Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Angelus di solidarietà e di conforto per Parigi.
Mentre il mondo intero inventava mille modi per esprimere a Parigi la solidarietà dopo i drammatici attacchi terroristici di venerdì notte, Papa Francesco ha dedicato l’Angelus del mezzogiorno della domenica, ieri. Ha espresso dolore, cordoglio e vicinanza ai feriti e ai familiari di quanti hanno perso la vita. Da leggere e meditare!
♦ Papa Francesco ha condannato con parole dure i drammatici attacchi terroristici avvenuti a Parigi:
“Tanta barbarie ci lascia sgomenti e ci si chiede come possa il cuore dell’uomo ideare e realizzare eventi così orribili, che hanno sconvolto non solo la Francia ma il mondo intero. Dinanzi a tali atti intollerabili, non si può non condannare l’inqualificabile affronto alla dignità della persona umana. Voglio riaffermare con vigore che la strada della violenza e dell’odio non risolve i problemi dell’umanità e che utilizzare il nome di Dio per giustificare questa strada è una bestemmia!”.
♦ Il Santo Padre ha esortato poi fedeli e pellegrini a pregare chiedendo a Maria di proteggere la Francia e il mondo intero:
“Vi invito ad unirvi alla mia preghiera: affidiamo alla misericordia di Dio le inermi vittime di questa tragedia. La Vergine Maria, Madre di misericordia, susciti nei cuori di tutti pensieri di saggezza e propositi di pace. A Lei chiediamo di proteggere e vegliare sulla cara Nazione francese, la prima figlia della Chiesa, sull’Europa e sul mondo intero”.
♦ Riferendosi al Vangelo della domenica e al discorso di Gesù incentrato sugli avvenimenti ultimi della storia umana, con elementi apocalittici come guerre, carestie e catastrofi cosmiche, il Santo Padre ha ricordato che “la nostra meta finale è l’incontro con il Signore risorto”:
“Noi non attendiamo un tempo o un luogo, ma andiamo incontro a una persona: Gesù. Pertanto, il problema non è “quando” accadranno i segni premonitori degli ultimi tempi, ma il farsi trovare pronti all’incontro. E non si tratta nemmeno di sapere ‘come’ avverranno queste cose, ma ‘come’ dobbiamo comportarci, oggi, nell’attesa di esse. Siamo chiamati a vivere il presente, costruendo il nostro futuro con serenità e fiducia in Dio”.
♦ “La speranza è la più piccola delle virtù, ma la più forte”. La nostra speranza ha un volto:
“Il volto del Signore risorto, che viene ‘con grande potenza e gloria’ (v. 26), che cioè manifesta il suo amore crocifisso trasfigurato nella risurrezione. Il trionfo di Gesù alla fine dei tempi sarà il trionfo della Croce, la dimostrazione che il sacrificio di sé stessi per amore del prossimo, ad imitazione di Cristo, è l’unica potenza vittoriosa e l’unico punto fermo in mezzo agli sconvolgimenti e alle tragedie del mondo”.
Gesù è accanto noi, sempre ci accompagna, ci vuole bene. Il Signore Gesù è una presenza costante nella nostra vita, è sempre per ricondurci al presente”:
Egli si pone contro i falsi profeti, contro i veggenti che prevedono vicina la fine del mondo, e contro il fatalismo. Vuole sottrarre i suoi discepoli di ogni epoca alla curiosità per le date, le previsioni, gli oroscopi, e concentra la nostra attenzione sull’oggi della storia… Ci richiama all’attesa e alla vigilanza, che escludono tanto l’impazienza quanto l’assopimento, tanto le fughe in avanti quanto il rimanere imprigionati nel tempo attuale e nella mondanità”.
♦ Ha poi concluso il Papa:
“Anche ai nostri giorni non mancano calamità naturali e morali, e nemmeno avversità e traversie di ogni genere. E’ necessario soltanto guardare Gesù e Lui ci cambia il cuore: “Tutto passa; soltanto la sua Parola rimane come luce che guida e rinfranca i nostri passi e ci perdona sempre perché è accanto a noi”.
(fonte: Radio Vaticana).