San Biagio e i mali della gola. – Un Santo “familiare”, perché continuamente invocato dalle mamme per i loro figli, perché siano preservati dal mal di gola: quasi un’assicurazione sulla salute dei bambini – Infatti Avendo guarito miracolosamente un bimbo cui si era conficcata una lisca in gola, viene invocato come protettore per i mali di gola. A questo risale il rito della “benedizione della gola”, compiuto con due candele incrociate. – Le reliquie di San Biagio sono custodite nella Basilica di Maratea (PZ), città di cui è santo protettore.
Autore: Salvatore Brugnano
XXVI Giornata della Vita consacrata
Oggi, 2 febbraio, è la festa della Presentazione del Signore al tempio ed è la giornata dei consacrati. – Sono migliaia i consacrati e le consacrate in tutto il mondo che accolgono il dono della vocazione con gioia e disponibilità nei molteplici carismi, che nella loro vita cercano il volto di Dio, impegnandosi a costruire la pace e la fraternità, nonostante le difficoltà. – Il mondo sembra non capire la loro scelta, però resta stupito e guarda con rispetto tutti quelli che seguono con coerenza la loro vocazione, consacrandosi all’amore per Dio e per il prossimo, non da solitari navigatori ma insieme, perché “chiamati a diventare una Chiesa sinodale”. “Il Signore ci ha chiamati per una missione di gioia!”. Quella gioia che scaturisce dall’esperienza intima di Dio che riempie il nostro cuore e rende davvero felici» (Papa Francesco).
Una tendopoli da smantellare
La tendopoli di San Ferdinando (RC) verso lo smantellamento. Essa accoglie i migranti impegnati nei lavori agricoli nella Piana di Gioia Tauro: una emergenza diventata “urgenza quotidiana per l’abbandono delle istituzioni e per lo sfruttamento dei migranti dal punto di vista sociale-burocratico (documenti e permessi) ed economico (paga troppo bassa). «Chi vi arriva trova l’inferno». La Chiesa invoca la solidarietà e si impegna perché venga restituita la dignità ai braccianti. – Nel 2020, tempo di pandemia, Papa Francesco, ha inviato attraverso l’Elemosineria Apostolica, un importante aiuto e il cardinale Konrad Krajewski portò alla tendopoli i doni del Santo Padre: i viveri, un contributo generoso in denaro, molti rosari destinati ai volontari e l’enciclica “Fratelli tutti”. Opera sociale, opera di solidarietà, opera di carità.
Don Bosco, il grande educatore
Don Bosco, un Santo sempre allegro, una personalità straripante, con una genialità educativa che ha cambiato la vita dei giovani e di chiunque lo incontrasse. Un Padre, un Maestro, un sacerdote, un apostolo mosso dal continuo desiderio di bene per l’uomo, sin da piccolo. – Nei suoi ragazzi sapeva suscitare il desiderio di santità: Domenico Savio (1842 – 1857) allievo di Don Bosco , a 15 anni fu maturo per il cielo: “La morte, ma non peccati!”.
Con Gesù, profeta rifiutato
Gesù Cristo è più che profeta: lui è la Parola stessa di Dio, la Buona Notizia per tutti. Ma molti non vogliono ascoltare e Gesù, come i profeti, trova rifiuto. Perché gli uomini rifiutano il profeta che parla in nome di Dio? Perché avvertono in lui un personaggio “scomodo”. A Nazaret rifiutano Gesù, perché chiedeva un cambiamento radicale di vita, di abitudini, di mentalità.- Il mondo ha bisogno di profeti del vangelo e di Gesù. Oggi più di ieri. – Non solo: anche noi siamo invitati ad essere profeti, cioè a testimoniare il vangelo con la vita e la parola, in tutte le situazioni di ogni giorno: famiglia, lavoro, scuola, letture, conversazioni, impegno di carità, attenzione all’uomo. – Oggi ricorre la 69a Giornata mondiale dei malati di lebbra.
