A Varsavia il 12 settembre 2021 soso stati proclamati Beati due testimoni del Vangelo: il Cardinale Stefan Wyszyński ed Elisabetta Czacka, fondatrice delle Suore Francescane Serve della Croce. – Due figure che conobbero da vicino la croce. Wyszyński, Primate di Polonia, arrestato e segregato, fu sempre pastore coraggioso secondo il cuore di Cristo, araldo della libertà e della dignità dell’uomo. – Egli ha guidato la nazione non solo alla rinascita della religiosità tra le masse popolari tradizionalmente attaccate alla Chiesa, ma anche negli ambienti di intellighenzia in precedenza piuttosto lontani dalla fede. – La Chiesa polacca diventò un fenomeno non solo tra Paesi del socialismo reale, ma perfino su scala europea.- Giovanni Paolo II di vent’anni più giovane di lui si era sempre considerato un suo allievo.
Autore: Salvatore Brugnano
11 settembre 2001. Eroico cappellano morto riconosciuto degno di santità
11 settembre – Delle 2.996 persone che perirono durante gli attacchi alle Torri Gemelle di New York, a Padre Mychal cappellano dell’FDNY (Vigili del fuoco New York) , è stato assegnato il numero 1: la vittima n.1 morto sotto la Torre Nord mentre pregava per le persone che si stavano gettando nel vuoto. – Ora è stato riconosciuto meritevole del processo per la santità nella chiesa cattolica romana. – Bill Clinton disse che la morte di Mychal era stata una perdita speciale. «Dovremmo innalzare la sua vita a esempio di ciò che deve prevalere. Un grande esempio di adesione al Vangelo e – almeno per me – di grande ispirazione».
Budapest 2021-Alla scuola dell’Eucaristia e della Croce
Budapest 12 settembre – Davanti ad oltre centomila fedeli Papa Francesco ha celebrato la conclusione del 25°Congresso eucaristico internazionale, che si è tenuto per la seconda volta in Ungheria dopo il 1938. Papa Francesco ha sottolineato che l’Eucaristia ci ricorda chi è Dio: è amore crocifisso e donato. Il suo Figlio è “servo crocifisso” e non “messia potente”. E Gesù spiega “che la sua missione sarebbe culminata, sì, nella gloria della risurrezione, ma passando attraverso l’umiliazione della croce”. E’ necessario aprirsi alla novità scandalosa del Dio crocifisso e risorto, Pane spezzato per dare vita al mondo. Saremo nella gioia; e porteremo gioia alla umanità ferita.
Esaltazione della Santa Croce
La festa liturgica della Esaltazione della Santa Croce non è l’esaltazione di uno strumento di morte o di potere, ma uno strumento di amore e di servizio. – E in questa luce pesano molto le ambiguità storiche di chi ha voluto presentare la Croce quale strumento di conquista e di forzata conversione. – La Croce di Cristo è il segno più eloquente dell’amore di Dio per gli uomini: quel legno ricorda a tutti che il Creatore ha condiviso il dolore dell’umanità. Tutti siamo chiamati a diventare come la Croce di Gesù: essere, segno di un dono sconfinato in mezzo agli uomini. – Portare Cristo agli altri significa proprio questo: ricordare a chi ci sta accanto che è possibile incontrare Dio proprio nelle nostre ferite, nel buio del nostro dolore quotidiano e lì Lui entra come una luce che guarisce.
Fede viva e operosa nella sofferenza
– Spesso sogniamo un cristianesimo facile, rassicurante e comodo. Ma il Signore ha preso su di sé la croce, e ci invita a seguirlo per la stessa via anche nei momenti difficili. Egli ci aiuterà a seguirlo anche quando il dolore sembra troppo grande per le nostre forze. Il Cristo”, infatti, è venuto a portare la salvezza eterna. – Allora, non riduciamo la fede cristiana al chiuso di un orizzonte umano, per quanto nobile possa essere. Apriamo il cuore a Cristo, Servo sofferente che porta la salvezza col sacrificio della sua vita.
