Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Annunciare il Vangelo con linguaggio appropriato.
– Sono rimasto attratto dal titolo di un articolo pubblicato il 15/04/21 su aleteia.org da Sposi&spose di Cristo ed ho scelto di riproporlo: l’importanza del linguaggio per annunciare davvero il Vangelo.
– Anche se a volte storciamo il naso nel leggere tanti post sgarbati o addirittura folli, siamo consapevoli tutti ed anche convinti che sul web è necessario essere presenti, ma da veri cristiani.
– E questo deve potersi vedere oltre che dal contenuto dei post, anche nel linguaggio e nelle modalità espressive.
– Quale servizio possiamo rendere alla bellezza del vangelo se lo presentiamo su un piatto sporco? Quale carezza possiamo far sentire a chi vive situazioni problematiche se pretendiamo di parlare loro non usando le parole di misericordia che sono lo specifico del vangelo?
– Il vangelo, proprio perché è buona notizia, ha bisogno di essere annunciato con parole cariche di misericordia: così chi legge potrà accogliere la buona notizia. – Il linguaggio ha la sua importanza, è il piatto su cui presentiamo l’annuncio del vangelo, specie quello che riguarda la Famiglia.
♦ Nella Liturgia delle Ore, c’è l’inno dell’Ora Sesta, che nel canto si rivolge al Signore chiedendo: “…dona un linguaggio mite, che non conosca i fremiti dell’orgoglio e dell’ira”. Parole illuminanti.
Questo riguarda tutti i cristiani e soprattutto chi vuole rispondere alla chiamata di annunciare il vangelo a chi aspetta una risposta alla sua vita.
♦ Anche noi ci sentiamo particolarmente toccati perché, nella nostra missione, c’è anche quella dell’Annuncio del Vangelo della Famiglia attraverso i mezzi di comunicazione (che ormai possiamo evitare di chiamare “nuovi” perché nuovi non lo sono più) e quindi del linguaggio fatto di parole oltre che di fatti.
Una sfida impegnativa.
♦ La “sfida” sta nel parlare con persone che non possiamo guardare negli occhi di argomenti spesso difficili, spinosi e che possono toccare le ferite di molte persone che ci seguono…cercando di adottare:
♦ un linguaggio che non sia mai giudicante per essere in linea con Cristo (non dimentichiamoci che la Misericordia di Dio non ha limiti);
♦ un linguaggio che non affligga o getti nell’angoscia maggiormente chi magari già si sente afflitto e angosciato;
♦ un linguaggio che non “spenga il lumino fumigante o la fiamma smorta” di chi soffre.
♦ un linguaggio che sia nella Verità e che apra alla Speranza!
♥ Questo perché riteniamo che il Vangelo si annunci anche suscitando un sorriso, con piccoli gesti di affetto sincero…deponendo le pietre e rinfoderando le spade (ci sentiamo vittime anche noi della violenza sul web che nasce troppo spesso da testate cristiane che…lasciamo perdere…)
Questo ci teniamo a specificarlo per alcuni motivi, ad esempio:
♦ c’è chi ci segue aspettandosi di ascoltare sentenze nei confronti di questa o di quella persona…ascoltare sentenze verso chi non crede o altro…
♦ c’è chi si aspetta da noi soluzioni a problemi che non si possono risolvere con la lettura di un post o con un video su Youtube, ma che hanno bisogno di essere accolti e affrontati con interventi concreti personali e/o di coppia…
Queste aspettative (giudizi, sentenze, soluzioni facili) non rispecchiano quello che è il nostro fine, ovvero:
♦ attraverso un linguaggio mite, accogliente, ironico, paziente, speranzoso, cerchiamo di accendere delle piccole luci, cerchiamo di aiutare le persone non ad avere risposte, ma a farsi bene le domande..
cerchiamo di aprire un varco nel cuore del lettore…
♦ un varco che faccia entrare nel cuore di quella persona l’unico che può dire Parole di Vita Vera, l’unico che può salvare davvero qualcosa o qualcuno: il Signore Gesù Cristo.
♥ Non sempre riusciamo nel nostro intento e non sempre siamo miti, ma ci proviamo perché crediamo in questa modalità di relazionarci con le persone…crediamo che nessuno si converta con le bastonate, la paura e le minacce… Crediamo in Gesù mite e umile di cuore.
♥ E se a volte cadiamo nell’opposto di quello che predichiamo…facciamo appello alla vostra misericordia
Nella speranza di potervi incontrare personalmente uno per uno (quanto lo desideriamo!!!) vi salutiamo con il saluto di san Francesco: “Il Signore ti dia Pace”.
(fonte: Pietro e Filomena, “Sposi&Spose di Cristo”, aleteia.org, articolo pubblicato il 15/04/21).