Ascoltare con l’orecchio del cuore
«Ciò che rende la comunicazione buona e pienamente umana è l’ascolto di chi abbiamo di fronte» E’ il centro dell’annuale messaggio rivolto da Papa Francesco agli operatori delle comunicazioni sociali in vista della Giornata mondiale, la cui 56a edizione si celebrerà nel giorno dell’Ascensione (il 29 maggio da noi). – Il messaggio ha come tema: «Ascoltare con l’orecchio del cuore». Un ascolto autentico e attento, da non confondere con il curiosare e produrre pettegolezzi al fine di soddisfare quell’audience, che permette di incassare soldi, molti soldi.
Lingua che ama il pettegolezzo
Le parole dette senza pensare, riferite per sentito dire, ascoltate da persone che non mostrano segni di affidabilità possono causare un po’ di disordine e tanti dispiaceri. Un tempo ci si impegnava a migliorarsi come persone e cristiani; nelle scuole si insegnava l’educazione civica, il galateo veniva ripetuto con garbo e senza finzioni. Oggi è diventato difficile parlare bene e parlarsi bene. Ma è necessario che la parola ritorni ad essere buona e sia costruttiva; è necessario imparare a frenare la lingua e a usarla per dire cose buone.
Murati nel sottotetto della chiesa per sopravvivere
P. Antonio Dréssino redentorista, parroco della chiesa di S. Gioacchino in Roma durante la seconda guerra mondiale. Guidò l’operazione salvataggio di alcuni perseguitati dai nazisti, salvandoli nella cupola di San Gioacchino (25 ottobre 1943 – 7 giugno 1944). – Lì dentro, fra indicibili disagi e privazioni, vissero, ogni giorno, dalla dieci alle quindici persone, avendo come unico mezzo di contatto col mondo esterno, e soltanto di notte, una finestra rotonda apribile al centro del timpano, a 50 metri da terra. Attraverso quella finestra passavano uomini e cose: cibo, vestiti, lettere, giornali, passatempi e anche rifiuti organici. – Il Governo israeliano ha insignito del titolo di “Giusto tra le Nazioni” il redentorista p. Antonio Dréssino, una suora, un ingegnere e una studentessa che rischiarono la loro vita in questa operazione.- Il dato nuovo è che la chiesa di San Gioacchino è stata insignita del titolo di “Casa di vita”. – Il redentorista P. Ezio Marcelli è stato colui che ha scoperto la storia qui riportata ed che ha rintracciato alcuni dei salvati.
Beati quattro martiri di El Salvador
Sabato 22 gennaio i quattro martiri di El Salvador, “rappresentanti di innumerevoli martiri anonimi”, nella Piazza Divino Salvador del Mundo della capitale, sono stati proclamati Beati durante la Messa celebrata pomeriggio dal cardinale di San Salvador, Gregorio Rosa Chavez, in gioventù molto vicino all’arcivescovo Romero e testimone degli anni più tragici dell’El Salvador. – Essi sono: il gesuita Rutilio Grande, due suoi compagni laici Manuel Solórzano e Nelson Rutilio Lemus uccisi nel 1977, e il francescano padre Cosma Spessotto, ucciso nel 1980. – Il il cardinale Rosa Chavez ha incoraggiato le migliaia di fedeli: “I nostri martiri possono aiutarci a recuperare la memoria e la speranza per non rinunciare al sogno di un Paese riconciliato e pacifico, un Paese come lo vuole il nostro Dio: giusto, fraterno e solidale”. – Lo storico e biografo Rodolfo Cardenal ha detto: “Il contributo più importante di questi martiri è di essere stati al fianco dei poveri in un momento di crisi e violenze”.
Conversione di san Paolo Apostolo
Oggi è la festa della Conversione di san Paolo Apostolo, un appuntamento solenne, crocevia per gli impegni ecumenici (Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani) e per i vari itinerari spirituali che fanno riferimento al grande evento che ha trasformato il persecutore dei cristiani in Apostolo delle genti. Gli Atti degli Apostoli narrano l’evento al capitolo 9. – Gesù in persona si manifestò glorioso lungo la strada affinché Saulo, colmo di Spirito Santo, annunciasse il Vangelo della salvezza alle genti, patendo molto per il nome di Cristo. – Saulo così divenne così un uomo nuovo, con un amore che nulla e nessuno potrà togliere: “Nessuno lo separerà dall’amore di Cristo”.