Sì al crocifisso in aula
La Cassazione ha emanato la sentenza: “Sì al crocifisso in aula, non è un atto discriminatorio”. Il Crocifisso in aula non è discriminatorio; ma sarà la comunità scolastica a valutare e decidere “in autonomia di esporlo”. Se l’istituto, studenti compresi, decide di tenerlo, nessuno può toglierlo a piacere. – Il crocifisso appartenga sì ai cristiani, ma sia anche un simbolo che entra nel cuore di chi ne adotta e ne rispetta il messaggio”. E quante persone di ogni tempo, condizione sociale e credo religioso, lo hanno sentito e lo sentono come un un punto di riferimento dell’umanità ferita e oppressa, – Forse è giunto il tempo in cui il dibattito sul crocifisso non sarà più chiamato in causa come un segno di demarcazione, uno spartiacque tra ‘noi’ e ‘voi’ (confronto religioso), e più ancora forzare la mano dividendo gli uomini in due classi ‘i buoni’ e ‘i cattivi’.
Il 52° Congresso Eucaristico Internazionale
Domenica 5 settembre si è aperto a Budapest il 52° Congresso Eucaristico Internazionale, in attesa di Papa Francesco che arriverà il 12 settembre. – Con la Messa del cardinale Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa, è cominciato l’evento che chiama tutta la Chiesa a riflettere sul tema: “Sono in Te tutte le mie sorgenti”. – Durante questa messa bem centinaia di bambini hanno fatto la loro Prima Comunione e molti giovani sono stati cresimati. Ad essi il messaggio: “Dio non è concorrente della vostra libertà, e la fede non è una serie di divieti, ma un grande sì alla gioia, anche quando è impegnativo perché l’amore è una cosa seria”.
Rwanda. La sport per superare la disabilità
Liliane Mukobwankawe, 32 anni, capitana della squadra nazionale rwandese di sitting- volleyball (la pallavolo “da seduti”) è stata rappresentante delle donne per il comitato paralimpico del Paese africano. – Alle Paralimpiadi di Tpkyo il Rwanda è stato rappresentato da 13 ragazze con storie di dolore, emarginazione e riscatto. A loro si è aggiunto Hermas Muvunyi che ha corso i 400 metri nell’atletica leggera. – E con questo spirito di unità la nazionale di sitting-volley sta dando una nuova ispirazione alla società intera, proponendo una visione diversa delle persone con disabilità. – Oggi in Rwanda c’è molto più sostegno culturale, ci sono più porte aperte per le persone con disabilità perché tutti, finalmente, vedono cosa un disabile è in grado di fare.
Natività della Beata Vergine Maria
La festa di oggi celebra la natività della Vergine Maria, ed è legata indissolubilmente a quella del Natale. Infatti con la nascita di Maria Dio si prepara una casa” in mezzo agli uomini, una dimora che poi lui stesso abiterà nell’Incarnazione. – Siamo creature chiamate a generare Dio nel mondo: una “missione” come quella di Maria. Ella l’ha vissuta fin dall’inizio della propria esistenza; ed è stata è stata come un ponte tra il Creatore e le creature. “Questa Bambina porterà al mondo il Salvatore”.
La Madonna aiuta tutti alla conversione
Comunicare le belle e buone notizie che portano pace, fraternità, unità, superando le varie diversità che tendono continuamente a dividerci, comprese quelle di religione. – Ricordiamo Santa Teresa di Calcutta che, pur ammirata per l’immenso bene che faceva all’umanità ferita, si sentì chiedere un giorno, con una punta di critica, da un giornalista protestante: “Perché nominate così spesso Maria, la Madonna?”. E Madre Teresa con un sorriso dolcissimo rispose semplicemente: “Ma Lei ci donato Gesù!”. La risposta lasciò il giornalista piuttosto freddo; ma qualche mese dopo, dall’altra parte del mondo, scrisse a Madre Teresa: “Avete ragione: Maria ci ha dato Gesù e merita tutto il nostro onore e amore”. – La storia presentata oggi con ricchezza di particolari, è una piccola autobiografia di un protestante diventato cattolico e poi sacerdote grazie alla dolcissima preghiera dell’Ave Maria. – Preghiamo spesso l’ Ave Maria!
