Papa Francesco: «Non si può essere cristiani senza essere missionari. Prima di tutto in casa e al lavoro… Soprattutto in questo periodo difficile della pandemia ancora in corso, i giovani sono chiamati a rendersi conto che essere discepoli missionari è una conseguenza dell’essere battezzati, è parte essenziale dell’essere cristiani, e che il primo luogo in cui evangelizzare è la propria casa, l’ambiente di studio o di lavoro, la
famiglia e gli amici». – Semplici ed indicative le parole di Santa Teresa di Calcutta: “Dobbiamo essere molto orgogliose della nostra vocazione che ci dà l’opportunità di servire Cristo nei poveri”.
Autore: Salvatore Brugnano
2 Novembre: la speranza della risurrezione
Oggi, due novembre, abbiamo bisogno di gridare la nostra fede nella risurrezione. – Dice Gesù: “Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno”. (Gv 11,25-26) – I cristiani oggi fanno preghiere e gesti sacri per intercedere presso Dio per le anime di tutti coloro che li hanno preceduto nel segno della fede e si sono addormentati nella speranza della risurrezione.
Tutti santi come i Santi
Nonostante l’ansia per i dati di una pandemia che non vuole fermarsi, oggi, solennità di Tutti i Santi, è una festa di speranza. Infatti l ‘assemblea festosa dei Santi rappresenta la parte migliore del popolo di Dio in cammino verso l’eternità e ci ricorda la comune vocazione alla santità di tutti i cristiani. – I tanti Santi, che oggi contempliamo nella varietà dei doni e carismi ricevuti, ci insegnano che il mondo può essere trasfigurato e offerto al Padre incarnando lo spirito delle Beatitudini e i loro esempi ci attirino ad avvicinarci sempre più al Dio vivente.
Fratelli tutti nella unica religione dell’amore
Il terrorismo e la violenza non possono mai essere accettati come soluzione ai problemi religiosi. Essi trovano radici non nelle convinzioni religiose fondamentali, ma nelle loro deformazioni. – Il comandamento della pace è inscritto nel profondo delle tradizioni religiose che oggi viviamo. Perciò la violenza offende Dio e l’umanità. – Occorre andare alle radici di ciò che alimenta odio, forme di disprezzo, xenofobia e negazione degli altri. E forse scopriremo che queste radici sono nel nostro cuore, che non vuole convertirsi a Dio, ma restare rigidi in tradizioni che non lo onorano.
Un nuovo Santo e sei nuovi Beati
Nonostante la pandemia del Covid-19 sembra non volersi fermare, portando ansia e tristezza nel mondo, non mancano le buone notizie che vengono a consolare una umanità afflitta. – La Chiesa cattolica avrà un nuovo santo e sei nuovi beati. E’ di Napoli il nuovo Santo. Infatti è stata annunciata la canonizzazione di un sacerdote napoletano: il fondatore dei Vocazionisti don Giustino Russolillo (1981-1955) finora Beato. Sei saranno i nuovi Beati, di cui quattro martiri e due i Venerabili.- Tra i nuovi beati il modenese don Luigi Lenzini (1881-1945), torturato e ucciso dai partigiani comunisti nel luglio del 1945. A pochi giorni dalla festa di tutti i Santi, la Chiesa aggiunge i loro nomi all’albo dei testimoni dell’Agnello, Cristo Gesù. I Redentoristi gioiscono per la nuova Beata, fondatrice dell’Ospedale degli Incurabili di Napoli, luogo dove S. Alfonso nel 1723 durante il suo servizio caritativo agli infermi ricevette la decisiva chiamata di Dio: “Lascia il mondo e datti a me!”
Commemorazione dei defunti in tempo di Coronavirus
Per evitare occasioni di assembramento in questi prossimi giorni di novembre tradizionalmente “trafficati” dai fedeli (1-8 novembre), le Indulgenze per i defunti saranno possibili e disponibili per tutto il mese di novembre. – Lo stabilisce un Decreto della Penitenzieria Apostolica: e questo per dare un aiuto concreto ad evitare assembramenti pericolosi nell’attuale situazione di pandemia. – La decisione, diffusa e raccomandata anche dai singoli vescovi nelle proprie diocesi, aiuterà sensibilmente i fedeli più deboli (anziani, malati) a vivere questo appuntamento di fede e di umanità. – Rimane alto il richiamo alla responsabilità personale di tutti perché seguano le indicazioni date dai Comuni (per come muoversi) e dai vescovi (su come e dove celebrare).
