Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Amici e nemici.
Una sfida della vita quotidiana è “come rapportarci alle persone che non ci piacciono”. La prima tentazione è: eliminarle dalla nostra vita… Ma ci può essere l’altra opzione “distruggerle trasformandole in persone amiche”. Rende molto felici avere la possibilità di riconciliarci e di iniziare un nuovo rapporto basato sull’amicizia con le persone che non ci piacciono. – La Quaresima ci chiede di provare questa opportunità. Anziché ad amici e nemici è meglio pensare alle persone come ad amici e futuri amici.
♦ È fin troppo semplice essere gentili con le persone che ci piacciono.
E se la nostra generosità è limitata agli amici, si può dire davvero di aver reso il mondo un luogo migliore?
♦È molto più difficile trattare gentilmente i nostri nemici: il capo ingiusto in ufficio, il collega che ci mette i bastoni tra le ruote, il vicino che non è gentile con i nostri figli, la persona che ci taglia la strada nel traffico, il familiare che ci causa problemi a ogni opportunità e rovina ogni incontro di festa…
Tutte queste persone possono diventare troppo facilmente disumanizzate nella nostra mente, e possiamo etichettarle come nemiche e iniziare a trattarle in modo diverso.
♦ Un’opzione popolare, accettata comunemente è andare avanti e distruggere i nostri nemici perché, ovviamente, se lo meritano. Così possiamo estrometterli dalla nostra vita per sempre, nutrire astio tutto il tempo che serve o sminuirli spettegolando su di loro. E se lo facciamo, potremmo perfino essere lodati dai nostri amici e considerati forti, come se più attacchiamo gli altri maggiore è la nostra vittoria.
♦ Può essere gratificante vedere un nemico cadere. .. Ma chi vince in realtà?
In verità il desiderio di distruggere i nostri nemici non porta a vincitori. La persona che attacchiamo finisce per sentirsi imbarazzata e piena di vergogna, e noi, dopo l’entusiasmo iniziale della vendetta, ci ritroviamo con una buona dose di senso di colpa e una persona in meno che non sarà mai nostra amica.
♦ Qualcuno dice che bastano pochi amici… E invece abbiamo bisogno di tutti gli amici che possiamo avere.
♥ Risulta utile il consiglio del beato John Henry Newman: “Nei confronti del nostro nemico dovremmo comportarci come se un giorno dovrà essere nostro amico”.
♥ E allora anziché ad amici e nemici è meglio pensare alle persone come ad amici e futuri amici.
Proviamo a fare l’esperienza. Una volta che compiamo lo sforzo di essere gentili con qualcuno, anche il suo atteggiamento modifica e, sorpresa, la persona che pensavamo fosse così terribile si rivela (in genere) splendida e interessante.
♥ E se la persona “nemica” decide di rimanere nostra acerrima nemica? Beh, allora siamo sollevati psicologicamente e spiritualmente: noi abbiamo voluto la pace, abbiamo voluto l’amore… Sarà la preghiera a far maturare l’iniziativa cominciata.
♥ Intanto, smettendo di vedere nemici ovunque intorno a noi, è come se venissimo alleviati di un peso, potendo godere la gioia della vita. Ed è importante non gettare la spugna. A volte alla gente ci vuole un po’ di tempo per superare lo shock, per perdonare o per essere certi che siamo sinceri.
♥ In ultimo, noi crediamo nel Paradiso: i nostri amici potrebbero benissimo finire in Paradiso accanto a noi, e allora perché aspettare? Le persone di cui non ci interessiamo potrebbero essere sedute nel banco dietro di noi in chiesa. Dio ama anche quelle persone, anche se noi non lo facciamo. In qualche modo saremo amici; Dio si assicurerà che accada.
♥♥ In Paradiso non sono ammessi odi né nemici. Sapere questo ci dà un grande incentivo ad agire bene finché siamo su questa terra.
Dal Vangelo di Matteo
Dice Gesù: “Se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (5, 46-48).