Fede e dintorni

Anche voi tenetevi pronti

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Anche voi tenetevi pronti.

Lo scenario della nostra vita cambia continuamente.
– Il cristiano sa che la sua storia terminerà nell’incontro personale con il suo Signore. A questo incontro, che sarà anche un rendiconto e un giudizio, deve prepararsi ogni giorno: «Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese».
– La vita ci è stata donata perché possiamo cercare il volto di Dio e rivelarlo a quanti incontriamo sul nostro cammino. Anche in questo periodo di ferie. C’è chi gode meritatamente di un tempo di riposo e chi non ha questa possibilità: tutti, aperti alle sollecitazioni dello Spirito, possono sperimentare la gioia di autentiche relazioni umane. “Beati quei servi che il padrone troverà svegli!
– Facciamoci trovare sempre pronti nell’accoglienza e nella condivisione con i meno fortunati della vita. Il Signore conta su di noi: e noi non illudiamo la nostra dignità umana con sogni e chimere vane.

Dal vangelo di questa domenica – Forma breve (Lc 12, 35-40)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
♦ «Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!
Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa.
♦ Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

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♦L’invito “Non temere”, risuona spesso nella Bibbia ed è rivolto a quanti sono scelti per un compito particolare nella storia della salvezza: Zaccaria, Maria, Giuseppe, Pietro, Paolo… Oggi l’invito è per tutti noi, parte del piccolo gregge, a cui il Padre consegna il Regno.
♦ Non è semplice né facile fare quello che il Signore chiede ai suoi discepoli: vendere per donare in elemosina e garantirsi un “tesoro sicuro nei cieli”.
È un linguaggio che risulta difficile da comprendere e faticoso da mettere in atto anche per noi credenti, che nell’incertezza dell’ora presente, con i conti che la recessione assottiglia sempre più, ci lasciamo prendere dalla paura e mettiamo il nostro cuore, come ci ricorda Gesù, nel tesoro, anche se piccolo ma protetto e garantito, dimenticando che chi ha fatto di noi il suo gregge, lo cura e lo protegge; anzi non lo abbandona, ma lo salva.
A Dio chiediamo il dono della fede che spinse Abramo, nomade e pellegrino, a fidarsi della sua parola e della sua promessa. Siamo il suo gregge: con lui non possiamo temere alcun male. (Domenico D’Ambrosio).

Un anno fa il crollo del Ponte Morandi a Genova
Lo sguardo rivolto alla Madre e tanta voglia di ricostruire
♦ Ricordiamo tutti, a un anno dal crollo del ponte Morandi e dalla morte di 43 persone, quanto successe intorno a quel dramma.  Sincere emozioni collettive e poi subito caccia ai responsabili e tante polemiche. Non mancò il protagonismo di falsi eroi politici e mediatici.
Ricordo una scena vista durante un’altra tragedia in Puglia: un’anziana nonna teneva in braccio la nipotina addormentata; una mano per accarezzarla e un’altra per scorrere la corona del Rosario. Mi pare la sintesi di come la sapienza popolare cristiana vince di fronte al mistero del dolore.
Ecco cosa sono stati per Genova la Madonna della Guardia e il suo Santuario.
Una fiumana di gente è accorsa da Lei, la grande Madre, con sentimenti diversi: gratitudine degli scampati, senso di incredulità e quasi di colpa per poter essere ancora lì, preghiera per i feriti gravissimi e per i morti.
Per giorni e giorni il pellegrinaggio sembrava non finire, silenzioso e dolente.
Una quantità mai vista di messaggi arrivava da ogni parte del mondo. Poi, a poco a poco, il dolore si stemperava e diventava condivisione, solidarietà e tanta voglia di ricostruire.

Tutto questo lo ha espresso l’ex voto di un artista, Luca Damonte: una città intera, unita e solidale, le istituzioni e la gente a scavare tra le macerie. Due sguardi si incontrano: dal basso quello di un popolo, sgomento ma fattivo, e dall’alto quello della Madre, che non ha mai smesso di vegliare sui suoi figli.
(Mons. Marco Granara, rettore del Santuario Madonna della Guardia in la domenica.it).

Anche voi tenetevi pronti. – Lo scenario della nostra vita cambia continuamente. Il cristiano sa che la sua storia terminerà nell’incontro personale con il suo Signore. A questo incontro, che sarà anche un rendiconto e un giudizio, deve prepararsi ogni giorno: «Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese». La vita ci è stata donata perché possiamo cercare il volto di Dio e rivelarlo a quanti incontriamo sul nostro cammino. Anche in questo periodo di ferie.

 

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