Un prestigioso riconoscimento assegnato ad un giovane di Brattirò
Al 19° “International Symposium on Analytical and Applied Pyrolysis” uno dei due premi al dott. Alessandro G. Rombolà
Un prestigioso riconoscimento assegnato ad un giovane di Brattirò.
E’ di pochi giorni fa la notizia dell’attribuzione dei “Frontier Poster Awards” a due giovani ricercatori sotto i 35 anni di età. Si tratta di due premi conferiti in riferimento a studi specialistici nell’ambito degli ultimi risultati ottenuti in materia di pirolisi e processi termici.
La pirolisi, dal greco piro-fuoco e lisi-scissione, è un processo condotto ad alte temperature, superiori a 300°C, in atmosfera priva di ossigeno, che consente di trasformare la biomassa di partenza in un gas, un liquido detto bio-olio e un residuo carbonioso chiamato char. Questo processo termochimico è particolarmente idoneo nel trattamento di biomasse per scopi energetici. Difatti, si è appena concluso presso la Johannes Kepler University di Linz, Austria, il diciannovesimo “International Symposium on Analytical and Applied Pyrolysis”, evento tenutosi nei giorni 21-25 maggio e che ha visto la presenza di buona parte del mondo accademico e della ricerca industriale internazionale interessata a tali tematiche.
Ad aggiudicarsi uno dei due premi il dott. Alessandro G. Rombolà, giovane calabrese originario di Brattirò; Alessandro ha conseguito la laurea triennale in Gestione dei rischi naturali presso l’Università della Calabria e poi la specialistica in Scienze per l’ambiente ed il territorio presso l’Università di Bologna, sede di Ravenna. Dal 2012 è dottorando in “Scienze Ambientali: tutela e gestione delle risorse naturali” sempre all’Università emiliana, facendo parte del gruppo di ricerca di Chimica Analitica, guidato dal Prof. Daniele Fabbri, presso il Centro Interdipartimentale di Ricerca per le Scienze Ambientali (CIRSA) di Ravenna.
Questo gruppo scientifico non a caso chiamato “Pyro-team”, da anni lavora sulla pirolisi e su tutte le possibili applicazioni instaurando importanti collaborazioni industriali con gruppi di ricerca internazionali e soprattutto ha ottenuto brillanti risultati su diversi fronti: dalla pirolisi di microalghe per la sintesi di biocombustibili, alla scoperta di nuove molecole ottenibili dalla pirolisi di cellulosa e con una potenziale attività biologica molto importante, dall’analisi degli idrocarburi policiclici aromatici nel char e nel bio-olio prodotti in pirolisi, all’applicazione della pirolisi come tecnica analitica per i beni culturali.
Lo studio intitolato “Structural Investigation and Levels of Polycyclic Aromatic Hydrocarbons (PAHs) in Synthetic Biochar” ha perciò consentito a questa giovane promessa calabrese di cimentarsi a livello internazionale con grandi studiosi del settore, quali ad esempio Franco Berruti, Marianne Blazso, Akwasi Boateng, Francisco GonzálezVila, Paul Greenwood del comitato scientifico, intraprendendo il lungo cammino di esperienze che, ci si augura, possa rappresentare l’impalcatura per una entusiasmante e proficua carriera.