“La vita di mia figlia è degna di essere vissuta”: sono le parole accorate del calabrese Giuseppe Crea, papà di Mariangela – Ultima di quattro figli, oggi ha 27 anni. Dal 1998 si trova in stato vegetativo, “ma non per questo – sottolinea il papà, medico in pensione – ha smesso di essere una persona”. – Il racconto è esempio della tenerezza di un padre, la stessa di cui scrive Papa Francesco nella Lettera Apostolica Patris corde. -Una tenerezza che onora la vita e la dignità della persona.
Autore: Salvatore Brugnano
Il coraggio di dare un passaggio
Oggi ci vuole un bel coraggio dare un passaggio a chi non si conosce, e la compassione di poter aiutare qualcuno in difficoltà, cede alla tentazione del sospetto o almeno di una “giusta prudenza”. Meglio non dare passaggi. – La strada da sempre è teatro di gesti cattivi e buoni: le cronache riportano di persone che morte per soccorrere chi era in difficoltà. – Così, il desiderio di fare il bene quando si è sulla strada è spesso soffocato dalla paura di incappare in situazioni spiacevoli. Quante volte occorre osare con coraggio per far vincere il bene!…
Avere a cuore la persona è ciò che conta
Cosa conta di più nella nostra vita? Le risposte saranno certamente varie, perché vari e diversi sono gli interessi delle singole persone e si potrebbero ricostruire graduatorie senza numero: la ricchezza, la fortuna, il successo, la carriera, la famiglia… Nel Vangelo di Matteo (6, 21) Gesù dice: “Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore”. – Diceva S. Ireneo: “La gloria di Dio è l’uomo vivente… E l’uomo è felice quando vede Dio”!
Giovane cattolico vietnamita dichiarato martire per la nazione
Vietnam – Un giovane cattolico, Peter Khoa Nguyen Van Nha, ha donato la vita per salvare dall’annegamento tre studentesse. Viene apprezzato e riconosciuto come martire dalla nazione vietnamita. Il presidente del Vietnam, Nguyen Xuan Phuc gli ha assegnato il riconoscimento postumo di “cittadino vietnamita martire”. – Era conosciuto come giovane dal carattere e dal comportamento esemplare per l’università e la comunità. Era un laico impegnato ed entusiasta nella chiesa. – La sua storia e il suo sacrificio costituiscono un esempio di come i fedeli vietnamiti sono impegnati, fino in fondo, per il bene del prossimo, della società, della nazione.
Quando la violenza spezza i sogni
«Ciao Mirko!», hanno scritto i compagni sul sito della scuola, l’Istituto professionale Ianas di Tortolì dove il giovane frequentava l’ultimo anno e si stava preparando alla Maturità. Ora la scuola sta pensando di conferirgli il diploma postumo, mentre gli amici hanno promosso una raccolta fondi per finanziare la realizzazione di un murale a lui dedicato… Le tenebre della violenza e dell’odio sono illuminate dalla nobiltà di un ragazzo buono, amato da tutta la sua comunità.
Ascensione di Gesù al cielo e missione della Chiesa in terra
Con l’Ascensione Gesù sale al cielo, cioè fa il suo ritorno al Padre, che lo aveva mandato tra noi. – Gesù vi fa ritorno non solo come Dio, ma anche come uomo. Così in Gesù asceso al cielo anche la nostra umanità è innalzata accanto a Dio, e noi, membra del suo corpo, viviamo nella speranza di raggiungere Cristo, nostro capo, nella gloria. – Oggi Gesù ci invia, come Chiesa, a continuare la sua missione. Egli ci accompagna e ci dà la forza. Noi non siamo dei volontari spontanei, ma degli inviati. – Appoggiandoci su Gesù Cristo vincitore della morte, possiamo portare al mondo la sua missione nella serenità e nella speranza.- Ma andando incontro all’altro per portare l’annuncio, noi entriamo in un terreno sacro, già raggiunto e conosciuto da Cristo. – La 55a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali «Vieni e vedi» ci suggerisce di comunicare incontrando le persone come sono e dove sono.
