A distanza di un mese dal terremoto che ha sconvolto Haiti il 12 gennaio scorso, il Governo di Haiti ha dichiarato i tre giorni dal 12 al 15 febbraio giornate di preghiera.
Il sisma ha provocato almeno 230.000 morti. Delle 500.000 persone rimaste senza un tetto, molte vivono ora in campi improvvisati a Port-au-Prince. Tutto il mondo è impegnato verso questo Paese tra i più poveri della Regione Americana.
Autore: Salvatore Brugnano
Redentoristi a Convegno
Da ieri i Reddentoristi del Sud Italia sono a Convegno su questo tema cruciale al quale Papa Benedetto XVI ha dedicato diversi interventi. Educare oggi è una vera e propria sfida non solo per genitori, insegnanti, ma anche per gli operatori religiosi impegnati a trasmettere la fede cristiana attraverso i vari percorsi educativci.
XVIII Giornata Mondiale del Malato
Domani, 11 febbraio 2010, memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, si celebra la XVIII Giornata Mondiale del Malato.
Con l’annuale Giornata Mondiale del Malato la Chiesa intende sensibilizzare capillarmente la comunità ecclesiale circa l’importanza del servizio pastorale nel vasto mondo della salute, servizio che fa parte integrante della sua missione, poiché si inscrive nel solco della stessa missione salvifica di Cristo. Egli, Medico divino, “passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo” (At 10,38).
Quando la vita vince
Domenica scorsa è stata celebrata la XXXII Giornata Nazionale della Vita. Chissà in quanti italiani (credenti e non) c’è stato un momento di presa di coscienza.
A sera ho incontrato Giancarlo (non è il suo vero nome), 25 anni: un bel ragazzo, che lavora in un supermarket ed è il sogno di tante ragazze in cerca di marito
La bisaccia del pellegrino
Febbraio 2010, seconda settimana: 7-13 febbraio
1. Vangelo della domenica – «Sulla tua parola getterò le reti».
2. Aspetti della vita – La correzione può fare molto, ma l’incoraggiamento fa di più.
3. Un insegnamento di S. Alfonso de Liguori – Nelle infermità
4. La settimana con la liturgia (8-13 febbraio 2010)
5. Saggezza calabrese – Dio nei proverbi calabresi
Giornata nazionale per la vita
Domenica 7 febbraio 2010, in Italia si celebra la 32° Giornata Nazionale per la vita. Come ogni anno i Vescovi italiani inviano un messaggio ai propri fedeli.
Il tema di quest’anno rispecchia il momento della grande crisi che stiamo attraversando e il timore, abbastanza fondato, è che a patirne conseguenze irreparabili sono i più deboli: i concepiti, quelli che devono venire alla luce, ma che – a causa della crisi in corso – possono trovare la porta chiusa.
Contributo alla storia locale
Nell’archivio di Stato di Catanzaro c’è un fondo con nutrito carteggio circa il ritorno di alcuni ordini religiosi nei rispettivi conventi, da cui erano stati allontanati. In questa lettera l’autore riferisce che a Tropea si è recato il vescovo di Nicotera per esaminare se far ritornare i PP. Riformati nel loro convento dell’Annunziata, il quale era occupato dai Redentoristi. E conseguentemente doveva anche esaminare se far ritornare i Redentoristi nel collegio degli espulsi Gesuiti. Ma l’Università [il Comune], fondandosi su un precedente documento del Marchese di Fuscaldo, vorrebbe realizzare nel Collegio dei Gesuiti un monastero per Donzelle. Tutti sono in attesa delle decisioni del Re.
La bisaccia del pellegrino
Febbraio 2010, prima settimana
1. Vangelo della settimana – «Nessun profeta è accetto nella sua patria»
2. Aspetti della vita – Il punto debole
3. Un insegnamento di S. Alfonso de Liguori – Ci vuole pazienza!
4. La settimana con la liturgia
5. Saggezza calabrese – La settimana del credente calabrese
Una visita ad Auschwitz
Il 27 gennaio 1945, i soldati dell’Armata Rossa aprivano i cancelli del campo di concentramento nazista della città polacca di Oswiecim, nota con il nome tedesco di Auschwitz, liberando i pochi superstiti. A questo luogo di dolore sono arrivato anch’io in uno dei miei viaggi missionari.
Un popolo canta nella fede il dolore
Di ritorno da Dublino, mi fermo a Roma dove oggi, 19 gennaio 2010, alle ore 17,00 partecipo alla commuovente celebrazione religiosa per le vittime del tremento terremoto. L’iniziativa è stata promossa dall’Ambasciatore di Haiti presso la S. Sede e da altr associazioni umanitarie. Presenti tre cardinali, quattro vescovi dell’area caraibica, autorità civili e religiose del paese disastrato e rappresentanti della S. Sede. La celebrazione è stata presieduta da Mons. Dominic Mamberti, della Segretaria di Stato del Vaticano.
