Il console portoghese che salvò migliaia di persone dall’olocausto. E’ la straordinaria storia di Aristides de Sousa Mendes che, obbedendo alla sua coscienza più che ai suoi superiori, durante la seconda guerra mondiale salvò migliaia di persone dalla deportazione nazista. Ma non obbedire ai suoi superiori lo fece cadere in disgrazia agli occhi del suo governo che gli tolse il posto e anche lo stipendio. Alla fine morì sconosciuto nel 1954. – Nel 1966 Yad Vashem lo riconosce come Giusto tra le nazioni; nel 1986 viene premiato postumo con l’Ordine della Libertà e finalmente nel 1988 il parlamento portoghese ritira, postumo, le accuse disciplinari nei suoi confronti. Una riabilitazione totale, anche se postuma.
Autore: Salvatore Brugnano
A scuola da Gesù
Gesù promette ai discepoli: «Imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita». Chi è “ingolfato” in sé stesso, sazio della propria sapienza e dei propri pregiudizi, di ciò che possiede e di ciò che controlla, non ha modo di poter conoscere il mistero di Gesù. L’amore e la pienezza di vita che lui offre si rivela solo ai piccoli e agli umili. – Dio sta al fianco di chi non ce la fa, porta quel pane d’amore di cui ha bisogno ogni cuore umano stanco, perché ogni cuore è stanco. “Venite, vi darò ristoro”. Gesù non ci presenterà un nuovo catechismo, o regole superiori, ma il conforto del vivere. Gesù è venuto a portare la rivoluzione della tenerezza.
Condoglianze tra Papi
Il 1° luglio scorso a Ratisbona, dove viveva, è morto a 96 anni Mons. Georg Ratzinger, fratello di Papa Benedetto di tre anni più giovane. Il mondo ha seguito commosso la visita che nei giorni scorsi Papa Benedetto ha fatto al fratello Georg nella casa dove era ammalato da tempo. Papa Francesco ha inviato al papa emerito una lettera: parole di partecipazione, di conforto, di fede e di preghiera. E rinnova l’augurio di poter restare sempre uniti nell’adesione al Cristo risorto, sorgente di speranza e di pace.
La regina Ester, eroina di liberazione
Il nostro mondo, cioè la nostra società, sembra finalmente apprezzare l’elemento “rosa” che sta pervadendo tutte le pubbliche istituzioni, dando un chiaro messaggio: “Quando c’è la donna, va tutto meglio!” La storia di Ester è quella di una una donna di cui Dio si è servito per salvare il suo popolo dai nemici. Ella è diventata nella storia della cristianità un evidente richiamo simbolico del potere femminile, garante di pace e di protezione. Nel V secolo, durante i solenni riti di consacrazione delle regine Franche, veniva invocato il nome della regina Ester e nella Chiesa visigotica si richiamava la sua figura autorevole quando veniva imposta la mitria sul capo delle badesse che dovevano guidare il loro monastero.
Una porta sempre aperta
La porta di Dio rimane sempre aperta per il ritorno del figlio prodigo. La Chiesa, come un ospedale da campo, è chiamata a curare tutti coloro che rimangono feriti nella loro umanità. – Nella geografia umana dei volti che incontriamo per le nostre strade sono nascoste storie incredibili; per fortuna tante sono a lieto fine, come la storia qui proposta. Ma per tante altre? Lasciamoci interessare, anzi coinvolgere, perché ci sia salvezza per tutti.
In carcere ritrova la libertà
Sabato 27 giugno nel carcere di Reggio Emilia un detenuto di nome Luigi (nome convenzionale), condannato a 30 anni di carcere, ha pronunciato i voti di povertà, castità e obbedienza. Nel suo gesto di donazione infatti c’è qualcosa di luminoso che porterà un po’ di luce in un ambiente abbastanza oscuro. Luigi prega ogni giorno per la salvezza dell’uomo che ha ucciso. Un’esperienza di redenzione notevole, che il vescovo, con il consenso dell’interessato, ha raccontato la vicenda al giornale Avvenire, dal quale poi hanno attinto tutte le altre testate.
Beato Gennaro Sarnelli, un redentorista tutto fuoco.
