Nonostante che la pandemia del Covid non vuole abbandonarci e nonostante i tentativi di omologare il Natale e i suoi contenuti a “festività generica”, noi siamo fermamente convinti che l’albero di Natale e il presepe ci aiutano a contemplare il mistero della nascita di Gesù. Sono “simboli affascinanti del Natale. – Nelle famiglie e nei luoghi di socializzazione già compaiono in varie forme. – Possano questi simboli portare un riflesso della luce e della tenerezza di Dio, per aiutare tutti a vivere la festa della nascita di Gesù. Contemplando il Dio Bambino che sprigiona luce nell’umiltà del presepe, possiamo diventare anche noi testimoni di umiltà, tenerezza e bontà” (papa Francesco).
Autore: Salvatore Brugnano
Falsità e ingiustizie sempre in agguato
Essere accusati ingiustamente è una delle sofferenze più grandi. Chi è accusato ingiustamente si sente solo e abbandonato; ognuno può e deve potersi difendere attraverso le vie legali. Ma non deve lasciarsi cadere nel peccato dell’odio, perché anche Gesù, Figlio di Dio, è stato ingiustamente accusato ed ha perdonato. Il credente può unire la sua imprevista croce alle sofferenze di Gesù, fiduciosi nel fatto che il bene trionfa sempre, anche se non sempre lo vedrà in questa vita.
Il Venerabile Di Netta, un’attesa senza fine
Il Venerabile P. Vito M. Di Netta, redentorista, è stato un testimone della Misericordia di Dio: «Odi estinti, discordie composte, lotte e scandali d’ogni genere dissipati, il maltolto restituito, in una parola restaurata la virtù e la vita cristiana: ecco i frutti che sempre e dovunque producevano i lavori apostolici del P. Di Netta». A Tropea si continua a pregare e a sperare di vederlo Beato. – Nella foto: alcuni Superiori Redentoristi di Tropea dell’ultimo cinquantennio che hanno con la loro opera portato avanti il ricordo e la testimonianza del Venerabile Padre Di Netta: P. Alfonso Gravagnuolo (1916-1994); P. Luigi Gravagnuolo (1917-1998); P. Antonio Jacovino (1931-2000) e P. Antonio Fazzalari (1945-2017). L’impegno di vederlo beatificato continua nella bella chiesa del Gesù.
A Tropea le preghiere per il Venerabile Di Netta
P. Vito M. Di Netta redentorista, un testimone della Misericordia: «Odi estinti, discordie composte, lotte e scandali d’ogni genere dissipati, il maltolto restituito, in una parola restaurata la virtù e la vita cristiana: ecco i frutti che sempre e dovunque producevano i lavori apostolici del P. Di Netta». (Quadretti biografici del Venerabile, opera dell’artista Rosetta Bova di Tropea).
Vescovo anglicano sceglie il sacerdozio cattolico
Michael Nazir-Ali, vescovo anglicano di Rochester in Inghilterra, poteva diventare il Primate Anglicano. Invece ha scelto di essere prete cattolico. – Il 30 ottobre scorso, il Cardinale Nichols, arcivescovo di Westminster, ha ordinato sacerdote Michael Nazir-Ali, che ha lasciato il suo incarico di vescovo anglicano per abbracciare il cattolicesimo. – Pachistano, proveniente da una famiglia di radici cristiane e musulmane, ha cittadinanza britannica e pakistana, ed ha studiato in scuole cattoliche. – Il suo impegno futuro: “Ora potrò difendere i diritti umani e aiutare milioni di cristiani che soffrono e tanti altri nel mondo”.
Una bambina di 8 anni dichiarata Venerabile
Gesù, richiamando il salmo 18, aveva detto «Dalla bocca dei bambini e dei lattanti ti sei procurata una lode». Sì, Dio viene lodato e glorificato anche dai bambini. – Nella promulgazione dei Decreti della Congregazione delle Cause dei Santi del 25 novembre, accanto ai nuovi santi/beati/venerabili il carmelitano padre Tito Brandsma,)il vescovo Don Tonino Bello e altri) c’era anche il nome di Odette Vidal Cardoso, bambina di 8 anni, considerata come la piccola mistica, che è stata dichiarata venerabile. È morta il 25 novembre 1939 esclamando: “Gesù portami in cielo”.
Don Tonino Bello dichiarato venerabile
Per “Don Tonino” Bello, il vescovo della “Chiesa con il grembiule” un passo importante verso la gloria degli altari. – Incontrando il prefetto della Congregazione delle cause dei santi, il cardinale Marcello Semeraro, Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto che riconosce le virtù eroiche di monsignor Antonio Bello (1935-1993). – Don Tonino Bello è venerabile: il vescovo poeta dalla parte degli ultimi, che ha conquistato il rispetto e l’amore fi tutti. – Scriveva Don Tonino: «Io sono «un buono a nulla… Ma capace di tutto, perché consapevole che, quanto più ci si abbandona a Dio, tanto più si riesce a migliorare la gente che ci sta attorno”.
