Fede e dintorni

La pratica della fede nella Cina del coronavirus

Nella Cina del corona-virus Messe e attività religiose sono state cancellate fino a nuovo ordine dell’Ufficio affari religiosi. Il racconto della vita quotidiana di un villaggio della Cina centrale, nell’era del coronavirus è drammatico, anche a livello di fede: «Vi racconto il Vangelo al tempo del virus. Il virus ci ha isolati, la gente ha paura», racconta un sacerdote, Padre Pietro, sui social che ha potuto utilizzare: «Io vi chiedo di pregare la misericordia di Dio perché questo disastro si conclude il più presto possibile, così che noi cinesi possiamo ritornare alla nostra vita normale e al nostro lavoro».

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La pacifica armata della preghiera

Il Papa affida ogni mese alla sua Rete Mondiale di Preghiera (già Apostolato della Preghiera, AdP), le intenzioni che esprimono le sue grandi preoccupazioni per l’umanità e per la missione della Chiesa. – La sua intenzione di preghiera mensile universale è una chiamata rivolta al mondo per trasformare la nostra preghiera in “gesti concreti”. Se qualcuno si pone la domanda: “E io come posso pregare? per chi debbo pregare?” il piano annuale di preghiera lo inviterà concretamente.

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Ma io vi dico. Tutto nasce dal cuore.

“Ma io vi dico”. Gesù entra nel progetto di Dio non per rifare un codice, ma per ridare il coraggio al nostro cuore, il coraggio di desiderare il bene e l’amore. Perciò non basta l’osservanza cieca della lettera; occorre la conversione continua del cuore alla Volontà di Dio, della quale Gesù è stato il vero Adoratore. Gesù non consegna una nuova legge fatta di norme e prescrizioni, ma esige un cuore nuovo e uno spirito nuovo per vivere bene ed essere veramente felici con Dio e con l’umanità intera.

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Conoscere il male fatto per rifiutarlo

Tra gli uomini “gli uomini cattivi” operatori del Male ci sono stati anche gli Italiani, sia di fede fascista e coloniale, sia di fede comunista “partigiana”. – Comprendere perché si è arrivati a fare tanto male è davvero difficile, ma conoscerlo è doveroso perché non lo si ripeta più. – Così è doveroso conoscere il più grave crimine di guerra italiano, portato alla luce da un libro di Paolo Borruso “Debre Libanos 1937. Il più grave crimine di guerra dell’Italia, 1937”. La più sanguinosa strage di religiosi cristiani compiuta in Africa. – Il brutale massacro di monaci, diaconi e pellegrini copti compiuto in Etiopia su ordine del viceré Rodolfo Graziani, quando l’Italia vestiva la camicia nera. Un eccidio su cui per troppo tempo nel paese è gravato un silenzio imbarazzante. TV2000 ne parlò per prima nel 2016. E per noi oggi è doveroso non dimenticare “Debre Libanos”!

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Querida Amazonia, il sacrificio di Suor Dorothy

Suor Dorothy Stang, 73 anni, statunitense di nascita, brasiliana di adozione, uccisa in Amazzonia perché lottava per il diritto alla terra dei contadini: “Il suo corpo è stato “piantato” là, proprio tra gli alberi, che lei difendeva. Il ricordo della sua azione resterà vivo”. – Dal 2005 ogni 12 febbraio, anniversario della sua morte, centinaia di persone si radunano attorno alla sua tomba nella foresta. Fra esse i rappresentanti delle tante comunità di base sorte soprattutto dopo il sacrificio di Dorothy Stang, per condividere il Vangelo e viverlo sul campo, come lei aveva insegnato. – “Querida Amazonia” oggi è frutto anche del suo sacrificio

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Musica contro la povertà

Dall’Uganda si va affermando un fenomeno che diventa una storia bella. Un piccolo cantante rapper, Patrick, alias Fresh Kid, a otto anni, canta contro la povertà e la condizione dei bambini come lui. La sorpresa: vince un premio negli USA. Il piccolo rapper ormai spopola su YouTube con il rap “Bambi” ovvero “Per favore”: «Non rimandatemi al villaggio dove non c’è aiuto, ricordo tempi in cui il denaro era scarso e avere soldi e cibo era così difficile..» – Coraggio, Fresk Kid, continua a cantare per rivendicare “per favore” i tuoi diritti.