30 giugno: festa del Beato Gennaro Maria Sarnelli (1702-1744), amico fraterno di S. Alfonso, col quale ha condiviso lo spirito e la vocazione redentorista. Un apostolo “vulcanico”: consacrò tutto se stesso ai poveri e agli abbandonati. Pur procedendo secondo gli schemi culturali del tempo, il Beato Sarnelli non trascurò mai di cercare forme rinnovate di evangelizzazione per rispondere alle sfide emergenti. Il suo esempio può spronare tutti nell’impegno generoso a prendere a cuore le necessità dei fratelli.
San Pietro custode del Paradiso
Un sogno di Santa Teresa di Calcutta che divenne come un programma vita. – Nessuno di noi entrerà in Paradiso se là non potrà trovare qualcuno a cui possa dire: anch’io ho dato il mio aiuto per farti arrivare in cielo!” (Mons. Fulton Sheen, 1895-1979).
Gesù prima di tutto
Gesù è esigente con i suoi discepoli: nulla devono anteporre a lui. Nulla può essere anteposto all’amore per Gesù Cristo. Lui è l’unico Maestro e va amato più di ogni altra cosa, benché buona e preziosa. – Anche i legami familiari devono passare in second’ordine, e questo vale per tutti quelli che vogliono essere suoi discepoli: “Chi non prende la croce non è degno di me”. – Come i discepoli di allora, per seguire Gesù anche noi dobbiamo passare per la porta stretta. – Ma certamente chi lo segue non perderà la sua ricompensa. Chi perde la vita per Gesù, la salverà in eterno.
Perpetuo Soccorso, la Madonna cerca i suoi figli
Oggi è la festa della Madonna del Perpetuo Soccorso. La devozione dei cristiani verso di Lei è davvero grande e diffusa. E’ la Madonna missionaria che cerca i suoi figli per svegliare i loro cuori ad accogliere il Vangelo di Gesù. Anche in quest’anno del Covid-19 la Novena di preparazione è stata celebrata on-line da molti santuari redentoristi, come tempo di grazia per tutti per sperimentare i doni e le benedizioni di Dio attraverso la potente intercessione della Madre. E già San Giovanni Paolo nel visitare il suo santuario in Roma nel 1991 confidò: «Io ringrazio la Madonna del Perpetuo Soccorso, che mi si è mostrata Perpetuo Soccorso in circostanze assai difficili».
Il perdono rende liberi e forti
Perdonare non è un segno di debolezza, ma un atto di coraggio e di amore nei confronti di sé stessi. Perdonare non è facile, ma è la più grande virtù che porta benefici a questo nostro mondo. – Bisogna imparare a perdonare, non tanto perché gli altri meritano il perdono, ma perché noi meritiamo la pace! Perdonare fa bene prima di tutti a noi.
I canti al Sacro Cuore
«Dolce cuor del mio Gesù, fa ch’io t’ami sempre più». – Molti fedeli ripetono la nota e popolare invocazione al Sacro Cuore di Gesù. La sua origine è antica e fa compagnia a tanti altri canti che inneggiano a questa devozione. Durante il Settecento questo culto era già praticato in varie regioni e lo dimostra l’esistenza di preghiere, canti e tradizioni in due aree diversissime tra loro: la Napoli di sant’Alfonso Maria de Liguori ed il Tirolo austriaco. Le dolci note e le devote parole di questi canti hanno riscaldato il cuore e la fede di tanti fedeli. Ed hanno suscitato anche vocazioni, come la vocazione sacerdotale di un sacerdote conosciuto a Pellegrina di Bagnara Calabra: don Angelo Attinà (1924-2008).
Le due facce della vita
Ostacoli ed opportunità – Anche nell’annuncio del Vangelo a volte gli ostacoli sembrano insormontabili, ma se si ha fede in Dio e nel comando di Cristo “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato”, allora si riesce a trasformare gli ostacoli in opportunità. – Gesù avvertiva: “Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita (cf Luca 21,19)”.
Papa Francesco amplia le Litanie Lauretane
Papa Francesco ha aggiunto tre invocazioni alle Litanie Lauretane, di cui una una per i migranti: “Mater Misericordiae”, “Mater Spei” e “Solacium migrantium”, ovvero conforto, aiuto dei migranti. Queste tre nuove invocazioni sono inserite nell’elenco delle Litanie Lauretane. Colpisce soprattutto il titolo di “Aiuto dei migranti”, tema molto caro a Papa Francesco. La notizia giunge tra l’altro nel giorno in cui si celebra la “Giornata mondiale dei rifugiati. E richiama ancora una volta l’attenzione della Chiesa e del mondo sul dramma (quando non proprio la tragedia) di chi emigra.
