Dopo il successo di Capoarte pronti per nuove sfide
L’associazione Dracma rilancia e scommette sui giovani
Cala il sipario sul teatro Torre Marrana di Ricadi, ma inizia al contempo a crescere il lavoro dell´associazione Dracma, che sotto la guida dell´attore e regista Andrea Naso ha trasformato in un successo la prima edizione del “Capo Arte Teatro”.
Il direttore artistico della deliziosa struttura all´aperto, inaugurata quest´anno, è entusiasta del lavoro svolto sin ora. «L´esperienza fatta – ci racconta Naso – è stata occasione di ripensamento su come viene gestito il settore cultura in Calabria. Mi sono trovato di fronte a delle eccellenze». Il regista, d´altro canto, ha potuto contare sull´ausilio di Giancarlo Zanetti, direttore del Magna Grecia Teatro: «Lui è stato molto presente e di grande aiuto durante questa nostra prima esperienza qui al Torre Marrana, elargendo graditi consigli». A sentirlo parlare, sembra quasi che entrare in un circuito teatrale così prestigioso sia stato semplice per la nuova realtà che sorge all´ombra della torre saracena. «Abbiamo chiesto – ci spiega Naso – assieme all´assessore alla Cultura Giulia Russo di essere valutati e la nostra richiesta è stata accolta. Ho avuto modo di conoscere persone scrupolose e molto attente su come vengono gestite le risorse pubbliche, come il dottor Armando Pagliaro e lo stesso vice presidente Cersosimo». Detta così sembra una passeggiata, ma questa sintonia d´intenti tra i rappresentanti della cultura del ricadese e i dirigenti regionali, «che con noi – aggiunge Naso – si sono dimostrati sempre molto gentili», nasce ovviamente dalla bontà del progetto di fondo. Sul suo primo impegno come direttore artistico Naso dice di ritenersi soddisfatto: «Credo di aver ripagato la fiducia che gli amministratori hanno riposto in me». Dalla sua sa di avere ottimi numeri, il presidente di Dracma, con oltre 2000 presenze stagionali, il Torre Marrana può guardare al futuro con speranza. «Sono state tante – dichiara Naso – le soddisfazioni raccolte, ma non è solo merito mio, mi sono avvalso di una squadra di artisti, non di tecnici, che come me hanno tanta voglia di far crescere il territorio, e sono stato supportato da tre valenti amministratori che con grande entusiasmo hanno dedicato tanto tempo al Teatro Torre Marrana e perfino impegnato le proprie risorse finanziarie laddove i fondi comunali non sono arrivati, dando un esempio di efficienza pubblica e di grande attaccamento alla loro terra».
Ricadi è ufficialmente diventata sede teatrale dell’associazione e della compagnia teatrale diretta da Naso, unica peraltro in tutto il vibonese, «è qui che, oltre a produrre spettacoli, saranno avviati dei corsi teatrali per i giovani studenti». Sfruttando infatti il centro congressi comunale, che presto diverrà il Piccolo teatro “G. Berto”, Naso si è messo al lavoro per programmare il palinsesto per la stagione invernale. «Nel programma di Capo Arte abbiamo inserito tre spettacoli tutti calabresi, come “Merìdion”, del cantastorie Racco, “Elettra” di Officine Joniche e “La verità vive” di Lindo Nudo, ed è questa la linea che seguiremo per il Piccolo Teatro, perché da calabrese ci tengo molto che le compagnie calabresi abbiano maggiore visibilità». Tornando a Torre Marrana e al suo futuro, Naso ha dichiarato, qualora venisse riconfermato, di «avere in mente un piano triennale che permetta l´apertura del teatro sin da maggio, con l´istituzione di un “Festival del teatro” rivolto agli studenti, che dia l´opportunità ai giovani attori di competere attraverso l’arte e la cultura. “L’apporto educativo del teatro e della pratica teatrale è oggi troppo poco considerato, ritengo sia invece indispensabile per il bagaglio cognitivo di ognuno, al sud forse maggiormente».
Se ad Andrea Naso è quindi chiara la strada da seguire per il futuro, sembra già delineata invece quella per il prossimo anno, quando «al Magna Grecia Teatro ed alla prosa affiancheremo anche la danza, la musica ed una stagione concertistica, per far crescere ancor più il livello della seconda edizione del “Capo Arte teatro” sul modello di Taormina».
Il progetto pare ambizioso, ma altrettanto importante è il disegno che hanno in mente gli amministratori locali guidati dal sindaco Larìa, che già pensano ad ampliare la capienza con l´aggiunta di una nuova cavea e guardano ad un “Parco di Torre Marrana” come grande contenitore di cultura. «Ciò che fa ben sperare – conclude Andrea – è la crescente presenza di gente del luogo agli spettacoli».
Teatro inteso non più come semplice spettacolo, dunque, ma come rito collettivo di una comunità. È questo lo spirito del teatro classico greco: la sua magia sta proprio nel ritrovarsi assieme per condividere un patrimonio culturale che, attraverso la messa in scena, diventa ancor più prezioso e universale.