Lettera aperta messa agli atti
Carmine Maccarone in rappresentanza del comitato civico contro la barriera soffolta
I cittadini incontrano il Comune di Tropea rappresentato dalla dott.ssa Colosimo e l’Ing. Fuoco
(Commissari Straordinari)
L’origine di Tropea risale a migliaia di anni fa. Per tutti questi anni la natura ha fatto il suo corso e il paese ha vissuto fasi alterne di arricchimento architettonico, ma anche di forte degrado urbanistico e ambientale. Il mare e le spiagge bianche e , per certi versi, uniche, sono rimaste però inalterate nel tempo, fino ad oggi o, meglio, fino a qualche decennio fa. Quando, cioè, è nato spontaneo il turismo, per opera di pochi singoli che ci hanno creduto ed hanno investito nel territorio creando strutture ricettive e servizi di accoglienza per il turista. Da quando, cioè, è nato il boom economico e gli italiani hanno cominciato a calendarizzare le proprie vacanze scegliendo fra le varie mete la Calabria e, in particolare, Tropea. Ma prima ancora degli italiani, a memoria bisogna dire che Tropea e stata “scoperta” dagli stranieri. Inglesi, francesi, ma soprattutto tedeschi, sono stati i primi a scoprire le bellezze di Tropea e a diventare assidui frequentatori del nostro paese. Oggi Tropea è fra i centri turistici più importanti di Italia, al primo posto sicuramente in Calabria, ma è diventata anche una meta di rilevanza internazionale, tant’è che basta andare a vedere gli sbarchi all’aeroporto di Lamezia Terme per verificare che la maggioranza degli arrivi hanno direzione Costa degli dei, dove Tropea rappresenta il centro urbano di maggiore attrazione. Avrebbe meritato per questo un riconoscimento maggiore e non esageriamo nel ritenere che potrebbe ambire a diventare patrimonio dell’umanità per le bellezze uniche di cui madre natura l’ha dotata. Perciò, e solo perciò, occorrerebbe maggiore tutela del patrimonio naturale che possediamo e maggiori vincoli per la sua salvaguardia. Prima, cioè di mettere mano anche al più piccolo intervento che potrebbe modificare lo stato dei luoghi, occorrerebbe quella prudenza che non è mai tanta, se solo si pensasse ai rischio a cui si può andare incontro quando si iniziano opere strutturali.
Da qualche giorno sono iniziati i lavori per la costruzione di barriere soffolte e del ripascimento del litorale di Marina dell’Isola. Questa spiaggia, si legge nella relazione tecnica generale, è “ soggetta da circa 25 anno a lenta e progressiva erosione”. Per ovviare a questo fenomeno si è pensato di dare incarico per l’esecuzione di una barriera soffolta con protezione al piede a partire dagli scogli Missaggi e fino agli scogli Isola, lunga ben 440 metri. In sede di Conferenza dei Servizi, però, la Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio della Calabria si esprimeva in modo negativo riguardo alla barriera soffolta, richiedendo “ approfondimenti per trovare eventuali soluzioni alternative”, tant’è che il nuovo Progetto definitivo è stato presentato in sede di Conferenza dei Servizi, dove veniva approvato da tutti gli Enti preposti convocati in data 18/11/2010, in cui il Comune di Tropea comunicava che , dopo aver acquisito tutti i pareri , deliberava l’approvazione del Progetto definitivo pur, come si legge nella relazione tecnica generale, “il limitato importo economico per il Progetto in esame, potrà contribuire al ripascimento della spiaggia, ma non inciderà sulle cause vere del fenomeno che restano legate alla forte diminuzione del trasporto solido fluviale. Si ritiene però , continua la relazione- che la realizzazione dell’opera in progetto comporterà frequenti interventi di manutenzione a causa delle mareggiate, il cui costo successivo è previsto in oltre 400mila euro. Il sistema integrato messo in atto deve essere attentamente monitorato per controllarne l’evoluzione specialmente dopo mareggiate eccezionali.
Il ripascimento artificiale è quindi un’azione molto delicata e complessa e deve rispettare severe norme di attuazione a carattere giuridico e scientifico nel settore delle opere civili, marittime e che solitamente si intraprende a seguito di un lungo e acceso dibattito ambientale e politico. Così non è stato. L’INTERESSE DI POCHI operatori turistici ( proprietari di strutture o privati che confinano con il Demanio) è prevalso sull’interesse della collettività. Si è preferito salvaguardare qualche metro di spiaggia a danno dell’ambiente marino e del paesaggio.
Sull’efficacia di questi interventi si hanno pareri contrastanti, ma senza andare lontano, possiamo volgere lo sguardo a pochi metri di distanza , sulla barriera soffolta costruita nell’anno 2000 attorno allo scoglio di Santa Maria dell’Isola, a tutela dell’importante monumento paesaggistico e ambientale. E questi interventi ( sono gli stessi relatori del progetto a dichiararlo nella relazione tecnica generale) non hanno in alcun modo mitigato l’effetto erosivo nella spiaggia oggetto di esame, tanto che i proprietari dei suoli limitanti con l’arenile hanno, nel corso degli ultimi cinque anni, creato delle proprie opere a “ difesa del terreno privato dai marosi” che , specificatamente nel dicembre 2003, con il picco di alcune onde anomale stromboliane, hanno accentuato il loro risultato demolitore ed erosivo . Un intervento simile, se non uguale, è stato eseguito due anni fa nel territorio di Ricadi per salvaguardare dall’erosione la spiaggia Formicoli. L’operazione , possiamo dire oggi, è fallita: il mare è avanzato ulteriormente e la spiaggia è stata CANCELLATA.
Ora è la volta di Tropea a essere sottoposta a questo tipo di interventi che presentano grandissime incognite, quali:
• Un significativo impatto ambientale e paesaggistico
• La perdita di naturalità del litorale
• La formazione di specchi acquei con scarso ricambio
• L’accentuazione dell’erosione verso i litorali sottoflutto rispetto al settore principale
• La necessità di manutenzione periodica.
Questi avrebbero dovuto essere motivi più che sufficienti per fermarsi in tempo. L’opera, purtroppo, è già avviata e sarà difficile fermarla. Si sta compiendo una vera e propria deturpazione del territorio, tanto da alterarne i lineamenti fino a provocarne uno stravolgimento orribile, privando mediante gravi e vergognose alterazioni l’aspetto originario del luogo.
Carmine Maccarone