di Bruno Cimino
foto Salvatore Libertino
Roma - Basile Antonio Domenico, di Alleanza Nazionale, appena 197 voti di preferenza a Tropea nelle ultime consultazioni elettorali del 3-4 aprile 2005 per il rinnovo del consiglio regionale della Calabria, superato addirittura da una casalinga Strano Caterina, del Nuovo PSI, che ha raccolto ben 278 voti, ha rispolverato qualche settimana prima delle elezioni un progetto che dorme da circa 40 anni nei profondi sogni politici di tutte le amministrazioni tropeane.
E
qual è questo sogno a cui anche Basile aveva affidato, a nostro avviso, parte
delle sue probabilità di un grande consenso elettorale? Ma l’ascensore
naturalmente! Quello che dovrebbe facilitare il via vai tra il centro abitato e
le spiagge. Ecco lo stralcio di una velina riportante la notizia e ripresa da
qualche quotidiano nei giorni precedenti le elezioni regionali: “... Basile
ha predisposto un intervento per la riqualificazione della rupe di Tropea
attraverso un finanziamento pari ad un milione e mezzo di euro reso disponibile
con i fondi Pis Rete ecologica regionale”. Lo stesso Basile avrebbe
dichiarato che: “L’aspetto più interessante riguarda la realizzazione di un
collegamento verticale meccanizzato tra la piazza del Duomo ed il lungomare, che
sarà inserito in un vano esistente tra gli archi in calcestruzzo, e di alcuni
camminamenti sui terrazzi generati dall’intervento di consolidamento e di
recupero dell’area ...”. Chi conosce Tropea sa che il comunicato è confuso e
inesatto. Comunque, per quanto riguarda i “camminamenti”, bisogna precisare che
l’idea è della locale Associazione Culturale Trophaeum e risale addirittura al
10 dicembre 1994. Sull’ascensore, invece, ne rivendicano la necessità di una sua
realizzazione tutte le amministrazioni che si sono susseguite a Tropea, dai
primi anni cinquanta in poi.
Ma
il problema non è tanto di chi è l’idea, e neanche di chi la realizza,
importante invece è se si realizza. Esiste, è vero un progetto, anzi una recente
delibera comunale del 7 marzo 2005 che parla di lavori relativi alla “Difesa
organica e riqualificazione del litorale tirrenico ...”. La stessa prevede la
costruzione di un ascensore che si aggiunge ad un altro già finanziato da
ubicare in piazza Cannone (ossia Largo Porta Vaticana), ma esistono anche
forti dubbi che questo progetto vedrà un nastro tricolore da tagliare. Perché
così tanto scetticismo? Innanzitutto perché prima di un avvenimento elettorale
anche le cose più assurde pare che diventino facili realizzazioni e poi perché
Tropea non è nuova a promesse non mantenute. Sulla carta stampata di questo
stesso giornale, nel numero di maggio-agosto 1996, quando c’era la lira,
apprendevamo, tra l’altro, di un finanziamento di 4 miliardi per la costruzione
di un Centro Congressi; di ben 3 miliardi e 600 milioni destinati ad un
“Progetto di Area per lo sport, il turismo ed il tempo libero”. A queste
straordinarie imprese, due anni dopo, si aggiungevano l’ultimazione dei lavori
delle case comunali di viale Don Mottola ed i 24 alloggi in contrada S. Venere,
per questi due progetti pare-sembra-che siano ripresi i lavori.
Altre opere non ce ne sono. Probabilmente forse un paio di cantieri dimenticati, ma con fiducia attendiamo la prossima campagna elettorale.
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