Inizia l’Avvento Ciclo_C 2021
Oggi inizia il nuovo anno liturgico, ciclo C, col vangelo di Luca e inizia con la prima domenica di Avvento, la quale presenta non la prima, ma l’ultima venuta di Cristo: “Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria” – «Fate attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita» è l’invito di oggi. – Questo tempo di Avvento orienti a Dio i pensieri e gli affetti del cuore, perché bella sia la preghiera, vera la fraternità, sobria la vita e lieta la condivisione con chi è nel bisogno. – “A te, Signore, innalzo l’anima mia, mio Dio, in te confido: che io non resti deluso!”.
Il dono della vita
I morti di coronavirus – anche i cosiddetti NO VAX – avrebbero voluto continuare a vivere. – Questa pandemia che stiamo vivendo ormai da due anni, ci porti a stimare la vita come dono di amore. – Sì, la vita è un dono, è innanzitutto un atto d’amore che abbiamo ricevuto e che dobbiamo trasmettere e difendere. Essa è dono di Dio che ne è il Padre: “Padre della vita, noi crediamo in te!” – Un Padre geloso che non gradisce assolutamente manipolazioni, menomazioni e mortificazioni contro di essa. Un peccato contro la vita, è un peccato contro Dio. – Rispettiamo la vita. Difendiamo la vita.
Essere dono l’uno per l’altro
Molte storie che girano sul web sono a scopo didattico, ma non lontane dalla realtà. Specialmente quando si tratta di solidarietà che giungono a farci finalmente capire che si può essere dono l’uno per l’altro. Anzi, di più: che ognuno di noi può essere un miracolo per l’altro! – E a farcelo scoprire tante volte è l’innocenza dei bambini che muove gli adulti a dimenticare il proprio egoismo e a fare quello che essi chiedono: a volte, anche un miracolo. – Santa Teresa di Gesù Bambino sapeva come strappare i “miracoli”, prima al suo papà e poi a Gesù. – I dolorosi fenomeni della pandemia che stiamo vivendo e dei flussi migratori inarrestabili chissà quante storie “miracolose” hanno da raccontare!
Alla porta del paradiso
Tutti vogliamo andare in paradiso, ma molti trovano che è difficile. – Ma chi va in paradiso? … E quelli che ci sono, sono stati tutti dei santi? La storia dice che ci sono stati tanti che l’hanno “rubato” all’ultimo momento! – Sì, Il Paradiso è questione di misericordia. Fidiamo nella misericordia di Dio: egli ci farà entrare… Ma intanto facciamo tutto il possibile per meritarcelo! – Dio guarda alla nostra fede e al nostro amore più che ai risultati delle nostre opere, perché le opere devono essere il segno della fede e dell’amore. Il risultato lo giudica Dio. – Anche tanti nostri fratelli migranti, al di là delle soluzioni politiche, hanno diritto a condividere, per misericordia, quella nuova patria o terra sognata e desiderata come il loro paradiso.
Morto a 97 anni fratel Jean-Pierre, l’ultimo monaco di Tibhirine
È scomparso nel giorno di Cristo re dell’universo, 21 novembre, fratel Jean-Pierre, l’ultimo monaco di Tibhirine. A darne notizia è stata l’arcidiocesi di Rabat e un comunicato del monastero di Notre-Dame dell’Atlante di Midelt, in Marocco, dove il religioso, 97 anni, si è spento. Quest’ anno che segna il 25.mo anniversario del martirio dei religiosi trappisti in Algeria, è previsto a Roma un incontro internazionale per esplorare la loro eredità spirituale. – L’8 dicembre 2019 tra i 19 martiri di Algeria beatificati in quel giorno c’erano 7 monaci di Tibhirine, rapiti e uccisi dai fondamentalisti islamici algerini nel 1996. – Il 31 marzo 2019, durante la visita in Marocco Papa Francesco , nella cattedrale di Rabat, incontrò fratel Jean Pierre Schumacher, l’ultimo sopravvissuto di Tibhirine nel corso dell’incontro con i sacerdoti, i religiosi, i consacrati e il Consiglio Ecumenico delle Chiese.
Beato un sacerdote polacco ucciso dai nazisti
Giovanni Francesco Macha, giovane sacerdote polacco, ucciso a soli 28 anniu in odium fidei dal regime nazista durante la Seconda Guerra Mondiale è stato beatificato dal cardinale Semeraro in Polonia, nella cattedrale di Katowice sabato scorso 20 novembre. Martire a soli 28 anni, consapevole di adempiere una missione.- Egli non badava alle differenze di nazionalità, confessione religiosa, livello sociale. Comprese che solo la fede e la carità permettono di riconoscere ad ogni persona, creata a immagine e somiglianza di Dio, la propria irrinunciabile dignità, fondando anche un’associazione caritativa. E così il nuovo Beato ci ricorda che tutti saremo giudicati sull’amore. E che in questo tempo di pandemia siamo chiamati a renderci conto che per salvarci abbiamo bisogno gli uni degli altri, perché nessuno si salva da solo.