Francesco di Sales, santo forte e vescovo cortese
A volte tentiamo tutte le strade per superare le difficoltà della vita, trascurando però la principale: affidarsi a Dio. E questo non per sfuggire al proprio impegno: rimane sempre valido il detto popolare “Aiutati, che Dio ti aiuta”. Ma per non cadere nello stress che ci leva la pace, e che favorisce il gioco del Maligno. – Dobbiamo imparare ad abbandonarci, mettendo nelle mani di Dio il risultato della nostra lotta quotidiana, perché soltanto la fiducia in Lui può avere ragione delle nostre inquietudini. E la gioia, mite ed umile, ci accompagnerà sempre. San Francesco di Sales fu un esempio di fiducia in Dio. La mitezza e il sorriso lo accompagnavano anche in mezzo alle difficoltà della vita.
Domenica della Parola
Il 30 settembre 2019, nella memoria liturgica di San Girolamo, con la Lettera apostolica in forma di Motu proprio “Aperuit illis”, Papa Francesco stabilì che la terza Domenica del Tempo ordinario sia dedicata alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio. Un giorno da vivere in modo solenne per riscoprire il senso salvifico della Parola di Dio, la quale ci spinge in modo sempre rinnovato ad uscire dall’individualismo per rinascere nella carità. – La Domenica della Parola di Dio ci fa scoprire la ricchezza della nostra fede.
Lettorato, Accolitato, Catechista: ministeri veri per i Laici
E’ stato promulgato il nuovo rito per i ministeri del Lettorato e dell’Accolitato e quello di Catechista da dare ai Laici, non per benigna concessione, ma come diritto e chiamata a servire il popolo di Dio. – Domani, 23 gennaio, Domenica della Parola di Dio, Papa Francesco darà il Lettorato e l’Accolitato ai primi laici, anche donne. – Papa Francesco conferirà per la prima volta a laici il ministero del Lettorato e dell’Accolitato e anche quello del Catechista a uomini e donne di diversi Paesi del mondo. Ministeri veri, preparati con opportuna formazione e non frutti di improvvisazioni dettate dalle circostanze.
Musulmani onorano la defunta sorella Barbara di Gesù
A Hermel, in Libano, la morte di suor Barbara ha unito cristiani e musulmani. – Questi hanno onorato la defunta, partecipando commossi ai suoi funerali: «Hermel ha perso un esempio di dedizione, amore e purezza. Per la grande misericordia di Dio, vai piccola sorella Barbara!» – E così, il sogno di vedere in preghiera spontanea, e non formale, cristiani e musulmani si realizza come grande frutto della piccola sorella Barbara di Gesù, vissuta per più di 30 anni in Hermel, cittadina libanese interamente musulmana.
Un angelo di profonda umanità sulla Costa Concordia
Nella tragedia del naufragio della Costa Concordia nel 2012, un giovane musicista, Giuseppe Girolamo lasciò il suo posto sulla scialuppa di salvataggio ad una mamma, Antonella Bologna e al suo bimbo, anche se non li conosceva. – Un angelo sulla Costa Concordia che ha sacrificato la sua vita per salvare una mamma e il suo bimbo. – Papà Giovanni a dieci anni di distanza confida: “Giuseppe mi manca e prego sempre per lui” -.Antonella Bologna, la mamma salvata, dice commossa: “Ha dato la sua vita per noi, è il nostro angelo!” – Gesù aveva detto: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici” (Gv 15,12-17)”. – Sembra che Giuseppe Girolamo non abbia ancora ricevuto una vera onorificenza da parte dello Stato italiano per il suo gesto eroico: sarebbe ora di pensarci.
