L’Unitrè ha promosso un incontro con il Giudice Fabio Regolo
Ad un anno dalla scomparsa la signora Agnese ricordata attraverso le parole del libro “Ti racconterò tutte le storie che potrò”
“Io ti sollecito, ti stuzzico, ti racconto la lieta novella che sta dentro tante storie di ogni giorno. Ti racconterò tutte le storie che potrò. Così il nostro sarà un romanzo che non finirà mai, sino a quando io vivrò. La lieta novella manterrà sempre fresco il nostro amore. Perché l’amore ha bisogno di mantenersi fresco”.
Queste parole del Giudice Paolo Borsellino, riportate dalla signora Agnese Piraino Borsellino nel libro “Ti racconterò tutte le storie che potrò”(edizioni Feltrinelli, pagg. 224, 18 euro), raccontano di un amore grande, unico ed indissolubile vissuto tra due persone comuni più di quanto ognuno di noi possa immaginare.
La quotidianità di un “eroe” italiano morto per difendere gli ideali di giustizia abbracciati sin da ragazzo, è stato lo spunto, attraverso la lettura e la conoscenza di questo libro, per sollecitare una riflessione comune offerta ai ragazzi dell’Istituto Superiore di Tropea, invitati a partecipare ad un incontro promosso dall’associazione UNITRE’ di Tropea.
In occasione del primo anniversario della morte della signora Agnese Piraiono, avvenuta infatti il 5 maggio del 2013, la sezione cittadina dell’associazione dell’Università delle Terza Età ha organizzato un incontro, che ha visto ospite il Giudice Fabio Regolo, giovane professionista impegnato da tempo in Calabria.
Al tavolo dei relatori anche la Dirigente dell’Istituto Superiore, Beatrice Lento, e la presidente dell’associazione Vittoria Saccà; il giudice Regolo ha più volte ribadito di aver accolto volentieri l’invito soprattutto perchè alla presenza di molti ragazzi, ai quali ha raccontato che proprio alla loro età, intravedendo nella figura del Giudice Borsellino il “suo” eroe, prese la decisione di intraprendere la professione forense. “Borsellino non è solo un eroe, ma un uomo comune con una famiglia comune, un uomo, come racconta anche la signora Agnese, che costantemente si misurava con la paura ed anche per questo ancora più speciale; intravedere in uomini come lui delle eroine non ci deve assolvere dal dovere di lotta contro i soprusi e magari rimandarne solo a loro il compito di contrastarli; tutti possiamo essere degni servitori della legge, e non soltanto da magistrati o uomini al servizio delle Istituzioni, ma in ogni momento della vostra esistenza e qualsiasi sia il vostro lavoro di domani”.
“Ti regalerò tutte le storie che potrò” è soprattutto un regalo alla famiglia, ai figli, ai tanti amici, alla gente comune che la signora Agnese ha voluto lasciare in eredità, ricordi di una vita semplice affidati all’aiuto del giornalista Salvo Palazzolo.