Chiamate ad essere madri e sorelle dei poveri
Papa Francesco ha mandato un video messaggio alle Figlie della Carità raccomandando vivamente: siate madri e sorelle dei poveri. – il suo saluto, la sua preghiera e la sua benedizione di alla Compagnia delle Suore Figlie della Carità riunite in Assemblea a Parigi nella Casa Madre di Rue du Bac. – Queste Suore sono presenti in molte parti del mondo, anche nei “paesi di missione” con lo stesso fine: attraverso la carità, l’amore vero generare i poveri all’Amore verso Dio e aiutarli ad aprirsi alla bellezza della vita, superando le tante contraddizioni e le tante forme di marginalizzazione della nostra società ferita.
Cristo, Re di invincibile amore
Oggi ultima domenica dell’Anno Liturgico: solennità di Cristo Re. – La pandemia del Coronavirus che perdura e ci indirizza a nuove scelte di convivenza sociale, come quella dei migranti, è occasione anche per la riscoperta della propria identità religiosa. La nostra società, cristiana per lunga storia, deve recuperare le sue profonde radici cristiane. Ma potrà farlo solo se noi per primi rimetteremo Cristo al centro. – La sua regalità vincerà tutte le potenze del male; come Figlio di Dio le vincerà tutte sulla croce. – Un Re da contemplare e invocare: il suo trono di gloria, la Croce, tornerà ad essere sorgente di luce e sapienza per tutto il popolo cristiano.
Il martire gesuita difensore dei guaraní
Nel cammino della storia dell’umanità troviamo tanti santi che hanno illuminato il loro tempo con il loro esempio, le loro scelte di vita e, i tanti, anche con il sacrificio della propria vita. – San Roque González de Santa Cruz (1576-1628), martire gesuita fondatore delle “reducciones” (villaggi appositamente creati per favorire la crescita umana e spirituale degli indios) e difensore dei guaraní. Fu ucciso a colpi di ascia: “E’molto onore e gloria patire grandi contraddizioni battendosi per la giustizia, perché gli indios siano liberi dalla dura schiavitù. – E a san Roque Dio concesse la grazia di dare tutta la sua vita e tutto il suo sangue, per amore dei guaraní.
La bella storia di redenzione di Jennifer
Jennifer, fuggita dall’inferno della prostituzione grazie alla fondazione “Magdalena”, ora è felice: la mia vita era un caos, ma Dio l’ha cambiata. – Nella Giornata dei Poveri, la storia di questa giovane 23enne originaria della Nigeria, vittima per lungo tempo del traffico di esseri umani. Ad Assisi ha ricevuto la benedizione del Papa che non ha esitato a denunciare: “È tempo che cessino le violenze sulle donne e che queste siano rispettate e non trattate come merce di scambio”. Qualcuno ha sussurrato commosso: “Il Papa dà a questa gente molta gioia e speranza, nonostante le difficoltà che stanno attraversando”. – Ora Jennifer si batte perché altre donne in situazioni drammatiche si affidino ad associazioni e a reti di aiuto per essere liberate.
Migranti in quantità verso l’Europa
L’Europa, mèta desiderata dai migranti per terra e per mare. L’Europa vista come la Casa comune. Mentre le parti politiche si affannano a trovate intese e soluzioni possibili, Papa Francesco con i suoi interventi invita a non avere paura ad affrontare nuovi orizzonti. Europa casa comune con una immigrazione “integrata” che può essere ricchezza e benedizione. “Ricevere, accompagnare, promuovere e integrare… i quattro passi di una corretta immigrazione. Se non si arriva all’integrazione possono nascere dei gravi problemi.
Dal dolore può nascere il bene
Le perle sono prodotto del dolore; sono il risultato dell’ingresso di una sostanza estranea o indesiderata, all’interno dell’ostrica, come un parassita o un granello di sabbia. Le perle sono ferite guarite. Se hai imparato a convivere con il dolore, hai prodotto una perla! In giro ci sono molte “ostriche vuote”, non perché non sono state ferite, ma perché non hanno saputo perdonare, capire e trasformare il dolore in amore. – Pensando alla pandemia, che stiamo vivendo ormai da due anni e che sembra non finire più, tutti noi potremmo imparare cose positive. Così ci ha ricordato a più riprese Papa Francesco e continua a dirlo ancora con fiducia.
La missione del giornalismo
Per la prima volta Francesco conferisce le onorificenze pontificie a due giornalisti “decani” della Sala stampa come “Dama” e “Cavaliere” di Gran Croce dell’Ordine Piano. In questa occasione il Papa ha sottolineato come il giornalismo sia una missione per il bene dell’intera società. – Una significativa lezione del Pontefice: c’è bisogno di professionisti che rendano il mondo meno oscuro e aiutino a vincere le paure. E spiega che i tre verbi del buon cronista sono ascoltare, approfondire, raccontare. – Una missione non facile.