Incontro al vaccino col padre in spalla per 12 ore
In Brasile nella foresta amazzonica un giovane, Tawy, 24 anni, con il padre sulle spalle ha camminato per 12 ore per farlo vaccinare. La foto è di un medico addetto alle vaccinazioni, Erik Jennings Simoes, che l’ha pubblicata su sul social Instagram. – Il lungo viaggio di Tawy contro il Covid e lo scatto fotografico stanno facendo il giro del mondo: un giovane che porta sulle spalle il padre 67enne per 12 lunghe ore per consentire all’anziano di ricevere il vaccino contro il Covid. – La coppia degli «Enea e Anchise amazzonici» dà un segnale di speranza nel mezzo della nuova ondata di contagi nel mondo.
Il parroco che confessa in strada
Testimonianza di don Michele Madonna, parroco a Napoli: “A causa della pandemia, sempre meno gente va in chiesa per partecipare alla Messa ed accostarsi al Sacramento della penitenza. Eppure, quando scendo in strada per confessare, io sperimento quanto la gente ha bisogno di Dio, e quando sono lì in tanti si riconciliano… Il mio stile non è altro che lo stile di Gesù: la strada il luogo privilegiato del suo annuncio. Questo non vuol dire sminuire i luoghi sacri. È sbagliato stare solo dentro le nostre chiese. Allo stesso modo sarebbe sbagliato anche stare solo fuori… Tutto deve portare a fare comunione con Gesù e tra noi».
Creare ambiente di famiglia dove c’è violenza
C’è veramente da rimanere stupiti nel vedere quali miracoli può compiere il Vangelo, quando è testimoniato da credenti che si affidano unicamente alla grazia del Signore. – In un territorio, il Mozambico, dove da anni si stanno stanno consumando violenze inaudite, un sacerdote comboniano italiano, Padre Davide De Guidi, accoglie e cura centinaia di uomini, donne e bambini che provano a sfuggire alle violenze che da anni si stanno consumando a Cabo Delgado. – Poi la storia di Gioventino, che si sente un uomo sereno, anche in mezzo a difficoltà estreme.- “Nella gente così provata abbiamo riconosciuto la carne di Cristo”.
Noi siamo la Chiesa, sposa amata di Dio
L’intervento di Maria presso il suo Figlio alle nozze di Cana mostra la cura della Madre verso gli uomini. È una cura attenta ai nostri bisogni più veri: Maria sa di che cosa abbiamo bisogno! Lei si prende cura di noi, intercedendo presso Gesù e chiedendo per ciascuno il dono del “vino nuovo”, cioè l’amore, la grazia che ci salva. – Lei intercede sempre e prega per noi, specialmente nell’ora della difficoltà e della debolezza, nell’ora dello sconforto e dello smarrimento, soprattutto nell’ora del peccato («Prega per noi, peccatori»). – Nei prossimi giorni comincerà la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio) col tema: «In oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo» (Matteo 2,2).
David, fratello d’Europa, anzi del Mondo
Si può vivere e morire in tanti modi. David Sassoli ha combattuto e lavorato fino all’ultimo possibile istante, informandosi, partecipando attivamente alla causa del bene comune con curiosità e passione indomabili nonostante lo stato di salute sempre più precario. – Per il Presidente del Parlamento europeo, per il politico Sassoli, per l’uomo David nella sua dimensione privata, alla base di ogni azione, di ogni comportamento, di ogni scelta erano, assai ben saldi, i valori umani di riferimento: lealtà, coerenza: “Mai fingere, mai alimentare polemiche, spirali, pregiudizi, pettegolezzi, meschinità; richiamare sempre educazione, rispetto”. – Con David Sassoli l’Europa e l’Italia perdono un uomo delle istituzioni di primario livello, che credeva nella politica nella sua accezione più nobile, in un’Europa baluardo dei diritti e delle opportunità, nell’impegno a favore delle persone più deboli e indifese. Quanto mancherà il suo sorriso educato e affabile. Riposa in pace, David. (dal post ufficiale di Facebook).