Sorpresa a metà dopo il trapianto degli occhi
“Si dice che il cuore è nostro, ma il volto appartiene agli altri”. Tutti dobbiamo fare il possibile di mostrare a chi incontriamo la gioia di vivere la vita avuta in dono da Dio, che ci ha creati a sua immagine e somiglianza. – Facce tristi e dolenti non sono ambasciatrici da volere incontrare. – Il cuore, poi, farà percepire negli altri i dolori e problemi da condividere.
La storia di mamma Rosina
«Una mamma non abbandona mai i suoi figli ». Nemmeno un padre. Nemmeno il Papa e la Chiesa voluta da Gesù. Papa Francesco a chi ha avuto la grazia di conoscere, amare e servire Gesù, di allargare il cuore a dismisura, senza paura e senza rimpianti per incontrare in vero spirito di fraternità chi è emarginato. Tutti siamo chiamati a essere santi: ma forse tanti di noi, credenti e praticanti, santi, purtroppo, se restiamo chiusi e arroccati, non lo diventeremo.
Una provvidenziale visita in chiesa
Quando la chiesa è vuota, senza fedeli impegnati nella preghiera comune o nelle celebrazioni, eccoli gli uomini, venire silenziosamente e rapidamente passare in rassegna il Sacramento e le sacre immagini presenti in chiesa. Ed io, immaginando quante storie di umanità ferita ci sono in quei gesti, mi unisco silenziosamente e dico a Dio: “Accetta, Signore, e benedici!
Amare Dio nel prossimo
“Famiglie gay” – L’amore del prossimo dimostra se è vero il nostro amore per Dio. Papa Francesco: “Giusto dare copertura legale. “Gli omosessuali sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo… Ciò che occorre creare è una legge di convivenza civile. In questo modo sono coperti legalmente. Mi sono battuto per questo”. Con questo, Papa Francesco non intende cambiare la Dottrina cattolica sul matrimonio e sulla famiglia, ma aprirsi alle esigenze reali della vita concreta delle persone”. I bambini di queste “famiglie” vanno accompagnati in parrocchia e vanno accolti come tutti gli altri superando eventuali pregiudizi. – Tutto ciò può diventare “segno concreto” di amore del prossimo.
Come mantenere l’amicizia
Tutti abbiamo amici. Gesù ci ha chiamato amici! Egli è nostro amico, l’Amico di tutti. – Ci ha insegnato ad amare Dio con vera libertà. – E Dio, anche se ci ha comandato di amarlo, poi ci lascia liberi nel farlo. Ma invia il suo Spirito per proteggerci. Lo Spirito ci accompagna, giorno e notte, nel nostro viaggio, guidandoci, ci ispira, ma senza toglierci la libertà di scegliere. Nell’amarlo è la nostra felicità.
Un Santo tra le rovine di Roma
“Non posso, non debbo, non voglio”, così san Gaspare rispose al processo contro di lui, per aver rifiutato di obbedire alla prepotenza di Napoleone che aveva invaso Roma. – “Vorrei avere mille lingue per intenerire ogni cuore verso il Sangue Preziosissimo di Gesù” sono le sue parole tene e dolci che lo spinsero in un apostolato instancabile.
Un sacerdote pensava di aver fallito
Quante volte siamo tentati da scoraggiamento dopo l’apparente fallimento seguito ad un’azione di bene… Ma poi, forse, abbiamo dovuto ricrederci e riconoscere che veramente “Dio scrive diritto sulle righe storte degli uomini”. Anzi, sulle macerie umane Egli sa costruire edifici meravigliosi. – E allora coraggio fratello, sorella! Chissà quante storie di scoraggiamento hai da raccontare, particolarmente quelle vissute mentre avevi intenzione di fare il bene. Il Signore ricostruisce tutto in maniera più bella. Non dire più: “Oggi Dio non ha fatto nulla”, solo perché i tuoi occhi non vedono nulla. Impara a dire piuttosto: “Signore, donaci occhi per vedere la tua volontà di salvezza nelle tante sconfitte della vita”. – Ricordi la storia biblica di Giuseppe venduto come schiavo dai suoi fratelli?
Il fratello universale
L’esperienza del Beato Charles de Foucauld (1858-1916), con la sua vita di eremita e di sacerdote nel deserto, ha indicato che si può essere fratelli con chiunque, anche con i lontani. Egli sarà finalmente canonizzato perché appartiene all’umanità intera, della quale ha voluto essere un piccolo fratello. Egli cercò di costruire una fraternità che riguardasse tutti gli uomini. L’amore per Gesù lo ha fatto diventare il «fratello universale».