I gesti semplici dell’amore
L’amore trova il suo vero linguaggio nella semplicità dei suoi gesti che possono essere “letti” con immediatezza da tutti, senza ambiguità o manipolazioni. L’amore vero viene da Dio, perché Egli è Amore: e i gesti semplici e veri dell’amore riportano a Dio, perché da Lui noi proveniamo. – Dio è Amore e noi potremo comprendere cosa voglia dire “amare” veramente solo guardando Gesù e il suo modo di amare: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore… Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi».
Istituito il ministero laicale di catechista
Papa Francesco col motu proprio«Antiquum ministerium» ha istituito il ministero laicale di catechista. Questo nuovo passo di ministerialità segue quello che ha visto l’accesso delle persone di sesso femminile al ministero istituito del lettorato e dell’accolitato. – È il tempo di comunità che guardino negli occhi i delusi, che accolgano i forestieri e diano speranza agli sfiduciati. È il tempo di comunità che dialoghino senza paura con chi ha idee diverse. È il tempo di comunità che sappiano farsi prossime a chi è ferito dalla vita, per fasciarne le piaghe con compassione.
E la virgola si ribellò
Nella vita capita spesso di assistere con un senso di impotenza alle prevaricazioni dei prepotenti sugli umili (e la Legge dov’è?… lo Stato che fa?…). E ancora più tragicamente a scene di violenze, di terrore e di morte con le quali gente malvagia intende spezzare la speranza di chi ha voglia di aria pulita: bombe di fondamentalisti contro giovani studenti, assalti contro ambasciatori del bene, rapimento e uccisioni di apostoli di una nuova umanità…). – E gli umili continuano la loro resistenza, sognando in cuor loro una qualche forma di ribellione: per esempio atteggiamenti di resilienza, sit-in di protesta, marce coinvolgenti. E.. un giorno la virgola si ribellò…
Vedere l’uomo per vedere Dio
“Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò” (Gen 1,27)… “Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona” (Gen 1,31). – Se vuoi vedere Dio, guarda il tuo fratello. Se ti fermerai a guardare il tuo fratello e riconoscerai che anche per lui è morto il Cristo, sarà più facile vedere in lui il volto di Dio e lo amerai. FRATELLI TUTTI.
Il peccato, vero nemico dell’uomo
Il nostro mondo largamente post-cristiano, che ha smarrito del tutto il vero senso del peccato, sta scoprendo in questa lunga crisi del coronavirus le conseguenze del peccato, che inquina la sua e la vita degli altri. Quando l’uomo non ha paura del suo peccato, sta costruendo il suo inferno. La sola vera paura dell’uomo per il futuro resta il peccato. Cristo ha portato i nostri peccati sulla croce. L’amore ripara i guasti del peccato: ma quanta sofferenza ci vuole!
La clausura assalita dal Coronavirus
In questo tempo di pandemia, in tutto il mondo comunità religiose maschili e femminili hanno dovuto assistere all’impietoso assalto del Coronavirus che si è portato via alcuni membri della loro comunità, lasciando sgomenti tutti gli altri che non si aspettavano la pericolosità, la rapidità e il come del contagio. Ma molte comunità hanno saputo reagire per uscire dalla mortale situazione. La solidarietà dei fedeli, oltre quella dei confratelli e consorelle, è stata di molto aiuto.
Amare è quello che conta e dona gioia
Oggi è la festa della mamma. – L’amore della madre è il ritratto più bello dell’amore di Dio per noi. – “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se essa lo dimenticasse, io invece non ti dimenticherò mai”. (Is 49,15) – Chiediamo alla Mamma delle mamme, la Madonna, di sperimentare sempre l’amore di Dio per noi.
8 maggio, supplica alla Madonna di Pompei
O Rosario benedetto di Maria, * Catena dolce che ci rannodi a Dio, * vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, * torre di salvezza negli assalti dell’inferno, * porto sicuro nel comune naufragio, * noi non ti lasceremo mai più.
Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia, * a te l’ultimo bacio della vita che si spegne. E l’ultimo accento delle nostre labbra * sarà il nome tuo soave, * o Regina del Rosario di Pompei, * o Madre nostra cara, * o Rifugio dei peccatori, * o Sovrana consolatrice dei mesti. Sii ovunque benedetta, * oggi e sempre, * in terra e in cielo. * Amen.
Non tutti belli, ma tutti santi.