Ricordando il Venerabile
Il nostro giornale non può lasciare come “sfuggito” alla sua attenzione giornalistica questo evento della vita cittadina tropeana che ha richiamato un buon numero di persone, semplici fedeli e persone di cultura. Il nome del Venerabile P. Vito Michele di Netta è legato ormai indissolubilmente alla storia di Tropea per il grande apostolato svolto da questo santo sacerdote per 37 anni ha nella città e nel resto della Calabria ed anche per l’influsso che egli ha lasciato sulla vita religiosa e sociale dopo la sua morte, avvenuta il 3 dicembre 1849 a Tropea, nella stanza dell’attuale Municipio che si appoggia alla chiesa del Gesù, un tempo facente parte del Convento liguorino.
La caduta del Papa
Dopo la caduta del Papa provocata da una squilibrata proviamo a mandargli un sorriso
Giesù Cristo peccerille. La canzoncina napoletana di S. Alfonso che fece sorridere Ratzinger
Tutto il mondo ha seguito in diretta, con senso di sbigottimento, l’audace e inconsulto gesto della donna italo-svizzera Susanna Maiolo, che, dopo aver scavalcato con sorprendente facilità la transenna, ha tentato di buttarsi sul Papa che si stava recando all’altare per la celebrazione della notte di Natale.
Tu scendi dalle stelle
Già dall’inizio di dicembre (e forse prima) le case degli italiani sono invase dai prodotti di consumo legati al Natale imposti da una pubblicità sempre più aggressiva di ditte che, per non correre il rischio di essere battute dalla concorrenza, tendono ad anticiparne i tempi, con il risultato di sminuire l’intensità della festa.
I Redentoristi in Calabria /3
All’inizio del 1790 la Congregazione si trovava ancora sotto il peso dei contrasti che nel decennio precedente, causati dal Regolamento[1], avevano lacerato l’unione e gli animi dei congregati. Divisa in due rami, essa contava 150 religiosi distribuiti in quindici comunità, otto delle quali si trovavano nello Stato Pontificio[2], quattro nel Regno di Napoli[3], due in Sicilia[4], dove peraltro vantavano una certa autonomia, e una a Varsavia in Polonia[5]. Era stato per indubbio merito di p. Francesco Antonio De Paola se nell’Italia centrale si erano moltiplicate rapidamente le fondazioni, dopo quella di Scifelli, voluta da s. Alfonso nel 1773, come era da ascriversi all’iniziativa di p. Pietro Paolo Blasucci la fondazione della seconda casa in Sicilia, nel 1787 a Sciacca. Solo i confratelli del Regno di Napoli, inizialmente impegnati nel consolidamento delle quattro case esistenti, e successivamente piombati nel ciclone del Regolamento, per oltre quarant’anni non avevano fondato altre case.
I Redentoristi in Calabria /2
In uno studio pubblicato recentemente su questa rivista abbiamo illustrato le prime missioni predicate dai Redentoristi in Calabria negli anni 1756-1758 (1). Non abbiamo trovato notizie su eventuali lavori apostolici svolti dalla Congregazione in Calabria nei quattro anni seguenti, se si eccettuano quelli di alcuni padri che nel 1761 — mentre si recavano a fondare una casa ad Agrigento (Sicilia) — predicarono varie volte durante la loro forzata sosta a Sant’Eufelnia d’Aspromonte (2). E’ certo invece che negli anni 1763-1765 i figli di s. Alfonso tennero un gran numero di missioni nelle diocesi di Cassano e di Bisignano, come pure nelle arcidiocesi di Rossano e di Santa Severina, nel corso di tre campagne apostoliche successive, tutte dirette dal p. Carmine Fiocchi.
I Redentoristi in Calabria /1
Da una lettera di s. Alfonso de Liguori del 29 dicembre 1732, scritta quindi meno di due mesi dopo la fondazione della Congregazione dei Redentoristi (9 XI 1732) — detti allora «Padri del SS.mo Salvatore» —, sappiamo che già allora il vescovo di Cassano allo Ionio si era rivolto a lui per poter usufruire dell’opera dei padri nella sua diocesi. Purtroppo questa lettera di Alfonso a mons. Tommaso Falcoia, vescovo di Castellammare di Stabia negli anni 1730-1743, è andata perduta, ma fortunatamente il primo biografo del Santo, P. Antonio M. Tannoia, ce ne ha tramandato un brano. Dal quale risulta che i vescovi di Caiazzo, Cassano e Salerno desideravano avvalersi dell’opera apostolica del nuovo Istituto (1).