Una tessitrice di fraternità
“Ogni cristiano è chiamato ad essere un tessitore di fraternità”. Lo ha ricordato Papa Francesco all’Angelus di domenica 18 ottobre, nel contesto della 94.a Giornata Missionaria Mondiale. Bella l’immagine del tessitore: crea cose nuove usando ciò che già esiste. – Nell’umanità assetata di relazioni, la Chiesa è chiamata a tessere nuovi legami fraterni, a testimoniare la bellezza di essere figli di un unico Dio, Padre di tutti.
Il carabiniere che offrì la sua vita
Salvo D’Acquisto, carabiniere d’Italia (1920-1943), una vita forgiata nella fede, donò la sua vita per salvare 22 prigionieri dalla rappresaglia tedesca. Sono passati cento anni dalla sua nascita, mentre prosegue la causa di beatificazione e le tante celebrazioni militari e religiose ricordano il suo estremo sacrificio. E’ medaglia d’oro al valor militare: una onorificenza dell’umana società. Nelle parole di Gesù troviamo la sua santificazione: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando” (Gv 15,13-14). Egli forse non conosceva di persona gli sventurati rastrellati a caso dai soldati, ma li sentì suoi amici perché erano nel pericolo. «Ha saputo testimoniare la fedeltà a Cristo e ai fratelli. Ecco perché può definirsi un santo che ha contribuito per costruire la civiltà dell’amore e della verità». (Giovanni Paolo II).
Dare a Cesare, dare a Dio
Oggi è la 94.a Giornata Missionaria Mondiale: “Eccomi, manda me” è la risposta di Isaia e vuole essere la risposta di tutti coloro che hanno preso coscienza del loro essere “battezzati e inviati”. – In particolare, la vocazione missionaria si caratterizza nel portare a tutti gli uomini l’esperienza dell’amore di Dio per tutta l’umanità: «Dio rivela che il suo amore è per ognuno e per tutti (cfr Gv 19,26-27)». – La Giornata Missionaria Mondiale ci convoca attorno alla persona di Gesù, «il primo e il più grande evangelizzatore» e si celebra nella penultima domenica del mese di ottobre, con gesti concreti di aiuto e di sostegno per tutte le nuove Chiese del mondo. – Con le offerte ricavate in questa Giornata si sostengono progetti per rafforzare la Chiesa aiutando i seminaristi i catechisti ed offrendo assistenza socio-sanitaria per i bambini.
Educare impegna la vita
Educazione propria pelle è la sfida che affrontano da sempre i genitori e i nonni. Tentare di educare senza impegnare la propria vita con i suoi sentimenti e le sue esigenze può non raggiungere il suo scopo, perché alle idee del bene che si comunicano mancano le radici dell’amore che si dona e tutto rischia di scivolare via. – E’ l’amore che fa capire la sofferenza affrontata per salvare l’altro e fa decidere per il bene. “Da quel giorno che mi fu raccontato questo fatto, ho capito qualcosa della redenzione di Cristo” (G. R. M.).
La festa di San Gerardo in tempo di coronavirus 2020
Oggi, 16 ottobre, è la festa di San Gerardo Maiella, chiamato il “pazzerello di Dio”. – A Tropea, nella Chiesa dei Redentoristi (che fu dei Gesuiti) dall’inizio del Novecento si celebra con solennità la novena, completata dalla festa religiosa e dalla processione del 16 ottobre, che quest’anno non si è potuto fare a causa delle restrizioni del coronavirus. – La statua che si venera è del 1904 fu approntata dai fedeli tropeani per la sua canonizzazione avvenuta l’11 dicembre 1905. – Sono tanti i fiocchi di colore rosa e azzurro stanno a testimoniare una grazia per la maternità ricevuta. E si sente sempre echeggiare: “San Gerardo mio, prega per me!” – La sua storia è di quelle che fanno tanto bene al cuore, ancora oggi.
L’umanità dinanzi a Cristo in croce
Chi non si è commosso alla storia di “Marcellino, pane e vino” che di addormenta tra le braccia del Crocifisso? – Ogni storia religiosa porta, insieme al folclore, un po’ di sapienza del cuore che non andrebbe vanificata, come anche la storia di oggi: “Lasciamo fare a Dio, perché perché Egli sa quello che fa e a noi è richiesto di uniformare la nostra volontà alla sua (S. Alfonso).