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Miracolo o coincidenza?

Ci sono casi nella vita che fanno gridare al miracolo. Qualcuno dirà: “Sono semplici coincidenze”; ma a chi crede veramente, la semplice coincidenza è la risposta di Dio alla sua fede. Se Dio ha fatto una promessa, niente e nessuno potrà impedire che essa si compia; solo la nostra incredulità e il nostro dubbio sono l’unico ostacolo per impedirci di vedere la gloria di Dio.

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Giornata Mondiale del Malato 2020

La XXVIII Giornata Mondiale del Malato ci porta un invito rassicurante di Gesù: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Mt 11,28). Possiamo accettare, anzi dobbiamo accettare. Andiamo a Lui, noi che siamo affaticati ed oppressi. Se ci avviciniamo con fede saremo consolati da Cristo per essere noi stessi consolazione degli afflitti. Signore, concedi, a quanti soffrono, la salute dell’anima e del corpo, perché ti amino con tutto il cuore e compiano ciò che è gradito alla tua volontà.

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Il Santo Patrono dei malati di tumore

Perché avere un Santo Patrono dei malati di tumore? – «Avere un Patrono presso Dio significa che l’uomo nella sua fragilità ha una grande possibilità di sentirsi sostenuto, anche da un intervento che viene da Dio. Significa aprire una finestra di speranza là dove noi e le nostre forze non possono arrivare. Perché dove noi constatiamo il nostro limite, per Dio c’è ancora possibilità e questa è un’esperienza che arricchisce la nostra umanità».

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Sale e luce del mondo

Lontano da Dio, l’uomo rischia di diventare sempre più strumento di divisione, di sofferenza e di morte. Insieme a Gesù, mandato dal Padre a guarire l’umanità ferita dal peccato, l’uomo diventa luce del mondo, in grado di portare un sollievo ad ogni sofferenza con la solidarietà, la condivisione e l’amore senza confini di razze, di culture, di condizioni sociali. E Gesù accoglie ognuno che accetta di essere strumento di condivisione e di amore.

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Campane a festa: è nato un bambino

A Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani, in Sicilia, le campane suonano “a festa” per celebrare l’arrivo di una nuova vita nella comunità. Una vera curiosità per il nostro oggi: se nasce un bambino, le campane suonano «a festa». Come non essere d’accordo con questa iniziativa? In mezzo a tante notizie di morte e violenze, diventa perfino “igienico” il suono festoso delle campane che annunciano la nascita di una nuova vita. In Italia ormai ci sono più decessi che nascite.

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La collina dei martiri crocifissi

Celebrata ieri 6 febbraio la memoria liturgica di San Paolo Miki e compagni martiri del Giappone, 26 in tutto: sacerdoti, missionari, semplici laici cristiani, alcuni di 12 e 13 anni. Furono crocifissi su di un’altura alle porte di Nagasaki che da allora è chiamata dai cristiani “la Santa Collina”. I martiri sbalordirono i presenti, perché mentre erano appesi alle croci pregavano, cantavano e Paolo Miki fece la sua ultima predica, perdonando i carnefici che li stavano uccidendo. Dal sacrificio di questi martiri nacque una “santità missionaria”, che contagiò tante altre persone che diventarono cristiani.

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Guardare il cielo aiuta il viaggio

Quante volte nella via dello spirito facciamo da soli e magari ci illudiamo di farcela. E poi dobbiamo registrare puntualmente la nostra sconfitta. – «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita» (Gv 8, 12). Gesù lo ha detto a chiare lettere; e senza di Lui non andremo lontano. – L’umiltà ci salverà dai nostri fallimenti. – Chi segue il Signore, avrà la luce della vita.

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La forza dei piccoli e dei deboli

A Genova una suora (verrebbe da dire “una suorina”) viene accoltellata in chiesa per difendere la vita al sacerdote. Infatti, uno squilibrato, Dario Mornaghino, genovese di 57 anni residente a pochi passi dalla chiesa e già seguito dalla comunità parrocchiale, è entrato durante la funzione urlando di essere il diavolo. Poi si è avventato contro il sacerdote, ma la religiosa è corsa a difenderlo rimanendo colpita. E’ grave, ma è fuori pericolo. Il Cardinale Bagnasco si recato in ospedale a confortare la suora e a ringraziarla del gesto d’amore.

