Possibile il black out del sistema, con il conseguente divieto di balneazione.
Seria la preoccupazione dei sindaci della Costa degli Dei, Tropea, Ricadi, Parghelia, Zambrone.
Anche l’Associazione albergatori di Tropea (Asalt) interviene sull’allarme relativo alla depurazione dei paesi della costa tirrenica vibonese.
«L’Asalt – affermano i coordinatori – esprime seria preoccupazione per l’eventualità che si verifichi quanto riportato su alcune notizie di stampa, secondo le quali i sindaci della Costa degli Dei, Tropea, Ricadi, Parghelia, Zambrone, avrebbero posto l’allarme su di un possibile black out del sistema di depurazione, con il conseguente divieto di balneazione». Per gli albergatori cittadini, una tale situazione comporterebbe ovviamente una catastrofe economica, oltre che ecologica.
E dire che «ci stiamo ancora leccando le ferite – commenta il segretario Pasquale Negro – per il danno economico e di immagine che abbiamo incassato nelle ultime stagioni estive per via della cattiva gestione della depurazione e della raccolta dei rifiuti solidi urbani». Secondo Negro e il consigliere Rocco Forelli, infatti, «le strutture alberghiere della città e della Costa degli Dei non potrebbero sopportare l’ennesima stagione negativa, ricalcante gli stessi drammi già vissuti in passato».
L’Asalt, pertanto, per bocca dei suoi rappresentanti, «auspica che gli organi competenti ed in testa la Regione Calabria affrontino e risolvano tempestivamente il problema sollevato dal sindaco di Tropea. In caso contrario, e sarebbe anche superfluo ricordarlo, la ricaduta sulla nostra economia assumerebbe contorni dagli effetti disastrosi in termini di occupazione, immagine e sviluppo».
Dopo la richiesta indirizzata alla Regione Calabria da parte del primo cittadino di Tropea, dunque, giunge a distanza di qualche giorno anche quella dei rappresentanti degli imprenditori turistici. «Abbiamo tutti – sostiene l’Asalt – il dovere di difendere e proteggere il turismo in Calabria, e in particolare Tropea, che non potrebbe sopportare un ulteriore danno di simili proporzioni in quanto si andrebbe ad aggiungere ai ritardi dei quali ancora oggi il turismo calabrese soffre. Perciò confidiamo che il Comune di Tropea, in collaborazione con i comuni della costa e soprattutto con l’Assessorato all’Ambiente della Regione Calabria, pongano rimedio, in tempi stretti, al grave problema sollevato».