“Siate santi, perché io, il Signore Dio vostro, sono santo” (Lv 19, 2). Per essere santo non occorre un corpo da modelli o da atleti: basta quello che abbiamo in dono da Dio, con tutti i limiti e difetti fisici. – Santo è chi ha il profumo di Dio e lo porta ai fratelli, soprattutto ai poveri e sofferenti. – I santi di cui siamo da sempre devoti e quelli che che la Chiesa proclama ancora oggi, ci offrono figure di uomini, donne, giovani ed anche bambini con i loro pregi ed i loro difetti, anche fisici. – Le “immagini belle” e oleografiche, accompagnano la nostra devozione verso i santi, ma il profumo di Dio che ancora portano con sé offre anche a noi l’esperienza del Dio invisibile.
Rubava in chiesa per sfamare la famiglia
Certe storie, come quella di oggi, mettono in rilievo un insegnamento. La ricchezza non è un male; diventa male morale (peccato) quando non è condivisa con chi è nella povertà e indigenza. Così, ladro non è il miserabile che si appropria del necessario per sopravvivere; ladro è il ricco che depreda il povero del necessario. I beni terreni che Dio li ha disposto per tutti e non per alcuni e noi saremo infatti giudicati su quello che abbiamo fatto o non fatto per i poveri. «Avevo fame e mi avete dato da mangiare» (Mt 25).
Il costoso riscatto della Redenzione
Oggi c’è ancora bisogno di Redenzione: “La messe è molta, ma gli operai sono pochi” – O Gesù Redentore, manda operai nella tua messe.
Il nuovo Beato del Venezuela occasione di riconciliazione
E’ stata la gioia di tutto un popolo, un unico popolo, quella di vedere beatificato a Caracas il 30 aprile scorso il Servo di Dio José Gregorio Hernàndez Cisneros, beatificazione attesa da decenni dal popolo venezuelano: un medico straordinario definito dal Papa “medico del popolo”. – – Il nuovo beato José Gregorio Hernàndez Cisneros (1864-1919), medico del popolo, viene proposto dal Papa come modello di vita cristiana e impegno sociale e diventa “compatrono” del ciclo di studi in Scienze della Pace. – La vita del nuovo Beato fu una offerta continua assistendo i malati: il 29 giugno 1919 venne travolto da un’automobile, mentre si stava recando in una farmacia di Caracas a comprare medicinali per un’anziana paziente. Morì in ospedale poco dopo, invocando la Beata Vergine.
Il generoso perdono del vescovo ferito
«Perdono queste persone dal più profondo del cuore». Padre Christian Carlassare, il vescovo eletto della diocesi di Rumbek in Sud Sudan ferito alle gambe in un agguato in Sud Sudan mentre si trovava nella propria abitazione, risponde al telefono dal suo letto nell’ospedale di Nairobi, in Kenya.
– Alla domanda se, nel più profondo del cuore, si sentisse di condannare gli autori di un così terribile atto, egli ha risposto di no: «Perché sono giovani e certamente non l’hanno fatto per una ragione contro di me. Sospetto che qualcuno gli abbia commissionato questo gesto. Dunque, mi sento di perdonare come perdono chi li ha spinti ad agire. E lo faccio a nome di tutta la gente di Rumbek che, quando sono stato colpito, era fuori dall’ospedale cittadino e dall’aeroporto, dicendomi: “Padre non abbandonarci, padre ritorna. Non volevano lasciarmi partire per non perdere il loro vescovo».
La vite e i tralci, Gesù e noi
«Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla». – Gesù ci chiama a restare uniti a lui, come i tralci alla vite, per produrre frutti di santità e di pace – Gesù è la vera vite. Se siamo uniti a lui la nostra vita è feconda e porta frutti, se invece siamo distaccati da lui siamo come rami secchi e infruttuosi, destinati al fuoco. – Noi daremo molti frutti solo restando attaccati alla vite per tutta la vita, cioè se viviamo coscienziosamente la nostra vita come membri della Chiesa di Cristo. Ha valore duraturo solo ciò che è compiuto in seno alla comunità, con Gesù Cristo e nel suo Spirito: “Senza di me non potete far nulla”. Ed oggi, soprattutto, uniti al Vicario di Cristo, il Papa.