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La vecchiaia: un privilegio

“La vecchiaia non è una malattia ma un privilegio” così ha detto Papa Francesco. Parole che sanno di gioia e speranza: la vecchiaia non è «una malattia», perché «la vita è un dono, e quando è lunga è un privilegio, per sé stessi e per gli altri». Sul piano della fede gli anziani, soprattutto i nonni, «sono l’anello indispensabile per educare alla fede i piccoli e i giovani». Allora vale la pena includerli negli nostri orizzonti pastorali delle nostre comunità.

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Alla conoscenza aggiungere saggezza

Pregava S. Francesco d’Assisi: “Dio dammi l’umiltà di sopportare le cose che non posso cambiare; dammi il coraggio per cambiare le cose che posso cambiare; e dammi l’intelligenza per distinguere i due tipi di cose”. – Certe sofferenze non le possiamo evitare, perché viviamo in un mondo ferito dal peccato. Ma certamente dovremmo essere aperti a godere le gioie della vita che il Signore ci dona. Non fidarsi della sola conoscenza che non sia accompagnata dalla saggezza. Saremo felici se amiamo ciò che abbiamo e non se abbiamo ciò che ci piace.

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Vita: gioia per tutti e consacrazione per i chiamati

Oggi, 2 febbraio, è la festa della Presentazione del Signore, una festa così vicina ancora al Natale, eppure già colma della luce della Pasqua, perché il Bambino Gesù che viene presentato al tempio è il Figlio Unigenito di Dio venuto a salvare l’umanità. – Oggi è la 42ma edizione della Giornata nazionale per la vita: “Aprite le porte alla vita!” Un accorato invito a desiderare un’esistenza piena di senso e di accoglienza: spalancare le porte a nuove forme di fraternità solidale. – Oggi ancora è la giornata della Vita consacrata nella XXIV edizione: “Gesù non ci ha scelti e mandati perché diventassimo i più numerosi! Ci ha chiamati per una missione!”

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Il dolore rende sacre le persone che lo vivono

Tutto il mondo è rimasto ammutolito dinanzi al terribile incidente dell’elicottero in cui hanno perso la vita la stella del basket internazionale Kobe Bryant, la figlia Gianna e altre sette persone. Ma hanno parlato i gesti della pietà, del rispetto e del grato ricordo: dappertutto una solidarietà piena verso che è stato colpito da così grande dolore. La moglie del campione di basket scomparso, Vanessa confida : «Mi conforta il pensiero che Kobe e Gianna sapessero di essere amati profondamente. Condividiamo intimamente anche il dolore delle altre famiglie coinvolte».

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Il cuore è per me, il volto per gli altri

Si dice che il volto è lo specchio fedele dell’anima, perché rivela il moto che c’è nel cuore. Ma tra cuore e volto non sempre c’è (o ci può essere) somiglianza: molti dissimulano, e abbastanza bene. “Se a ciascun l’interno affanno si leggesse in fronte scritto, quanti mai, che invidia fanno, ci farebbero pietà!”, come i farisei al tempo di Gesù. L’esperienza, però, ci fa capire che tante volte è necessario creare discontinuità tra cuore e volto quando siamo a contatto con gli altri, e soprattutto con i più piccoli. Allora si può dire: Il cuore è per me: e posso piangere. Il volto è per gli altri e allora devo sorridere.

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“Padre Nostro” e “Gloria a Dio”, nuova versione

“Padre Nostro” e “Gloria a Dio” – Queste due preghiere sono inserite nel Messale Romano, che è rimasto in cantiere per migliorare i testi per diversi anni. – Tra i miglioramenti c’è la nuova versione CEI del Padre Nostro e del Gloria che andrà in uso dal 29 novembre prossimo, prima domenica di Avvento quando diventerà esecutiva la nuova versione del Messale Romano. Il cammino di miglioramento dei testi è durato 16 anni. – Ora arriva il tempo di pregare, e in piena comunione con tutti.