Attualità

Al Porto problemi di sicurezza

Un Comitato spontaneo si rivolge al Prefetto

“Oggi ci troviamo a sostare in una area che non ci garantisce nessuna vigilanza”

Un momento della riunione del Comitato
Un momento della riunione del Comitato

La situazione inerente la gestione del porto con il passare del tempo preoccupa sempre di più. A lanciare l’allarme il Comitato, nato spontaneamente, dei diportisti ed utenti del Porto di Tropea, formatosi proprio ieri pomeriggio in seguito alle ultime vicende che hanno visto l’emanazione dell’ordinanza sindacale, che nei fatti sospende i servizi offerti dalla struttura.
“E’ una questione di ordine e sicurezza innanzitutto – hanno sintetizzato i componenti del comitato – e per tal motivo ci rivolgiamo al Prefetto Michele Di Bari in qualità di rappresentante del Governo sul territorio”. In molti infatti hanno posto l’attenzione sul fatto che l’area portuale ormai risulta non vigilata tanto che le sbarre poste fino all’altro giorno all’ingresso risultano assenti: “Ci vediamo costretti a pensare di lasciare questo porto con le nostre imbarcazioni – ha detto il sig. Ivan Batacchi – noi siamo dei diportisti che vogliamo godere dei servizi offerti dalla struttura e delle bellezze di Tropea. Abbiamo sempre pagato il dovuto, ma pensare di lasciare le nostre imbarcazioni senza nessuna vigilanza è impensabile. Mi vedo costretto, così come altre persona, ad abbandonare Tropea se da qui a qualche giorno non ci saranno prospettate delle garanzie in merito alla sicurezza di questo posto. A noi non interessano le beghe politiche ne tanto meno quelle personali; oggi di fatto la struttura portuale è a rischio sicurezza”.
Di mancanza di comunicazione ha parlato invece il sig. Pietro Gagliardi il quale si è posto la domanda, comune a tutti, con chi gli utenti debbano interloquire in merito alla gestione portuale: “Ufficialmente, al di là dell’Ordinanza del sindaco, non sapevamo nulla. Ci siamo ritrovati da un giorno all’altro senza la garanzia di avere un posto barca e dei servizi per i quali da anni paghiamo i nostri dovuti. Ci sono delle responsabilità che attengono a chi chiamato a gestire, ma in queste ore non sappiamo nei fatti chi è chiamato alla gestione del porto. Stiamo pensando di autogestirci ma anche questo dovrebbe essere autorizzato da qualcuno”. Poi il pensiero e la solidarietà sono stati rivolti agli operatori del porto, che si ritroveranno anch’essi in balia di un mare molto mosso non sapendo che fine farà il loro lavoro e quello di tutto l’indotto creatosi intorno ad una struttura del genere.
A prendere la parola anche Sabatino La Torre in rappresentanza del Circolo Velico Santa Venere, presente alla riunione insieme al comandante Natalino Crai della Lega Navale cittadina: “Ancora non è chiaro con chi ci dobbiamo rapportare se con il sindaco, con il Prefetto con la Capitaneria di Porto; noi utenti siamo parte attiva e termine ultimo di una gestione che ha le dirette conseguenze su di noi”. Tra i tanti interventi anche quello di chi dice di aver interessato personalmente il Senatore della Repubblica Franco Bevilacqua, impossibilitato ad essere presente alla riunione, il quale si è detto pronto ad interessarsi della faccenda direttamente rivolgendosi al Presidente Scopelliti.
In ultimo l’intervento dell’avvocato Gaetano Di Tocco, il quale ha analizzato formalmente l’attività da intraprendere per presentare le istanze del Comitato: “E’ sostanzialmente, innanzitutto, una questione di sicurezza; i porti non nascono solo per motivi turistici anche se questo è di tale natura; oggi ci troviamo a sostare in una area che non ci garantisce nessuna vigilanza e per questo intendiamo rivolgerci a S. E. il Prefetto affinchè ci possa dare delle risposte in merito, soprattutto perché Egli rappresenta sul territorio la massima autorità in merito alla sicurezza ed all’Ordine Pubblico. Stiamo formulando una richiesta ufficiale come Comitato, utenti e cittadini più in generale, per avere dall’ufficio di Prefettura delle risposte a questa situazione che non ci fa dormire sonni tranquilli non solo come diportisti, che sarebbe il male minore, ma come cittadini che vedono una realtà lavorativa, erogatrice di servizi ed un motore per l’economia del territorio collassare giorno dopo giorno”.(C.O. 17-09-2012)

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Caterina Sorbilli
Docente nelle scuole del I ciclo, collaboratrice storica di Tropeaedintorni.it, è giornalista pubblicista iscritta all'albo professionale dell'Ordine dei giornalisti della Calabria nell'elenco pubblicisti.