Molti temono che questo rappresenterebbe l’anticamera della consegna al M5S
La Casa delle Libertà 2.0, con un Berlusconi redivivo, potrebbe rappresentare una valida e credibile alternativa al rampantismo renziano ed al populismo del M5S
La vittoria del “NO” al referendum costituzionale e la conseguente naturale fine del governo Renzi e del suo “modello” sembrano ormai certi. L’unico pericolo, l’unico fattore che potrebbe ancora salvare il “Giglio Magico” dalla meritata ed ingloriosa fine anticipata, è rappresentato dal voto dei “moderarti” della classe medio/alta del Paese.
Parlando con diversi amici che appartengono a questo ceto, ho, infatti, notato un clima di forte preoccupazione e diffidenza rispetto allo scenario che si andrebbe a prefigurare in caso di vittoria del “NO”.
Molti temono che questo rappresenterebbe l’anticamera della consegna del Paese al M5S, ritenuto, dal mio punto di vista a ragione, un partito estremista, populista e assolutamente impreparato e totalmente inadeguato (Roma docet) ad affrontare le difficili sfide che l’Italia dovrà sostenere all’indomani della capitolazione di Renzi.
Per questo motivo, in molti, a dispetto di quello che pensano sulla validità della modifica costituzionale, voteranno per il “SI”.
Questo atteggiamento, che potrebbe salvare Renzi, testimonia come un’ulteriore fetta di elettori non si pronunzieranno sul merito della riforma bensì sull’opportunità che, data la situazione, in considerazione della funesta alternativa, il governo Renzi, nonostante i suoi gravissimi limiti, continui a vivacchiare.
In altri termini, molti cittadini oggi considerano il naturale antagonista di Renzi non più il centro destra moderato, ma i populisti grillini, magari in accordo con la lega, e questo li spaventa a tal punto da sostenere implicitamente il premier votando il “SI”. Tra questi cittadini andrebbe (o andava) annoverato anche il presidente Berlusconi che, in un primo momento, assieme a quella parte del partito che conta veramente (Mediaset per intenderci), si è fatto travolgere da questo timore, non valutando, però, che la sua evidente paura sarebbe stata percepita e avrebbe contagiato quell’elettore moderato che ricerca certezze e tranquillità. Berlusconi, in altri termini, ha ulteriormente disorientato il proprio elettorato che, rifugiandosi in parte nell’astensione, schierandosi in parte contro Renzi ovvero con Renzi in considerazione dei timori sopra accennati, ha determinato un’esponenziale crescita del M5S a scapito del centro destra moderato che non viene percepito come una valida e credibile alternativa alla sinistra renziana.
Oggi, finalmente, Berlusconi sembrerebbe essersi convinto del clamoroso errore di strategia e parrebbe determinato a guidare la coalizione del “NO” per impedire una riforma assolutamente dannosa per il Paese e per mandare a casa l’usurpatore con tutta la sua corte.
Se come sembra vincerà il “No”, ferma la necessità di una nuova legge elettorale, quindi, di un governo di scopo, la Casa delle Libertà 2.0, nata da questa battaglia e con un Berlusconi redivivo, potrebbe rappresentare una valida e credibile alternativa al rampantismo renziano ed al populismo del M5S. Sono certo che in un simile scenario i nostri elettori, soprattutto quelli rifugiatisi nell’astensione, torneranno a darci fiducia soprattutto se, come auspico, si eviteranno insani accordi con i partitini dei traditori sedicenti responsabili.
Avv. Giovanni Macrì