Un vedovo e anche genitore diventa sacerdote
Giovanni Lattuca, vedovo della moglie Rita e genitore di due figlie, Teresa e Marialucia, è diventato sacerdote a 66 anni: già diacono permanente, è stato ordinato a Cassano allo Jonio da Mons. Francesco Savino. Al termine della celebrazione, caloroso e fraterno c’è stato l’abbraccio tra il nuovo sacerdote e il vescovo Savino. «Grazie per la fiducia accordatami. Prego lo Spirito Santo affinché posi la sua mano su di me e non l’allontani mai» ha detto il neo ordinato sacerdote. – Dalla morte della moglie egli cura la suocera anziana e il cognato malato: una testimonianza che parla da sé.
Sordi e muti bisognosi di guarigione
Viviamo in una società i cui mezzi di informazione sono sempre a caccia di scoop, col dichiarato proposito di aprire gli occhi ai cittadini. Ma spesso poi le informazioni o sono cattive o dette col proposito di distruggere le persone e allora invece che luce alzano un denso fumo che finisce per annebbiare gli occhi e il cuore. Solo Gesù ci può aprire gli occhi e il cuore, perché vediamo la nostra miseria, ci convertiamo e accogliamo la sua salvezza.
Riconoscersi peccatori: ognuno trova il suo modo
Riconoscersi peccatori è necessario, anche se cambia il modo di esprimerlo. C’è chi si batte il petto, c’è chi si mette in ginocchio, c’è chi non osa alzare lo sguardo per incrociare quello di Cristo o andando in chiesa rimane discretamente dietro una colonna. L’apostolo Pietro arrivò perfino a dire a Gesù: “Signore, allontanati da me perché sono un peccatore” (Lc 5,11). Ognuno può esprimersi con i gesti che gli facilitano la “personale confessione”. – Un celebre pittore, Rembrandt, trovò il suo personalissimo modo.
Mamma eroica verso gli altari
Tra i nuovi Venerabili approvati da Papa Francesco c’è una mamma eroica, Maria Cristina Mocellin. Aveva 26 anni quando nel 1995 è morta a causa di un tumore. Ella si era sottoposta alle sole terapie che non avrebbero danneggiato la salute del terzo figlio che portava in grembo. Andò incontro alla morte certa dell’amore del Padre, fedele a Lui nei suoi disegni. – La sua era una fede vissuta nel quotidiano, nella famiglia, nell’essere madre. una mamma con dei bambini e con tanta fede e tanta sensibilità dal punto di vista spirituale.
La preghiera aiuta a guarire
La preghiera è come una medicina, un balsamo del corpo e dello spirito. Anche la scienza ha largamente dimostrato che la pratica religiosa può influire sullo stato di salute, facendo ammalare meno e guarire prima… Più che la guarigione fisica, o al di là della guarigione fisica, Dio guarisce l’anima della persona perché sia felice e abbia la pace, anche nella malattia. E Papa Francesco ultimamente, in seguito alla nuova e tremenda condizione in cui si troveranno donne e bambini in Afganistan col regime talebano, ha aggiunto di accompagnare la preghiera con il digiuno.
