Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Annunciato il Giubileo della Misericordia.
Vangelo della 4ª Domenica di Quaresima – Anno B
(Gv 3,14-2)
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
Papa Francesco annunzia il Giubileo straordinario della Misericordia
Il terzo anno del Pontificato di Francesco si è aperto sotto il segno della Misericordia. Nel pomeriggio di venerdì 13 marzo, anniversario della sua elezione, durante la celebrazione della penitenza presieduta nella basilica vaticana, il Papa ha annunciato un Anno santo della misericordia.
Il Giubileo straordinario inizierà nella solennità dell’Immacolata Concezione di quest’anno e si concluderà il 20 novembre 2016, domenica di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo
L’apertura della Porta santa, quindi, avverrà nella Solennità dell’Immacolata Concezione 8 dicembre 2015. Cinquant’anni fa, presso quella stessa Porta si concludeva il Concilio Vaticano II.
La Misericordia sarà in questo Anno la protagonista della vita della Chiesa per consentire a tutti di percepire la grandezza del cuore paterno di Dio che ha voluto rivelarsi e farsi conoscere come “ricco di misericordia e grande nell’amore”.
(da L’Osservatore Romano)