Fede e dintorni

Anche a Tropea la luce della Pace di Betlemme

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Anche a Tropea la luce della Pace di Betlemme.

– Sabato sera 18 dicembre verso le ore 19,00 l’intero Gruppo Scout di Tropea (oltre 70 membri) ha accolto, alla stazione ferroviaria della città, la “Luce della Pace di Betlemme” per la cura della Terra.
– Dalla stazione il Gruppo Scout ha scortato la “la Luce di Betlem” fino al duomo, dove il vescovo della diocesi Mons. Attilio Nostro ha guidato tutti i partecipanti in una breve veglia di preghiera. L’indomani, domenica, la “Luce” è stata consegnata ai fedeli nelle varie chiese.
– In più di 90 stazioni della Penisola, con staffette partite da Trieste nella notte di venerdì 17, è stata consegnata la fiammella che proviene dalla lampada ad olio sempre accesa nella Grotta della Natività.
– In 25 anni gli scout di tutte le associazioni l’hanno portata nelle carceri, nei campi nomadi, negli eremi e nei luoghi dell’emarginazione.
– Tutti l’hanno accolta come segno di pace e fratellanza, anche i non cristiani”. – Quest’anno, dopo l’interruzione dell’anno scorso dovuta al Covid, un lungo pellegrinaggio di luce, di pace e di attenzione per la cura della Terra che ha preso molteplici direzioni in Europa, invitano tutti a restare coinvolti in questo cammino.

L’itinerario.
La “Luce della pace di Betlemme” è arrivata in Italia, a Trieste, sabato 11 dicembre, ed poi è ripartita la notte di venerdì 17 dalla stazione del capoluogo giuliano per raggiungere, con diversi treni, più di 90 città italiane nella giornata di sabato 18, dove l’attendevano circa 650 gruppi scout.
E’ entrata così nel vivo la venticinquesima edizione dell’operazione di distribuzione della fiammella che proviene dalla lampada ad olio sempre accesa nella Grotta della Natività a Betlemme: segni universale di pace e fratellanza.

Coinvolte tutte le associazioni scout italiane.
Un’iniziativa che ha coinvolto gli scout adulti del Masci (Movimento adulti scout cattolici italiani), ma anche quelli dell’Agesci, del Fse, del Cngei, la Compagnia di San Giorgio e la FederScout.
Quest’anno, dopo la sospensione del 2020 a causa della pandemia, la Luce torna a viaggiare con lo slogan “Facciamoci Luce per curare la Terra”, con un chiaro riferimento all’emergenza sanitaria, a quella ambientale ma anche alla cura necessaria per i migranti che rischiano la vita nelle rotte della speranza, via mare e via terra.

Il tema del 2021: “Facciamoci luce per curare la Terra”.
“Quest’anno abbiamo voluto legare la distribuzione della Luce della pace alle luci verdi accese dai cittadini polacchi per salvare le vite umane dei migranti al confine con la Bielorussia – spiega il presidente del Masci Massimiliano Costa – questo per rafforzare l’appello che abbiamo rivolto a tutti i parlamentari e agli uomini di governo d’Europa per abbattere i muri e privilegiare l’accoglienza”.
Ed un’altra frontiera, quella tra Italia e Austria, a Coccau (Tarvisio) è stata teatro del passaggio della Luce dagli scout austriaci ad una delegazione del comitato italiano, la sera di sabato 11 dicembre. Poche ore prima, a Salisburgo, si era tenuta la cerimonia di distribuzione della Luce di Betlemme, senza partecipanti a causa delle restrizioni sanitarie austriache, ma trasmessa sul sito dell’organizzazione e in diretta social.

La “Luce della Pace di Betlemme” compie 25 anni.
E’ nata dagli scout austriaci, che sono andati a Betlemme, nella Grotta della Natività, e hanno preso la Luce, l’hanno portata in Austria e poi distribuita nelle loro realtà e nelle comunità ecclesiali. Da loro poi si è diffusa oltre i confini dell’Austria e quindi, piano piano, in tutta Europa.
E da 25 anni è anche in Italia, grazie ad un intergruppo di diverse associazioni scout di Trieste, il Masci, l’Agesci, poi in Cngei, gli Scout d’Europa, che hanno preso la Luce dagli scout austriaci, e hanno iniziato a distribuirla da Trieste in tutte le realtà italiane.
Di solito la distribuzione avviene da Salisburgo, quest’anno a causa della pandemia, è stata un po’ più difficoltosa, non ci sono state grandi folle alla cerimonia, anche perché l’Austria ha limitato gli accessi.
In Italia sono gli scout italiani a portarla nelle proprie parrocchie… Sono 25 anni di un’iniziativa che vogliono dire anche migliaia di storie che sono rimaste nel cuore di chi l’ha accolta. Un altro modo per gli Scout di sentirsi più uniti in fraternità.
Lo scorso anno l’iniziativa è stata annullata proprio perché eravamo nel pieno della pandemia. Quindi questo venticinquesimo riprende la tradizione che era stata interrotta lo scorso anno.

L’olio della lampada.
La “Luce della Pace” viene dalla Grotta della Natività. Lì c’è una lampada che illumina la Grotta sin dai primi secoli della cristianità.
Ma dopo le crociate questa lampada è stata alimentata sempre con l’olio portato dalle comunità cristiane dell’epoca e poi pian pianino da tutte le comunità cristiane del mondo, soprattutto quelle italiane.
Nelle diocesi italiane c’è proprio la tradizione che quando si dona l’olio alla lampada della Grotta di Betlemme, vanno anche le autorità civili della località che dona l’olio, non sono quelle religiose. Quindi diventa il riconoscimento di una realtà importante: è l’olio che è alimentato simbolicamente dalla fede di tutti i cristiani.
Quest’anno lo slogan è “Facciamoci luce per curare la terra”: un chiaro riferimento alla difesa dell’ambiente tanto cara agli scout, ma anche all’ecologia umana: la tutela di chi ci vive e soffre per la pandemia e  non solo, ma anche per i guasti provocati dall’egoismo dell’uomo.
(fonte: varie dal web, soprattutto vaticannews.va/it, 18 dicembre).

Sabato sera 18 dicembre verso le ore 19,00 l’intero Gruppo Scout di Tropea ha accolto, alla stazione ferroviaria della città, la “Luce della Pace di Betlemme” per la cura della Terra e l’hanno scortata in duomo, dove il vescovo della diocesi Mons. Attilio Nostro ha guidato tutti i partecipanti in una breve veglia di preghiera. L’indomani, domenica, la “Luce” è stata consegnata ai fedeli nelle varie chiese. – Da 25 anni gli scout di tutte le associazioni la portano nelle carceri, nei campi nomadi, negli eremi e nei luoghi dell’emarginazione. – La “Luce” viene accolta come segno di pace e fratellanza, anche dai non cristiani. – Quest’anno lo slogan è “Facciamoci luce per curare la terra”: chiaro riferimento alla difesa dell’ambiente tanto cara agli scout. ed anche all’ecologia umana, la tutela di chi ci vive e soffre per la pandemia e per tutti i guasti provocati dall’egoismo dell’uomo.

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