Martirio di san Giovanni Battista
Il martirio di Giovanni Battista si affianca alla solennità della sua natività, celebrata il 24 giugno. Giovanni è il cugino di Gesù, concepito tardivamente da Zaccaria ed Elisabetta, entrambi discendenti da famiglie sacerdotali. – Papa Francesco delinea seccamente i quattro personaggi del triste evento: il re Erode “corrotto e indeciso”, Erodìade, la moglie del fratello del re, che “sapeva solo odiare”, Salomè, “la ballerina vanitosa”, e il “profeta decapitato solo in cella”. – Rimangono incise per sempre le parole di Gesù: “Tra i nati di donna non è sorto mai nessuno più grande di Giovanni Battista” (Mt 11,11). Un solenne riconoscimento ai suoi doni e alla sua qualità umana ed etica.
Via Lucis itinerante di giovani per trovare chi è al buio
E’ partita la singolare edizione di questo anno della “Via Lucis dei giovani per trovare chi è al buio”. – Sono 14 le stazioni ferroviarie che dal 29 agosto all’11 settembre verranno toccate nei 4mila chilometri di itinerario disegnato per incontrare i poveri e far conoscere loro i “santi della porta accanto”. L’ideatore, il giovane economista Giandonato Salvia confida: “Troviamo la luce nei volti degli ultimi”, ai quali si offrirà solidarietà, vangelo e testimonianze.
Morto di Covid il missionario “banchiere” dei poveri
Il missionario del Pime padre Giulio Berutti, 77 anni, è morto l’11 agosto a causa di complicanze dovute al Covid-19 contratto mentre si trovava in Bangladesh. – Suo il progetto di microcredito che ha permesso a milioni di persone di uscire dall’indigenza nel Paese asiatico dove riposerà per sempre: «La “banca dei poveri” fa prendere coscienza del valore di ogni uomo”. Il coraggioso missionario esemplare con la sua vita ha ispirato molti a migliorare la loro vita familiare e sociale.
Avvicinarsi a Dio con cuore purificato
«I puri di cuore che vedranno Dio» (Mt 5,8) non sono i puritani, cioè gli ossessionati e scrupolosi osservanti di tutte le leggi morali della Sacra Scrittura e della Chiesa… – I veri «puri di cuore» sono quei credenti che riescono a invocare la vicinanza di Dio invocandolo con la sincerità del loro cuore, avendo riconosciuto la loro fragilità e la situazione esistenziale del loro essere peccatori. – E tutti siamo peccatori. ma già perdonati nella morte e risurrezione di Cristo. – Viviamo in un mondo inquinato dalla ipocrisia, a tutti i livelli; nessuno può ritenersi esente. E’ un inquinamento che parte dal cuore e non si può guarire se non scendendo con sincerità nel proprio cuore. Se la lotta all’inquinamento fisico e la cura dell’igiene è un segno di progresso e di civiltà al quale non si può a nessun costo rinunciare, lo stesso impegno deve manifestarsi nell’inquinamento del cuore. – L’ipocrisia non è il linguaggio di Gesù”, né deve esserlo dei cristiani, giacché “l’ipocrita è capace di uccidere una comunità”. L’ipocrisia uccide le comunità, fa tanto male alla Chiesa.
Alessandro, soldato e martire di Cristo
Sono molte le persone che portano il nome di Alessandro; ma forse non tutti conoscono la sua storia. – Sant’Alessandro fu un soldato che diede la vita per Gesù e la Chiesa lo ha ricordato il 26 agosto: è patrono della diocesi e della città di Bergamo. – Il tema scelto per la festività di quest’anno è stato ” La fiducia” – Il Comune e la Diocesi hanno voluto offrire questo tema come spunto di riflessione in un periodo in cui avere fiducia, nel prossimo, nelle istituzioni, sembra più faticoso che nel passato”. – Nel 2019 Papa Francesco disse: “Sempre ci saranno i martiri tra noi: è questo il segnale che andiamo sulla strada di Gesù. E’ una benedizione del Signore, che ci sia nel popolo di Dio, qualcuno o qualcuna che dia questa testimonianza del martirio”.