Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Domenica, 14 gen. 2018 – Trovare, dopo aver ansiosamente cercato, riempie il cuore di gioia. Trovare l’amore della propria vita è il sogno di quanti si mettono in ricerca. Ecco allora il grido di gioia dei primi due discepoli di Gesù: “Abbiamo trovato il Messia, cioè il Cristo”. Cercare Gesù e trovarlo è il senso di tutta la nostra vita. In questa ricerca oggi dobbiamo pensare ai migranti e ai rifugiati che sono uomini e donne in cerca di pace. Infatti oggi si celebra la 104ma Giornata Mondiale per i Migranti e i Rifugiati con l’invito di Papa France: “Accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i rifugiati”.
Dal Vengelo di questa domenica (Gv 1,35-42)
♦ In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
♦ Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
♦ Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.
Il Signore chiama
♦ Andrea e l’altro discepolo lasciano il Battista e seguono Gesù. La vocazione divina non segna un qualsiasi momento, sia pur privilegiato, della vita.
È invece l’ora solenne e definitiva che tutto modifica e sconvolge, che tutto fa nuovo nell’esistenza del chiamato.
♦ La chiamata di Dio percorre tutta la Bibbia. Il piccolo Samuele deve imparare a riconoscere la voce di Dio che ancora non conosce. Quando il sacerdote che lo segue gli dice cosa rispondere, Samuele obbediente si rende disponibile a Dio e diventa un grande profeta.
♦ Nel Vangelo c’è la chiamata di Gesù per i primi discepoli. Il Vangelo di Giovanni presenta una rilettura teologica della vita di Cristo: i discepoli sono presentati come persone in ricerca, che seguono un maestro.
♦ Il Battista indica il Signore come vera guida ed essi obbediscono. La domanda che Gesù Cristo pone loro è centrale: «Cosa cercate?». Sono le prime parole del Signore, che poi ci condurrà alla domanda finale del Vangelo di Giovanni: «Chi cercate?». Si parte con il cercare qualcosa: un senso per la propria vita, la gioia, la pace; fino a cercare solo Qualcuno: Dio e il suo Regno.
♥ Gesù dice a noi: «Venite e vedrete». È lui l’unico che usa il futuro: non vediamo, ma vedremo. È Lui l’unico che ci guarda non da quello che siamo, ma da ciò che possiamo diventare. (Elide Siviero in La Domenica,EP)
Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace
♦ Oggi si celebra la 104.ma Giornata Mondiale per i Migranti e i Rifugiati: “Accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i rifugiati”.
Dal Messaggio di Papa Francesco:
♥ “Cari fratelli e sorelle! «Il forestiero dimorante fra voi lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu l’amerai come te stesso perché anche voi siete stati forestieri in terra d’Egitto. Io sono il Signore, vostro Dio» (Lv 19,34).
♥ Ogni forestiero che bussa alla nostra porta è un’occasione di incontro con Gesù Cristo, il quale si identifica con lo straniero accolto o rifiutato di ogni epoca (cfr Mt 25,35.43). Il Signore affida all’amore materno della Chiesa ogni essere umano costretto a lasciare la propria patria alla ricerca di un futuro migliore.Tale sollecitudine deve esprimersi concretamente in ogni tappa dell’esperienza migratoria: dalla partenza al viaggio, dall’arrivo al ritorno.
♥ E’ una grande responsabilità che la Chiesa intende condividere con tutti i credenti e gli uomini e le donne di buona volontà, i quali sono chiamati a rispondere alle numerose sfide poste dalle migrazioni contemporanee con generosità, alacrità, saggezza e lungimiranza, ciascuno secondo le proprie possibilità.
♥ Al riguardo, desidero riaffermare che la nostra comune risposta si potrebbe articolare attorno a quattro verbi fondati sui principi della dottrina della Chiesa: accogliere, proteggere, promuovere e integrare».