Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Accoglienza radicale del Vangelo.
Gesù aveva comandato ai suoi discepoli: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura» (Mc 16,15). Dove il vangelo è stato accolto e messo in pratica ha prodotto frutti straordinari di vita nuova. L’accoglienza radicale del messaggio di Cristo ha forgiato grandi santi. Chi non ricorda la storia di San Francesco di Assisi che si toglie i vestiti per restituirli al proprio padre, Pietro di Bernardone, e restare nella più nuda povertà. Come dimenticare la storia di San Francesco Borgia (1510-1572), che nel 1539 fu nominato viceré di Catalogna e dopo la morte della moglie, sistemati gli otto figli, entrò tra i gesuiti e fu il successore di S. Ignazio di Loyola. E il giovane nobile avvocato Alfonso Maria de Liguori (1696-1787) che a 27 anni lascia il foro di Napoli e la primogenitura, diventando sacerdote per i poveri e gli abbandonati. E San Benedetto Labre, (1748-1783) con una vita simile a S. Alessio. – Scelte radicali: nel farle essi furono accusati di “aver perso la testa”. Ma non dicevano lo stesso di Gesù? “Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È
La leggenda di Sant’Alessio, mendicante.
Ci sono varie versioni della sua vita avvolta nella leggenda. La nostra rubrica segue la versione che vuole il Santo morto a Roma come povero mendico straniero nella casa paterna.
♦ I genitori di Alessio erano ricchi e avevano molti servi. Essi si dicevano cristiani, ma grande era il contrasto tra il Vangelo e il modo con cui trattavano i loro servi, che vivevano nei seminterrati del loro palazzo nella più grande miseria, mentre essi vivevano nel lusso e nell’abbondanza.
♦ Alessio, crescendo, si rese conto che il comportamento dei suoi genitori non era compatibile con la fede cristiana che affermavano di avere. Discuteva con loro, ma non riusciva a convincerli.
♥ Quando diventò giovane, decise di prendere un atteggiamento radicale.
Una notte si vestì con abiti di mendicante e lasciò la casa di nascosto.
Il giorno seguente i genitori lo cercarono dappertutto, ma non l trovarono. Sua madre era particolarmente rattristata dalla scomparsa di suo figlio, non sapendo cosa gli fosse successo.
♥ E Alessio cominciò a vagare di città in città, dormendo nelle cantine e vivendo di elemosina. Quello che raccoglieva di giorno, lo distribuiva di sera ai poveri della città.
Dopo alcuni anni tornò a casa. Ma era magro, malato, peloso, con la barba lunga… Tanto sfigurato da non essere riconosciuto da nessuno del palazzo, neppure dai genitori.
♥ Alessio chiese di lavorare nelle terre del padre, come servo e fu ammesso. Si sistemò nel seminterrato del palazzo, insieme agli altri servi. Vedeva sua madre piangere mentre ricordava il suo amato figlio, ma intanto maltrattava ancora i servi senza valore.
♥ Alessio vi rimase per 17 anni, dormendo nel sottoscala fra le umiliazioni e gli scherni degli altri servi.
Quando sentì che la sua fine era vicina, decise di scrivere le avventure e le origini della sua vita su un rotolo.
Quando morì le campane di Roma si misero a suonare a festa e fu udita una voce divina che diceva: “Cercate l’uomo di Dio, affinché egli preghi per Roma”: così fu scoperto il corpo del santo, ancora con il rotolo in mano.
Solo allora gli straziati genitori finalmente seppero, dal rotolo scritto, che quel mendicante in abiti da pellegrino, vissuto nella loro casa, era l’amato figlio.
♥ Questa versione della leggenda ispirò canti popolari e leggende che i contadini si tramandavano da padre in figlio.
♦♦ Dobbiamo augurarci di non aver mai bisogno di una lezione come questa per avere più amore per i nostri fratelli e sorelle che vivono nella miseria. I poveri e i bisognosi sono membri della nostra famiglia, la famiglia dei figli e delle figlie di Dio.
(fonte: Historinhas do Padre Queiroz, redentorista brasiliano).