Sulla tomba di chi fu emarginato
Papa Francesco tre anni fa ha reso onore ai due grandi sacerdoti che avevano anticipato il vento del Concilio ed ha pregato sulle loro tombe: due paesi Bozzolo e Barbiana per un pellegrinaggio di amore verso due figli della Chiesa, sacerdoti: Primo Mazzolari e Lorenzo Milani. Per don Primo Mazzolari questo è un passo avanti verso la beatificazione; per don Lorenzo Milani è la riparazione di una ferita della storia per l’esilio di Barbiana. – Ancora oggi il Papa esorta i sacerdoti ad essere “ponti fra Dio e le persone e restino attaccati al popolo”con l’auspicio che “possa sempre e dovunque essere rispettata la libertà di coscienza; e possa ogni cristiano dare esempio di coerenza con una coscienza retta e illuminata dalla Parola di Dio”.
Perseguitati per il Vangelo
Se hanno perseguitato Gesù, Figlio di Dio, perseguiteranno anche i suoi discepoli. Ma oggi il Signore ci rassicura: il Padre celeste veglia sui suoi figli. La nostra vita è nelle sue mani e nessuna persecuzione potrà strapparcela. – Nessuno muore senza che Cristo stesso non ne patisca l’agonia, nessuno è rifiutato senza che non lo sia anche lui; nessuno è perseguitato senza che Cristo non sia ancora crocifisso. Ma Gesù stesso ci rassicura: “Non abbiate paura! Voi valete… la vostra vita è nelle mani di Dio”.
Cuore di Madre sempre pronta a soccorrere
I Missionari Redentoristi, sparsi in tutto il mondo, in questi giorni stanno celebrando la Novena alla Madonna del Perpetuo Soccorso, una Madre sempre soccorre con cuore pietoso i suoi figli. E la Novena Perpetua a lei dedicata si avvicina al traguardo dei 100 anni. – Il cuore di questa Madre viene celebrato nel giorno seguente alla solennità del Sacro Cuore. “Cuore Immacolato della beata Vergine Maria”, la quale serbando nel proprio cuore la memoria dei misteri di salvezza compiuti nel suo Figlio, ne ha atteso con fiducia il compimento in Cristo. E vigila perché i suoi figli facciano quello che dice loro Gesù.
Cuore di Gesù: le sue promesse, i nostri impegni
Immagini e preghiere dedicate al Sacro Cuore di Gesù, pur nella loro varietà e diversità, ripropongono all’umanità il suo grido di amore: “Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini!” E gli uomini troveranno la vera vita se si apriranno al suo Amore.- “Dolce Cuore del mio Gesù, fa ch’io t’ami sempre più!”
Lima, cattedrale con 5000 foto
Mentre in Europa, ed anche in Italia, c’è un sensibile miglioramento della situazione del coronavirus, in America Latina la sua diffusione è molto forte e crea tanta ansia nella popolazione, la quale ricorre con fede alla protezione di Dio e dei Santi attraverso la preghiera e celebrazioni varie. – In Perù si sono contati finora oltre 6.550 decessi a causa del Covid-19. Per essi, morti e sepolti nella solitudine imposta dalla pandemia, l’arcivescovo di Lima, Carlos Castillo, domenica 14 giugno ha celebrato la messa nella cattedrale a porte chiuse, solo con le fotografie delle vittime del Covid. Nell’omelia, l’arcivescovo ha puntato l’indice su un sistema sanitario “basato sull’egoismo e il profitto e non sulla fraternità e solidarietà”.
Sacro Cuore di Gesù, via d’amore
La devozione al Sacro Cuore di Gesù, un culto ancora molto popolare che ha ispirato chiese, atenei, oratori ed ha avuto fior di Santi, a cominciare da santa Margherita Maria Alacoque, che sono stati apostoli di una devozione che è il cuore della rivelazione, il cuore della nostra fede: l’amore sacrificale di Cristo per l’umanità. La devozione al Sacro Cuore per i Redentoristi si esprime anche nella forma di devozione al Cuore Eucaristico di Gesù.