giornata mondiale della Pace. E queso primo giorno dell’Anno la Chiesa lo pone sotto la protezione della Madonna: “Salve, Madre santa: tu hai dato alla luce il Re che governa il cielo e la terra per i secoli in eterno”. Gesù è il vero Re della pace e ci invita tutti a godere e promuovere questo grande dono .
La gioia del Natale raggiunge tutti
Dio ci vuole incontrare tutti e la grotta di Betlemme è il luogo privilegiato del nostro incontro con Lui, dell’incontro di Dio con l’uomo. – Qui l’uomo è invitato silenziosamente a lasciare cadere la cattiveria e l’indifferenza che gli riempie il cuore. – Il bambino adagiato sulla paglia è il Figlio dell’Altissimo, che non ha esitato di abbassarsi al punto da incontrare l’uomo; anzi a diventare egli stesso uomo. Ma ora è l’uomo che deve desiderare e impegnarsi ad essere e vivere come figlio di Dio. – L’anno vecchio sta per finire, un altro inizierà e sarà ancora per tutti l’occasione di incontrare il Dio fatto uomo. – AUGURI A TUTTI ! –
Come andare in paradiso
La vita non dipende da ciò che si possiedi, ma da ciò si condivide con amore e gratuità. La vita vive di vita donata. Noi siamo ricchi solo di ciò che abbiamo donato. San Basilio ammoniva: «Se vuoi, hai dei granai, sono nelle case dei poveri» Perciò ricorda: Fa’ del bene e dona con gioia.
Festa della Santa Famiglia
Contempliamo oggi la Santa Famiglia di Nazareth, vero modello da cui le famiglie imparano a vivere nell’amicizia e nella pace con Dio. La famiglia di Gesù, profuga in Egitto, che affronta con pazienza e fiducia in Dio le sofferenze dell’esilio, richiama fortemente i credenti e gli uomini di buona volontà all’accoglienza generosa e ospitale di tante famiglie in fuga dalla guerra, dalla violenza, dalla fame e in cerca di un futuro “umano” dei propri figli. – oggi, in modo particolare, preghiamo per tutte le nostre famiglie, perché seguano docilmente gli esempi della Famiglia di Nazareth, senza perdersi d’animo nelle prove di questa vita, perché Dio ci è vicino e porta a felice compimento ogni cosa.
Adeste fideles, canto natalizio in latino
“Adeste fideles” è l’incipit del celebre canto natalizio in latino che invita alla gioia e alla festa. Esso è da sempre patrimonio comune di quanti festeggiano il natale, magari con una versione nella loro lingua. Il canto fu trascritto e armonizzato da John Francis Wade da una melodia gregoriana nel 1743 e poi arricchito di vari elementi. – Il ritornello ripete: “Venite, adoriamo il Signore Gesù!” – Molto diffusa è la versione inglese: O Come All Ye Faithful.
La storia di Magdeleine, scintilla di Dio
Suor Magdeleine di Gesù (Magdeleine Hutin 1898-1989) è la Fondatrice delle le Piccole Sorelle di Gesù, una fraternità fondata nel 1939: sono ottanta anni nei quali la scintilla accesa da Dio nel suo cuore ha incendiato discretamente, ma in maniera vera, tanti altri cuori con la spiritualità di Charles de Foucauld. Una Piccola Sorella che ha saputo vedere la presenza di Gesù in chiunque incontrasse, riuscendo così a riconoscere l’unicità di ognuno e la sua preziosità. E questo a cominciare dal rapporto privilegiato con il mondo dell’Islam con il quale ha convissuto in Algeria con la sua Fraternità. Una piccola scintilla che ha acceso tanti “buoni incendi”, producendo frutti di vita per un mondo nuovo.
Una rosa è sbocciata, antico canto natalizio
“Una rosa è sbocciata”: un antico canto natalizio nato dallo stupore di un monaco nel contemplare una rosa sbocciata nel cuore dell’inverno. Un canto diventato patrimonio spirituale dei cattolici e dei protestanti, che fecero fatica ad accettarla per il suo forte carattere mariano, dopo aver apportato qualche modifica.- Un canto che con semplici versi fa una efficace sintesi di due dogmi: la verginità di Maria e la duplice natura di Gesù, Dio e insieme uomo: un vero incanto della nostra fede.
Natale, Dio diventa bambino per noi
E’ Natale… Per sperimentare la bellezza di questa festa bisogna innanzitutto considerare la grandezza del farsi piccolo, accogliere l’invito a crescere insieme al Salvatore nato Bambino. Colui che era l’onnipotente è venuto al mondo assumendo la fragilità di un bambino adagiato nella mangiatoia. Ma non ha perduto la sua potenza: egli assunse ciò che non era, ma rimase ciò che era e sarà sempre. Ecco, abbiamo davanti il Cristo bambino: cresciamo insieme con lui.
S. Alfonso e “Tu scendi dalle stelle”
Il mistero del Natale cantato da S. Alfonso in “Tu scendi dalle stelle” visto dal pittore sacerdote redentorista P. Giovanni Di Maio (1927-2017).
Annunciare il vero Natale non è facile
Annunciare il vero Natale non è facile: ce ne rendiamo conto dall’accoglienza che il mondo riserva alla Parola che lo rivela. Riesce decisamente più facile annunciare l’evento commerciale natalizio, come infatti avviene per la tambureggiante pubblicità che comincia un mese prima e più. Papa Francesco ha ragione se fa notare: «Oggi l’Occidente non è più cristiano». E davvero, in Europa, ma anche in gran parte dell’Occidente, la fede non costituisce più un presupposto ovvio del vivere comune, anzi spesso viene perfino negata, derisa, emarginata e ridicolizzata. Ma la fede fa spettacolo! e allora che lo spettacolo continui!
Giuseppe, Maria e il Bimbo che nascerà
Quando Babbo Natale piange. Alcuni anni fa Eric Schmitt-Matzen, un babbo Natale di professione, fu chiamato ad esaudire l’ultimo desiderio di un bambino di 5 anni, malato terminale che voleva vedere Babbo Natale. Ed egli si presentò in ospedale vestito da Babbo Natale. Il bambino gli chiese dove sarebbe andato, visto che gli era stato detto che stava per morire. “In Paradiso. E quando vi arriverai devi dire di essere l’elfo numero uno di Babbo Natale, e ti faranno entrare subito». A questo punto il bambino lo abbracciò, morendo tra le sue braccia. «Ho pianto per tutto il tragitto di ritorno – concluse Babbo Natale – per tre giorni sono stato uno straccio, e per settimane non sono riuscito a pensare ad altro. Così ho capito quanto tutto ciò sia importante per i bambini».
O Tannenbaum, o Albero di Natale
L’albero di Natale è invocato in tedesco “O Tannenbaum”, ed è l’albero dalle foglie sempre verdi; è inserito nel contesto religioso delle festività natalizie come segno di pace e di speranza. L’abete sempreverde i simbolicamente ci riconduce al Figlio dell’uomo, “il Vivente”. Gesù è l’autentico “Albero della vita”: egli rafforza e rinsalda la comunione tra Dio e l’uomo infranta da Adamo ed Eva nell’Eden, per aver mangiato i frutti dell’albero proibito. – Anche oggi Gesù continua a dissipare le tenebre dell’errore e del peccato, per recare all’umanità la gioia della sfolgorante luce divina, di cui l’albero natalizio è segno e richiamo» (Papa Francesco).