Domingo ArenaPersonaggi illustri

Domingo Arena,
un tropeano celebre come Garibaldi

Una lettera, ritrovata casualmente da Francesco La Ruffa nel municipio di Tropea, inviata dieci anni fa dal giornalista Justino Zavala Carvalho, informava della celebrità di questo cittadino che in Uruguay è "secondo soltanto a Garibaldi".

di Bruno Cimino

Roma - Domenico Arena, figlio di Gaetano e Anna Lorenzo, nacque a Tropea il 7 aprile del 1869. La famiglia emigra in Uruguay a Montevideo, la città dove si formerà la più grande comunità di tropeani sparsi nel mondo.
Il padre apre bottega per svolgere il lavoro di ciabattino, lo stesso che faceva a Tropea, ma evidentemente in quel paese lontano, con qualche speranza in più. Difatti, nonostante le modeste condizioni economiche riesce a mantenere agli studi il giovane Domingo che si laurea addirittura in Farmacia e Giurisprudenza. Il destino del futuro avvocato è comunque segnato da una vocazione straordinaria verso la politica: dedicherà la sua vita a difendere i poveri e a ribellarsi alle prepotenze ed ai soprusi dei potenti; divenendo nemico acerrimo di tutte le dittature, si prodigò nel trovare ospitalità ai rifugiati politici di qualunque credo ideologico.
Fu giornalista e direttore responsabile de "El Dia", deputato e ministro, sempre a fianco di José Battle y Ordògñez, più volte presidente della Repubblica.
Lo stesso Arena avrebbe potuto ricoprire la carica di Presidente dell’Uruguay - scrive il giornalista Justino Zavala Carvalho del quotidiano La Repubblica di Montevideo - ma la Costituzione uruguaiana da sempre proibisce di accedere alla presidenza a coloro che non sono nati in territorio nazionale.
Il Carvalho, in occasione del cinquantenario della morte di Arena, inviò una lettera al sindaco di Tropea per avere informazioni più dettagliate su questo tropeano diventato illustre in Uruguay che - sottolineò in una seconda lettera - per noi uruguaiani è tremendamente importante.
Ma alla calorosa passione contenuta tra le righe della richieste ci fu un normale interessamento da protocollo, come fosse una semplice pratica municipale. Eppure il giornalista ci teneva affinché, egli scrisse "... si sappia lì in Tropea che Domingo Arena nel mio paese fu secondo solo a Garibaldi".
Sarebbe riduttivo limitare la grande personalità dell’emigrante tropeano al solo impegno di parlamentare, eppure le sue battaglie politiche a sostegno di leggi che oggi sono vanto di progresso civile per molte nazioni, è veramente qualcosa di straordinario. Si pensi a come abbia saputo anticipare i tempi nel proporre una forma di governo federale, o alle intuizioni sul voto segreto ed elezioni con la "proporzionale"; ha lottato anche per la soppressione della pena di morte, per la durata ad otto ore dell’orario di lavoro e conseguente riduzione della giornata lavorativa per i giovani dai 15 ai 18 anni; sono anche suoi i disegni di legge sul divorzio (nel lontano 1905), del divieto di maltrattare gli animali e quindi proibire il tiro al piccione, della creazione di un fondo di assistenza pari a due terzi del salario in caso di disoccupazione, infermità o invalidità, dei due giorni di riposo ogni cinque di lavoro, del diritto gratuito allo studio, della pensione sociale alla vecchiaia. A queste se ne potrebbero aggiungere ancora una infinità.
In una seconda lettera inviata sempre al municipio di Tropea e che siamo riusciti a rintracciare grazie alla disponibilità degli impiegati comunali Giovanna Ciccarelli e Gaetano Muscia, il Carvalho, auspicava un contatto più stretto per meglio testimoniare l’importanza di Arena, la cui figura è " più che mai necessaria per le generazioni future".
D’altronde, non è soltanto con il dedicare una semplice strada cittadina che si rende omaggio a chi ha dedicato una vita per il progresso e la civiltà di un popolo. Forse non sarà sufficiente neanche un monumento, che comunque sarebbe doveroso, per richiamare l’attenzione del mondo all’orgoglio che si provare quando si scopre di essere concittadini di un uomo che, nonostante la celebrità, non sapevano neanche che fosse esistito.
Sarebbe ancora possibile almeno un ringraziamento ufficiale al giornalista del La Repubblica di Montevideo, il quale ha reso alla città di Tropea un servizio inestimabile consegnando alla storia attuale e futura un uomo che si aggiunge ai tanti illustri personaggi che hanno fatto grande Tropea e la terra di Calabria.
Domingo Arena è morto in Uruguay il 3 maggio 1939. Ai suoi funerali parteciparono oltre centomila persone.

 

Redazione Tropea e dintorni

 

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